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Spelling #4 - Commenti

Autore: Jeff Kinney
Libro: Diary of a Wimpy Kid
Pagine: 251
Il bello di questo libro è che si legge in poco tempo, per il resto non mi ha fatto impazzire.
Greg è un ragazzino come tanti, egoista e pure stronzetto, a mio parere. Il primo libro racconta delle sue avventure e disavventure scolastiche e di come Greg cerca in tutti i modi (non sempre leali ed onesti) di ottenere qualche vantaggio (cioccolata calda la mattina a scuola, popolarità tra le ragazze, etc.). Pur non prendendo il libro troppo sul serio, ci sono parti che non mi sono piaciute per niente. Qualche sorriso comunque me l’ha strappato e quindi gli lascio due stelline e mezzo (arrotondate per difetto a 2), anche per i disegni simpatici.

pagine 256
Cominciato ieri sera e terminato stamattina e già questo la dice lunga sul gradimento.
Ambientato nella mia Napoli e specificamente nel rione Sanità, dove sicuramente la vita è più complicata rispetto ad altri quartieri più tranquilli; la descrizione dei luoghi mi è piaciuta molto, conoscendoli ne avevo la fotografia precisa ed anche un paio di chicche sulle storie e leggende napoletane le ho apprezzate tanto.
La storia è quella di due fratelli che, alla morte della madre, vengono divisi perchè il più piccolo viene affidato ai servizi sociali, avendo solo 6 anni, ,e poi adottato da una famiglia di Roma, dove vive sereno ed amato.
Torna 40 anni dopo, nella sua Napoli, ordinato sacerdote nella chiesa del suo quartiere, mentre il fratello ne è intanto divenato il boss.
Si trova alle prese con un delitto scomodo e comincia ad investigare per proprio conto perchè un suo parrocchiano è stato accusato ingiustamente.
La scrittura è scorrevole, e le pagine sfilano via in maniera piacevole. Vari personaggi animano la trama, che non risulta mai noiosa.
Un bel primo esperimento!

_RMA_ T_M_F__VIC
F Tenera è la notte di F. Scott Fitzgerald 383 pagine
Non mi ha particolarmente entusiasmato.
sarà che contiene analisi fortemente psicologiche derivanti da Dick, di cui seguiamo maggiormente le vicende, che rendono il tutto un po' pedante, o dal fatto che, percorrendo tanti anni il romanzo risulta essere decisamente lento o semplicemente perchè se non a brevi tratti, il romanzo non mi ha preso, ma non mi è piaciuto.
Riconosco che è un grande libro per l'epoca in cui è stato scritto, ma non ha incontrato il mio gusto personale fino in fondo

_RMA_ TIM_F__VIC
I Amore eterno di Larissa Ione 171 pagine
Spin-off della serie Demonica che introduce alcuni vecchi e nuovi personaggi con le loro storie personali.
Carino, ma soprattutto un di quei libri che aiutano a spegnere la mente. Niente significati reconditi, niente stile forbito, ma solamente una bella storia e scorrevolezza. Giusto quello che serve per staccare la spina.

_RMA_ TIMOF__VIC
O Il pastore di stambecchi: Una vita fuori traccia di Louis Oreiller 172 pagine
Mi è piaciuto tantissimo. Adoro le storie personali e questa è ricca di aneddoti della vita di montagna e della vita in generale.
Nello stile si sente persino le inflessioni del lingua "dialettale" e dei modi di dire suoi tipici.
L'ho adorato.

ERMA_ TIMOF__VIC
E Varying Degrees of Hopelessness di Lucy Ellmann 192 pagine
Divertente e simpatico queso grazioso romando suddiviso in tanti piccoli capitoli, ognuno dedicato a un personaggio o a un evento in particolare.
Personaggi stranissimi e per questo divertenti il romanzo sembra in qualche modo prendere in giro, con la sua protagonista, la società impettita inglese e i suoi manierismi del passato.
Divertente!

ERMAK TIMOF__VIC
K La forza del male: I vendicatori - Desperation di Stephen King 985 pagine
Questo voluminoso volume racchiude in realtà 2 volumi strettamente legati fra loro, sia per l'ambientazione che per i personaggi. Ho inoltre scoperto che, presi nell'edizione separata, i sue romanzi hanno copertine complementari (messi uno di fianco all'altro creano un unica immagine), peccato non averlo saputo prima.
In "I vendicatori" si entra subito nella cruda storia anche se serve un po' per ambientarsi, come anche ai personaggi. In realtà a primissima impressione può sembrare una storia abbastanza normale, se non che viene, in breve tempo aggiunto l'ingrediente sopranaturale.
"Desperation" è un po' più lento inizialmente. ma poi è un turbinio di eventi.
Ho trovato citazioni di Shining (citano l'overlook hotel), Rose Madder (uno dei personaggi è una delle ospiti del centro Figlie e Sorelle) , Insomnia (si cita l'attentat a Susan Day), l'Ombra dello scorpione (viene citato il luogo), Misery (vengono citati i romanzi di Misery) e dello stesso king.
Adoro troppo questa sua caratteristica!

