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Kobane Calling
La Sfida dei desideri
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GDL: Kobane Calling di Zerocalcare
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by
LaCitty, web jumper
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rated it 5 stars
Mar 24, 2020 10:15AM

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Soni circa a metà: ho letto tutto il primo viaggio di Zerocalcare in Turchia e ora sono al secondo con lui e i suoi amici sulla strada per raggiungere Kobane.
Mi piace molto perché è profondo, ma contemporaneamente leggero. Alterna momenti di grande serietà come la visita al cimitero dei caduti curdi, a momenti di puro intrattenimento come quelli in cui spuntano i personaggi di Star Wars, quelli di Peppa Pig ecc.
Mi piace molto perché è profondo, ma contemporaneamente leggero. Alterna momenti di grande serietà come la visita al cimitero dei caduti curdi, a momenti di puro intrattenimento come quelli in cui spuntano i personaggi di Star Wars, quelli di Peppa Pig ecc.

Finito! Confermo le impressioni di sopra.
Sono molto contenta di averlo letto perché, sebbene in modo leggero, mi ha dato un quadro chiaro di quello che è accaduto/sta succedendo tra Curdistan e Turchia (anzi, probabilmente adesso le cose sono anche peggio di prima...)
Credo che potrei anche dargli 5*
Sono molto contenta di averlo letto perché, sebbene in modo leggero, mi ha dato un quadro chiaro di quello che è accaduto/sta succedendo tra Curdistan e Turchia (anzi, probabilmente adesso le cose sono anche peggio di prima...)
Credo che potrei anche dargli 5*

Premessa: mi è piaciuto molto perché sa trattare con comicità un argomento difficile senza togliergli importanza. Cioè, è un libro che fa ridere ma fa anche pensare e non è facile bilanciare le due cose nella giusta misura.
Dopodiché, ora che ho messo a fuoco il tarlo che mi ha accompagnato per quasi tutto il libro, posso dire che è stata una lettura piacevole ma venata di amarezza. Il tarlo è la contraddizione inerente al leggere, belli comodi a casuccia propria, un libro sulle guerre, violenze e ingiustizie che sono realtà quotidiana per chi vive in certe parti del mondo. Probabilmente è una contraddizione che è emersa particolarmente da questo libro perché è l'autore stesso che ci torna e ci ritorna, tra il confronto che fa con il Kurdistan e Rebibbia, tra la sua vita e quella dei militanti curdi, con il continuo riferimento a questi parametri diversi che regolano un'altra regione di mondo... Insomma è forte il sottinteso: "adesso sono qui ma tra un mese me ne torno a casa, questa che per altri è la vita per me è solo una parentesi", ed è forte anche l'impressione di senso di colpa che trasmette questo "privilegio".
Per l'autore e ancora di più per il lettore, perché io alla fine chiudo il libro sull'ultima pagina e sono ancora al calduccio nella mia casetta e mi chiedo che cosa mi rimarrà tra una settimana di queste storie lancinanti e di queste vite dedicate a un ideale.
Capisco quello che vuoi dire. Allo stesso modo ho apprezzato la sincerità di Zerocalcare quando si è chiesto se sarebbe rimasto a vivere in Rojava e si è risposto di no.
Cosa resterà di questo libro? Secondo me, tanto: il non dare per scontate alcune cose, l'approcciarsi in modo diverso a chi incontri che viene da quelle zone e anche uno sguardo diverso e un pochino più consapevole alla politica di una delle zone più calde della terra.
Certo, non è imbracciare il fucile e andare a combattere per la libertà, ma sinceramente... neanche io cambierei la mia vita con quella dei combattenti pur ammirandoli.
Cosa resterà di questo libro? Secondo me, tanto: il non dare per scontate alcune cose, l'approcciarsi in modo diverso a chi incontri che viene da quelle zone e anche uno sguardo diverso e un pochino più consapevole alla politica di una delle zone più calde della terra.
Certo, non è imbracciare il fucile e andare a combattere per la libertà, ma sinceramente... neanche io cambierei la mia vita con quella dei combattenti pur ammirandoli.

Concordo in tutto con i vostri commenti, soprattutto con Phuong. Il continuo raffronto che Zerocalcare fa tra la Siria e Rebibbia è uno degli aspetti che mi è piaciuto di più, proprio perché impone una riflessione forte e lo fa con la sua solita e disarmante sincerità, che - unità alla sua grande sensibilità - penso sia ciò che apprezzo di più in Zerocalcare, in ogni cosa che fa (dalla vignetta sul blog o sul quotidiano, ai video buffi sulla quarantena che sta pubblicando in questo periodo, fino al fumetto più impegnato com'è appunto Kobane Calling).
Concordo anche sul fatto che sia riuscito a trattare un argomento complesso e profondo in modo decisamente efficace: la battuta e il sorriso non fanno che imprimere ancor meglio nella memoria i fatti importanti di cui si sta parlando, che mai, in nessun momento, ne risultano sminuiti. Anche io ci ho capito molto di più così che con notiziari o articoli di giornale.
5 stelle piene piene piene.