ERMAK TIMOFE_VIC
E Il cerchio degli eroi di Adam Jay Epstein e Andrew Jacobson di 185 pag
Libricino veloce dove i protagonisti sono gli animali con magici poteri.
Ricorda un po' Harry potter in versione animale, ma devo dire che è molto carino.

ERMA~ TIMOFEEVIC
Lettera E: Radici bionde di Bernardine Evaristo
Pagine: 314
Immaginate di vedere la storia come se fosse il negativo di una fotografia: i dominatori sono neri e gli oppressi, quelli ridotti in schiavitù, hanno la pelle chiara, con i capelli biondi. Tutto, ma proprio tutto è al contrario. Così le Indie Occidentali diventano l’Asia Orientale, e la deportazione degli schiavi (bianki), va dall’Europa alle Isole del Giappone Occidentale. Tutto, ogni cosa, ogni situazione, è ribaltata. Evaristo racconta tutto questo con grande ironia senza privarci di momenti di comicità e punte di grottesco. C’è crudeltà, dolore, feroce sarcasmo. C’è tanto di surreale, ma solo perché sappiamo essere una realtà inventata. Eppure avrebbe potuto essere andata così. O no? Originale e forte.

ERMAK TIMOFEEVIC
Lettera K: The Tommyknockers. Le creature del buio di Stephen King
Pagine: 805
King è il Re, non c’è nulla da dire. Qualsiasi cosa scriva, la sa scrivere con le parole giuste, con descrizioni dettagliate e dialoghi credibili. Qui si cimenta nel campo della fantascienza, un ambito insolito per il Re dell’horror e del paranormale. Come sempre tiene incollati alla pagina, tuttavia a un certo punto ho perso interesse. Troppe ripetizioni, troppa prolissità. Con qualche centinaio di pagine in meno (almeno la metà a dire il vero) me lo sarei goduto di più.

Gli incendiari di R.O. Kwon (208 pag.)
Storia scritta indubbiamente bene ma in modo troppo frammentato, mi è risultata un po' fredda. Il gioco della doppia prospettiva credo sia la causa della freddezza, ci sono cose che mi sono piaciute di una e dell'altra ma alla fine del libro non ho sentito di aver letto una storia completa e intera, ma frammenti di racconto.
✏️ ermak timofeevič

Il Mistero della Finocchiona a Pedali di Dario Cecchini
Pag 228
O come ci garberà a noi toscani leggera della Toscana, leggere di toscani, leggere in toscano? Sulla costa abbiamo Malvaldi e ora nell'entroterra abbiamo il Cecchini. Lui è già famoso per le sue attività e si capisce che ama il suo territorio e i suoi abitanti, che li conosce. Un buon giallo, ben scritto, con un briciolino di pretese ma ci sta. Aspettando di leggere il secondo... viva la ciccia!

Lettera A
Pagine 156
Vita e morte di un ingegnere di Edoardo Albinati
Questa la mia recensione
Anticipo che non avevo troppa voglia di affrontare la lettura di un altro libro di Albinati, ma ci ho provato di nuovo.
Insomma diciamo che seppur ho apprezzato il suo mettersi a nudo, raccontando il sè più profondo non mi ha ancora convinta del tutto.

A
Shardik di Richard Adams pag (604)
https://www.goodreads.com/review/show...
E
Nicolas Eymerich, inquisitore di Valerio Evangelisti (pag 274)
https://www.goodreads.com/review/show...

Lettera V
Eneide di Virgil, pag. 697
Problema pagine ho letto solo la pagine in italiano, come lo conteggio?
Rilettura, lontanissima dalla lettura scolastica.
Anche in questo caso una faticaccia.
Come la prima lettura ho amato i primi libri, distruzione di Troia e Didone.
Il resto non fa per me, troppi nomi, troppe battaglie, troppi morti.
Turno resta sempre il predestinato al martirio dai soliti rompicoglioni degli Dei greci.
(p.s. dopo una cinquantina d'anni ricordo ancora il grido di Enea/Brogi.).
Enea risulta un fantoccio in balia del fato.

Il quartetto Razumovsky di Paolo Maurensig (143 pag.)
Una storia asciutta, senza nessun tipo di emozione, una confessione di un aguzzino per cui è impossibile empatizzare per tutta la durata del libro. Ci viene riferito all'inizio che il testo è stato consegnato all'editore poco prima della prematura scomparsa di Maurensig che non ha così potuto rimaneggiarlo prima dell'uscita. Un vero peccato perché con una revisione sarebbe probabilmente venuto fuori qualcosa di più sensazionale.
✏️ ermak timofeevič
E R M A K
T I M O F E E V I C
Lettera M
Dopo di te di Jojo Moyes
384 pag.
La domanda è nata spontanea non appena questo libro apparve sugli scaffali di tutte le librerie: era proprio necessario scrivere un sequel a quella meraviglia intitolata "Io prima di te"?
A quanto pare sì, ma purtroppo non con gli stessi risultati, ahimè...
La signora Moyes scrive molto bene, mi piace il suo stile coinvolgente, però ho faticato non poco per portare a termine questa lettura. La struttura narrativa si regge sugli stuzzicadenti, la trama è molto comune e tutto sommato gradevole e i personaggi sono molto forzati. Si vede lontano un miglio che lo scrivere il seguito non è stata una cosa spontanea. Ma è questa è solo una mia ipotesi/opinione.
La storia di Lou, uno dei miei personaggi femminili preferiti, è finita a un tavolino di un cafè a Parigi.
A volte bisogna lasciare libera l'immaginazione del lettore, ma purtroppo siamo nell'era della serialità dove tutto deve avere un seguito, anche dove non c'è bisogno.
Andrò avanti con la serie, giusto per curiosità.
3 stelle
T I M O F E E V I C
Lettera M
Dopo di te di Jojo Moyes
384 pag.
La domanda è nata spontanea non appena questo libro apparve sugli scaffali di tutte le librerie: era proprio necessario scrivere un sequel a quella meraviglia intitolata "Io prima di te"?
A quanto pare sì, ma purtroppo non con gli stessi risultati, ahimè...
La signora Moyes scrive molto bene, mi piace il suo stile coinvolgente, però ho faticato non poco per portare a termine questa lettura. La struttura narrativa si regge sugli stuzzicadenti, la trama è molto comune e tutto sommato gradevole e i personaggi sono molto forzati. Si vede lontano un miglio che lo scrivere il seguito non è stata una cosa spontanea. Ma è questa è solo una mia ipotesi/opinione.
La storia di Lou, uno dei miei personaggi femminili preferiti, è finita a un tavolino di un cafè a Parigi.
A volte bisogna lasciare libera l'immaginazione del lettore, ma purtroppo siamo nell'era della serialità dove tutto deve avere un seguito, anche dove non c'è bisogno.
Andrò avanti con la serie, giusto per curiosità.
3 stelle

Lettera C
Pagine 241
Cose che succedono la notte di Peter Cameron
Premetto col dire che finalmente questa è una recensione positiva, dopo alcune così e così di un agosto che non mi ha soddisfatto nè in termini letterari nè vacanzieri.
Una favola macabra, in cui una coppia di newyorkesi si trovano in viaggio pare per recuperare il loro bambino da un orfanotrofio della Groenlandia (mai in realtà citata dall'autore al pari dei nomi dei protagonisti, ma che si identifica da una serie di indizi). I due vengono coinvolti in situazioni misteriose, strane, quasi incredibili e conoscono personaggi altrettanto stravaganti.
Una lettura soddisfacente che si può ultimare anche in una giornata o in una notte, come ho fatto io!

Odissea di Omero
Pagine 820
Che dire, il poema epico me lo ero dimenticato da vent'anni forse anche se la mitologia ha continuato ad affascinarmi ed infatti in questi anni ho letto molte riscritture.
Stavolta ho deciso di riprendere il testo di Omero e di apprezzarne le vicende e la scrittura in versi.
Per esempio, tutta la Telemachia che a scuola è stata ignorata l'ho reputata molto interessante, dal momento che si ha modo di conoscere come Telemaco ha affrontato la sparizione di Odisseo, l'attesa, la sofferenza di un figlio.
Piacevole lettura che conclude il mio spelling per questo bimestre.

La protagonista di questo romanzo è Solène, un avvocato di successo, la cui vita è sconvolta da una forte depressione. Per cercare di superare il momento, lo psichiatra suggerisce alla donna di dedicarsi al volontariato.
Poco convinta, Solène segue il suggerimento e viene catapultata in una realtà parallela alla sua vita di professionista agiata con un conto a sei zeri. Il suo compito è quello di scrivano pubblico al Palazzo delle donne, un edificio acquistato da Blanche e Albin Peyron un secolo prima per conto dell'Esercito della Salvezza, che ospita donne in difficoltà di varia provenienza. Il Palazzo è una piccola società multietnica, in cui le donne sono accomunate dalle orribili esperienze di vita: violenza, solitudine, abbandono.
Per quanto mi riguarda, l'idea di base è ottima, ma sviluppata in modo troppo semplicistico: le storie delle donne, che avrebbero dovuto essere il punto di forza del romanzo, sono solo delineate e risultano poco approfondite. Un po' irrealistica, poi, la semplicità con la quale Solène si adegua al cambiamento dello stile di vita. Avrei preferito un prendere coscienza di sé più lento e graduale.

Lettera O Tocca l'acqua, tocca il vento di Amos OZ
pag, 174
Come sempre sul filo di lana, ma anche questo mese sono riuscita a leggere almeno un libro che contenesse la parola del mese.
L'ambientazione e le tematiche sono quelle tipiche della produzione di Oz, anche se in questo romanzo l'autore indugia maggiormente sulle descrizioni e sulle digressioni.
Elisha e Stefa marito e moglie che davanti all'avanzata dei tedeschi reagiscono uno sfuggendo tra mille peripezie in Israele dove diventa un personaggio molto famoso nel kibbutz dove vive e l'altra diventa una spia di Stalin.
Filosofia, matematica, psicologia molte sono le sotto tracce in questo racconto, avvincente ma poco scorrevole.
Lettera R
Niente di vero di Veronica RAIMO
pag. 176
Romanzo leggero e davvero piacevole, lo stile di scrittura è davvero coinvolgente e avvincente: è davvero difficile non riconoscersi in uno o più dei personaggi e delle scene attraverso le quali l'autrice condivide con i lettore le vicissitudini legate alla sua storia famigliare.

ERMAK TIMOFEEVIC
LETTERA M: Le madri non dormono mai di Lorenzo Marone - pag 352
Un romanzo che ho difficoltà a giudicare, pieno di personaggi diversi e variopinti, che prendono parte ad una storia che rispecchia perfettamente un mondo a molti di noi sconosciuto. Siamo in un carcere speciale, dove, tra i monti, vengono rinchiuse le madri con i propri figli, a cui viene data la possibilità di crescere insieme in un ambiente che riproduce piccoli appartamenti di due stanze che la notte vengono chiusi a chiave, con spazi comuni dove i piccoli possono fare amicizia e giocare. Vediamo questo mondo a sè con gli occhi di tutti, alcune detenute, i bambini che sono con loro, la psicologa che li affianca, i secondini e i volontari che vi lavorano. Accediamo con delicatezza alle vite private di ognuno, comprendendo come il carcere non è solo quello con le sbarre alla finestra, ma anche quello cui la vita ti costringe, quando sei alle prese con alcuni drammi familiari. A volte questi tipi di carcere fanno sentire ancora più intrappolati rispetto a quelli reali.
Lo stile è molto scorrevole e la storia delicata, ma profonda. E' una storia che lascia il segno, nonostante la tristezza si fa leggere con piacere, aprendo la strada a molte riflessioni.
LETTERA A: Marina Bellezza di Silvia Avallone - pag 510
Mi ha deluso questo romanzo, dopo altri due della stessa autrice che invece mi avevano catturata. Questa volta invece ho davvero faticato a portare a termine la lettura.
I ragazzi protagonisti non sono adolescenti, ma ventenni nel periodo di svolta, che devono decidere che direzione dare alla propria vita. Devo ammettere però che nessuno di loro mi ha colpita, anzi per lo più mi sono risultati insulsi quando non antipatici. La protagonista che dà il nome al romanzo vuole sfondare in televisione e fa di tutto per raggiungere il mondo fatato dello spettacolo. Gli altri sono invece ragazzi di montagna, che invece di scappare vogliono ridare lustro ed importanza alla vita montanara e campagnola.
510 pagine con una trama scontata e piatta, che non mi ha convinta per nulla, non mi ha coinvolto, né colpita.
LETTERA T: Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti - pag 384
Dopo Fiore di roccia, che mi è piaciuto tantissimo, avevo aspettative troppo alte su questo romanzo, a cui do un giudizio positivo, ma senza particolare enfasi.
L'autrice vuole seguire il successo del libro precedente e va a cercare nella storia altre figure di donne forti e poco conosciute che hanno invece fatto la differenza. Le trova questa volta nelle prime donne chirurgo, che prima in Francia e poi a Londra sono intervenute per curare i reduci di guerra, mettendoli in condizione di riprendere una vita dignitosa seppur segnati ormai in maniera indelebile sul piano fisico e su quello mentale. In questo Ilaria Tuti riesce bene anche stavolta, facendo accedere il lettore ad un mondo nuovo e probabilmente sconosciuto, popolato di donne forti e volitive, che non si fanno abbattere dalle convenzioni, ma vanno a testa alta, fiere del loro lavoro.
Nel contorno però stavolta l'autrice si è persa, lasciandosi andare ad una storia d'amore scontata dalla prima pagina, vista e rivista, che prende spazio quasi del tutto sulla trama. Rispetto a Fiore di roccia, dove l'amore aveva un ruolo marginale e irrisolto, qui ha quello di protagonista e questo finisce per far perdere potenza al romanzo, riducendolo più ad un romance che ad un romanzo storico senza sfumature. Anche le figure femminili sono in alcuni tratti del carattere troppo rimarcate, troppo su una strada segnata dall'inizio, senza particolari colpi di scena o aspetti inaspettati che potrebbero catturare il lettore.
Con questo non dico che sia un brutto romanzo, tutt'altro, ma non mi ha colpita e affascinat, è un buon romance storico, come se ne trovano altri.
LETTERA K: Sulla strada di Jack Kerouac - pag 390
Ho difficoltà a recensire questo romanzo, perchè probabilmente non l'ho davvero capito e non ne ho compreso le potenzialità.
Doveva trattarsi di letteratura di viaggio ed effettivamente di viaggio si tratta, ma senza accenno ai luoghi, ai modi, solo come mera lista di passaggio da una parte all'altra degli Stati Uniti. L'inizio promette di descrivere l'amicizia tra il protagonista ed il suo amico Dean, appena uscito di prigione, da un capo all'altro d'America ed effettivamente è quello che fa, ma in maniera per niente accattivante e coinvolgente.
Il protagonista inizia il viaggio prima per allontanarsi da Dean, poi per raggiungere Dean, poi con Dean, incrociando nei suoi spostamenti persone disparate e disperate, facendo autostop e raccogliendo autostoppisti, incontrando e scontrandosi con la polizia e cambiando continuamente donna al proprio fianco. Il tutto condito da riflessioni sui massimi sistemi, sulla vita e sui rapporti, che ogni tanto qualcuno mette sul tavolo nelle serate tra amici, alcol e droga che si concedono.
E' la perfetta rappresentazione della Beat Generation, che però ne esce più disastrata a mio parere, rispetto ad altre rappresentazioni cartacee e non, ma sicuramente non riesco a considerarlo tra i migliori romanzi di tutti i tempi, come viene giudicato da alcuni.
Sì confermo non l'ho capito, non l'ho apprezzato, ho fatto fatica a terminarlo e ci sono riuscita soltanto prendendolo a piccoli pezzi, grazie ad uno stile tutto sommato scorrevole, ma altrettanto anonimo.
Probabilmente non sono capace di vedere tra le righe, di riconoscere le caratteristiche di titoli che comunque hanno lasciato un segno, ma davvero l'unica cosa che mi ha lasciato questo romanzo è una grande, grandissima noia.
LETTERA I: Le dodici sedie di Ilya Ilf - pag 528
Un romanzo carino e scorrevole che mi ha catturato dalle prime pagine, sebbene in qualche tratto sia risultato un po' caotico. Una volta inquadrato lo stile, sono riuscita a vederne il lato umoristico, più che quello sconclusionato e a leggerlo con facilità, nonostante i nomi russi che stranamente mi sono risultati meno ostici del solito. La trama poteva essere forse un pizzico più breve, sicuramente perde pian piano il ritmo e finisce in modo scontato e prevedibile, mentre sarebbe stato auspicabile qualche colpo di scena. Nel complesso però mi è piaciuto e l'ho letto con semplicità e piacere.

ERMAK TIMOFEEVIC
E La 19ª moglie di David Ebershoff 736 pag
Ammetto di avere un debole per i romanzi che presentano un mix di stili diversi.
C'è innanzi tutto la storia principale che segue il suo filone relativo alla 19° moglie e poi c'è il filone della storia del passato, con qualche similitudine ma completamente slegata dalla storia principsle, fatto da rapporti e testimonianze. Tutto incentrato sula storia dri mormoni e della poligamia.. Devo dire che questo romanzo pur non essendo coinvolgente, mi ha interessato e incuriosito molto!

Lettera F, Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, F, Flagg
400 pagine
Ho visto il film un milione di volte e il libro non è da meno. Ho amato ogni singolo personaggio. Il femminismo che caratterizza il libro, pur essendo la tematica principale, non è stereotipato o esasperato. Si affronta il tema della donna che deve imparare a farsi valere, a riscattarsi e ad amarsi in modo discreto, dolce e ironico.
Lettera I doppio aggiornamento L'attacco dei giganti n. 8
192 pagine
L'attacco dei giganti n. 9
192 pagine
Siamo alla svolta, questi due volumi li ho divorati.
Che ansia, tante domande, qualche risposta...e soprattutto ora capisco tutti quelli che mi hanno avvertito all'inizio dicendomi di non affezionarmi a nessuno. Mi aspetta una valle di lacrime.

Lettera C
Pagine 241
Cose che succedono la notte
Premetto col dire che finalmente questa è una recensione positiva, dopo alcune così e così di un agosto che non ..."
@Alice manca l'autore

Lettera C
Pagine 241
Cose che succedono la notte
Premetto col dire che finalmente questa è una recensione positiva, dopo alcune così e così di un a..."
Messo

Lettera F, Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, F, Flagg
400 pagine
Ho visto il film un milione di volte e il libro non è da ..."
Uguale, manca l'autore per le due I

Lettera I
Kazuo Ishiguro, Quel che resta del giorno
280 pagine
Mr. Stevens, vecchio maggiordomo, decide di prendersi una settimana di vacanza per viaggiare verso la Cornovaglia e raggiungere la ex collega Miss Kenton. Durante il viaggio ne approfitta per riflettere sulla sua vita passata al servizio dell'ormai defunto Lord Darlington.
Se con "Gli inconsolabili" ero rimasto un po' deluso, con questo libro Ishiguro si conferma meritevole del premio Nobel che gli è stato conferito. Una storia d'amore scritta in modo non banale e in uno stile inconfondibile, che mi ha commosso quasi al livello di "Non lasciarmi".
Non ho trovato niente di sbagliato in questo libro, che ho letto tutto d'un fiato. Lo stile di scrittura rispecchia esattamente lo stile di vita del personaggio, un maggiordomo anaffettivo che pensa soltanto al suo lavoro e al compiacimento del proprio padrone (e di proposito uso la parola "padrone" al posto di "datore di lavoro"). Nel libro ci sono riflessioni su numerevoli aspetti della vita di Mr. Stevens e di Lord Darlington. Si passa dal concetto di dignità, al rapporto con il padre. Si parla anche di vite dedicate al lavoro, senza lasciare mai lo spazio ai propri piaceri e desideri, finchè non ci si rende conto che il "giorno" sta finendo ed è forse necessario godersi quel che ne resta. Infine viene inserito anche qualche sprazzo di nazismo e antisemitismo, che si stavano diffondendo in Europa proprio negli anni in cui Mr. Stevens ha lavorato per Lord Darlington.
Capolavoro da 5 stelle.

Il divoratore di Lorenza Ghinelli pagg.254
Non mi è piaciuto. Salvo l'atmosfera noir da horror psicologico e la notevole fantasia. I personaggi mi sono sembrati banali e poco interessanti. Ha il pregio di leggersi in fretta, con un tono quasi sincopato, tutto sommato adatto alla tipologia del racconto. Il divoratore è un personaggio reale o immaginario? “Se gli credi, lui ti vede; se ti vede, tu gli credi.”
Per completezza, avviso che il libro era stato iniziato in agosto, ma ho iniziato da capo la lettura il primo settembre proprio per farlo valere per questa sfida. Spero che non ci siano problemi in merito.

Lettera R
La dama in grigio di Antonia Romagnoli
Pag 258
Uno storico con un pizzico di magia .
Una ragazza che si trasferisce dalla zia perché il padre vuole farle capire cosa significa vivere male perché si è poveri e vorrebbe farla sposare al suo socio ricco e molto più grande di lei.
Lei subito entra in sintonia con la fantasma del casale.
Sente l'odore di lilla e la intravede nell'ombra.
È attratta da un gentiluomo che è rimasto scottato dall'amore e non riesce a lasciarsi andare.
Viene salvata e non sembra quasi possibile immaginare da chi.
Un libro letto tutto d'un fiato, mi è piaciuto e proseguirò la serie che mi è stata consigliata più volte.
4⭐️
3.9.2022
Cerca questo libro su Goodreads: La dama in grigio https://www.goodreads.com/book/show/2...

Poirot e la salma di Agatha Christie pagg. 252
Credevo di non ricordare questa mia lettura giovanile, ma alle prime pagine mi si è ripresentata in mente tutta la trama, assassino compreso. Ciò non mi ha impedito di godermi la lettura, sempre interessante e con i personaggi sempre ben rappresentati e chiari nelle loro caratteristiche. Poirot è piuttosto defilato ma come al solito è protagonista della scoperta dell'assassino. Si parla di una famiglia aristocratica e di un fine settimana in campagna. Sono tutti imparentati alla lontana, cugini di più gradi. Durante la cena spunta la vecchia fidanzata del dottor Cristhow che se lo porta via per parte della nottata, lasciando allibiti moglie, amante e parenti vari. Il giorno dopo Poirot arriva alla villa invitato a pranzo. Viene condotto dal maggiordomo verso la piscina dove gli si presenta una immagine che li stesso definisce “finta”: il dottor Cristhow in fin di vita, colpito da una pallottola, sua moglie in piedi con un revolver in mano e tutti gli altri intorno a loro. L'ultima parola del dottore è “Henrietta”, il nome della sua amante. Perché? E chi lo ha ucciso? La famiglia si unisce compatta nel depistare le indagini perché la povera Gerda, la vedova, era troppo succube del marito, baciava la terra su cui camminava; non può essere stata lei. Ovviamente Poirot sbriglierà la matassa. E' sempre una piacevole lettura!

La domatrice di Agatha Christie (189 pag.)
In realtà è una rilettura. Non faccio praticamente mai riletture, specialmente dei gialli per ovvi motivi, ma questo libro l'ho sempre considerato uno dei miei preferiti della Christie, non solo per la macchinazione del caso ma per il risvolto psicologico. Nonostante ne avessi un vividissimo ricordo non ricordavo invece la conclusione per cui è stato anche piacevole tornare ad indagare con Poirot!
✏️ federico il grande

Lettera R
Niente di vero di Veronica Raimo
Pagine 176
Inizio con un libro cui ho dato il massimo punteggio. Sono fan delle autobiografie e delle saghe familiari.
Qui c'è tutto questo e anche di più.
Dell'autrice non avevo mai letto nulla, ma sono subito entrata in empatia con il suo spirito e il suo vissuto e mi sono lasciata guidare dalla narrazione della sua vita in maniera libera e senza condizionamenti.
Emerge la rappresentazione di una famiglia che disfunzionale è dire poco: una mamma ansiosa e decisamente conservatrice, un papà maniacale nelle sue azioni, un fratello genio. E poi i nonni, le estati in Puglia, il sesso, l'aborto. Tanti temi, tutti raccontati con sincerità e libertà.
Mi è piaciuto davvero tanto e lo consiglio vivamente.

Autrice: Cristina Comencini
Libro: Quando la notte
Pagine: 203
Non saprei dire in particolare cosa mi è piaciuto di questo libro, so solo che mi ha rapito e conquistato.
I personaggi non sono perfetti, per niente, e soprattutto Marina, l’avrei spesso schiaffeggiata. Ma sembrano così reali grazie proprio alle loro imperfezioni e vulnerabilità.
Un libro breve ma intenso che mi ha fatto proprio piacere leggere!

Lettera A
Paul Auster, La musica del caso
220 pagine
Jim Nashe, dopo aver ricevuto una considerevole somma di denaro, inizia a fare la bella vita girando per l'America. Proprio quando i soldi iniziano a scarseggiare incontra Jack Pozzi, un giocatore di poker incallito al quale propone un accordo che porterà entrambi ad essere prigionieri di una coppia di ricconi.
Bella l'idea, ma un po' scarso il risultato. La parte iniziale del libro è molto scorrevole e interessante, ma la seconda parte diventa un po' noiosa e soprattutto sembra che l'autore non sappia dove andare a parare. Ci sono elementi nella storia che vengono introdotti come se dovessero giustificare gli eventi, ma poi non servono assolutamente a nulla (ad esempio il plastico di Stone, oppure la cameriera un po' misteriosa).
Insomma, un horror poco riuscito.
Valuto comunque con 3 stelle per lo stile di scrittura, che invece ho apprezzato. Proprio per questo penso che darà presto un'altra opportunità all'autore.

Una ragazza fuori moda di Louisa May Alcott
Pag 267
Un libro di una dolcezza infinita.
Il personaggi di Polly l'ho adorata dall'inizio alla fine.
Una ragazza di sani principi senza fronzoli per la testa, rispettosa degli altri e capace di recepire gli insegnamenti delle persone più adulte di lei.
Sa attendere, sa comportarsi.
Un libro che regalerò spesso.
Mi è piaciuto il consiglio della madre, quando sei arrabbiata fai del bene a qualcuno, ti rallegrera' vederlo felice.
Lo consiglio
4,5⭐️
6.9.2022
Cerca questo libro su Goodreads: Una ragazza fuori moda https://www.goodreads.com/book/show/9...

Il figlio del padre di Víctor del Árbol
Pagine: 416
Il figlio del padre è un romanzo che sicuramente trae qualche ispirazione dalle opere di Gabriel García Márquez (non a caso citato a un certo punto della storia) e che racconta una saga famigliare, in cui ogni personaggio ha una sua caratterizzazione molto precisa, un’etichetta che non potrà mai togliersi per tutta la durata della vita e un destino sorprendente. Un campionario di ritratti umani decisi, estremi, raccontato con durezza e anche con una certa crudeltà, laddove questa si renda necessaria. I capitoli sulla storia e sulle storie della famiglia iniziano sempre con un luogo e una data per non farci mai perdere nella narrazione, ma il filo conduttore di tutto è rappresentato dalle schede di valutazione psichiatrica che Diego deve scrivere a uso dei medici e dei giudici quando è ricoverato forzosamente in clinica, mentre attende l’esito del processo per omicidio volontario. Un respiro di quattrocento pagine che volano via come se fossero niente, ma che lasciano dentro mille pensieri e mille tormenti.
Il protagonista, Il figlio del padre per l’appunto, si chiama Diego Martín, fa il professore universitario e ha una vita tutt’altro che irreprensibile. Sposato con Rebeca, che ha una figlia da una precedente relazione, tradisce la moglie spesso e volentieri con le sue allieve. Di suo padre, individualista, dispotico e anaffettivo, Diego ha vissuto proprio poco, cacciato di casa a diciassette anni. Quando il padre muore, Diego torna controvoglia al paese dell’Estremadura per il funerale e scopre di avere sorprendentemente ereditato una proprietà, sia pure un po’ scomoda. Qui iniziamo a conoscere la famiglia. Il nonno Simón è stato un presunto (molto presunto) eroe di guerra per aver combattuto in Russia tra il 1942 e il 1945, ma dopo essere tornato dalla moglie Alma Virtudes pensava a Olga, conosciuta su un campo di battaglia. Il padre di Diego era Antonio, donnaiolo impenitente che spesso pagò a caro prezzo questa passione, pur avendo ripopolato il mondo insieme alla moglie (da cui si era separato molto prima di morire). Diego è il primogenito; poi c’è Octavio, che lavora in un’agenzia di pompe funebri; Alberto, lo spione, che ha contribuito all’allontanamento di Diego da casa. E Gloria, personaggio marginale. Ma la chiave di tutta la storia è Liria, altra sorella di Diego. Carattere molto particolare, è anche affetta da gravissimi problemi che l’hanno portata in passato a dipendenze varie e guai con la giustizia. In età adolescenziale ha anche denunciato il padre per molestie sessuali, perdendo però il processo contro di lui. Liria è molto legata a Diego, l’unico che l’ha sempre ascoltata e che continua a occuparsi di lei anche dopo che è stata ricoverata in una clinica psichiatrica. Nel giro di breve tempo, la vita di Diego è sconvolta: prima viene lasciato dalla moglie, poi diventa un assassino perché decide di farsi giustizia da solo quando scopre che Martin Pearce, l’infermiere che si occupa di Liria in clinica, abusa di lei approfittando del suo stato di totale incoscienza. Si arriva così al processo contro Diego e a una conclusione drammatica e romantica nello stesso tempo.
F E D E R I C O
I L G R A N D E
Lettera G
Ross Poldark di Winston Graham
431 pag.
Mi è piaciuto, ma non arriva a 4 stelle perché ci sono state delle parti un po' noiose.
Molto "historical" e poco "romance" (pensare che l'edizione che ha mia madre fa parte di una collana di romanzi rosa...), la storia è scritta molto bene, i personaggi sono ben caratterizzati, ma non sempre la trama scorre fluida.
Sono indecisa se proseguire con il secondo volume.
Al momento preferisco la serie tv.
3 stelle e 1/2
I L G R A N D E
Lettera G
Ross Poldark di Winston Graham
431 pag.
Mi è piaciuto, ma non arriva a 4 stelle perché ci sono state delle parti un po' noiose.
Molto "historical" e poco "romance" (pensare che l'edizione che ha mia madre fa parte di una collana di romanzi rosa...), la storia è scritta molto bene, i personaggi sono ben caratterizzati, ma non sempre la trama scorre fluida.
Sono indecisa se proseguire con il secondo volume.
Al momento preferisco la serie tv.
3 stelle e 1/2

In silenzio si uccide di Arnaldur Indriðason
Pagine: 272
Un bel romanzo poliziesco. Scorrevole, si legge in poche ore. In questa seconda indagine del commissario Sveinsson, conosciamo meglio la figlia Eva Lind e comprendiamo più a fondo il doloroso passato dell’uomo. Una strana inchiesta quella portata avanti da Erlendur e dai suoi colleghi. Tutto ha inizio in un cimitero, dove una coppia si apparta. Subito notano una ragazza in una strana posizione sulla tomba dell’eroe islandese. Quando si rendono conto che la giovane è morta …
Il caso su cui devono indagare porta gli investigatori nel mondo della droga e delle prostitute. Erlendur deve persino chiedere consiglio/aiuto a sua figlia Eva Lind perché conosce bene questo mondo.
Il finale è sconvolgente e lascia con una tristezza infinita. Voto: 3 stelle

Lettera R
La dama in verde Serie Ghost Ladies 3 di Antonia Romagnoli
Pag 363
Un bellissimo libro storico con personaggi molto interessanti, specialmente il barone nero che mi ha intrigato dall'inizio alla fine.
Una storia molto sofferta, un senso di colpa difficile da superare.
Problemi su problemi, gelosia, rimorso.
L'ambientazione fantastica(adoro il regency), l'arte della pittura in evidenza e avere la fantasma in comune non è una coincidenza di tutti!
4,5⭐️
7.9.2022
Cerca questo libro su Goodreads: La Dama in Verde https://www.goodreads.com/book/show/4...

Autrice: Joan Didion
Libro: L'anno del pensiero magico
Pagine: 236
«La vita cambia in fretta.
La vita cambia in un istante.
Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.»
Inizia così L’anno del pensiero magico, in cui la Didion scrive, rivive e cerca di “assimilare” la morte di John, l’uomo con cui è stata sposata per 40 anni. Morte che sopraggiunge quando la loro unica figlia adottiva Quintana, si trova in coma ricoverata in un’ospedale di New York per uno shock settico causato da una polmonite.
Ogni luogo, ogni situazione, ricorda a Joan un particolare o un’esperienza vissuta con John o con Quintana piccola. E per quanto qualche ricordo la getti in crisi di panico, Joan si attacca alla memoria proprio per cercare di sentire ancora il marito accanto. Non butta le sue scarpe, nel caso lui possa tornare e fa domande al nulla, aspettandosi che lui le risponda.
Un libro toccante e triste sul lutto inteso come sentimento vissuto interiormente.
Mi è dispiaciuto particolarmente leggere su Wikipedia, mentre cercavo l’età della Didion nell’anno in cui le è morto il marito, che anche Quintana è morta a soli 39 anni e a circa un anno e mezzo dalla morte del padre.

Lettera R
Veronica Raimo, Niente di vero
176 pagine
Non mi piace stroncare gli astri nascenti, ma davvero non capisco come questo libro abbia potuto vincere il premio Strega.
Il libro racconta la vita non convenzionale dell'autrice e della sua famiglia. L'intento è quello di essere un libro divertente, ma a me è risultato noioso.
Sarà forse che la madre ansiosa non mi ha fatto ridere, visto che è esattamente uguale alla mia è quindi non riesco a ridere di un disturbo mentale. Inoltre l'atteggiamento da superiore che si vuole staccare affettivamente dal resto del mondo non mi fa ridere, ma mi dà solamente sui nervi.
Inoltre tra i vari racconti dell'autrice non ho trovato nulla di veramente originale: sembra quasi di leggere un libro di Luciana Littizzetto scritto un po'di meglio.
Unica nota positiva: il libro è corto.

I giorni lunghissimi della nostra infanzia di Laura Fusconi (320 pag.)
Adoro Laura Fusconi. La storia è semplicissima, viene raccontata la giornata di tre bambini in tre racconti separati ma non troppo, qualche filo che lega queste storie si intravede. Quello che complica questo libro sono le emozioni che porta a galla, i ricordi che personalmente mi ha riportato a galla di quando ero bambina, le scaramucce, ma anche i momenti dolci di quel periodo, i nonni, le piccole cose che adesso non so neanche se apprezzeremmo più... assolutamente consigliato, non solo questo libro ma lei come autrice. Non vedo già l'ora che esca il suo prossimo lavoro.
✏️ federico il grande
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La paziente silenziosa di Alex Michaelides
340 pagine
Un libro scorrevole, con una trama discreta, che però non mi ha convinta del tutto. I personaggi non mi hanno suscitato nemmeno un briciolo di empatia e verso la fine la trama mi è parsa un pò scontata.
Certo, mi rendo che è molto più facile leggere che scrivere, però, nel mio ruolo di lettrice, non posso apprezzare tutto ciò che leggo .
De gustibus.