pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion

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Jaroslav Hašek
Autori del Vecchio Continente
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Jaroslav Hasek
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Qual è il suo libro migliore?


Qual è il suo libro migliore?"
il suo magnus opus è appunto il famosissimoThe Good Soldier Švejk, opera molto lunga ma godibilissima, purtroppo rimasta incompiuta.
Ubik wrote: "Ricordo che quando andai a Praga, moltissimi anni fa, trovavo a fatica i luoghi e i riferimenti a Kafka in giro per la città, ma in compenso ogni luogo, musei, birrerie, monumenti, pullulava di rif..."
Confermo, ci sono stato a giugno: qualche riferimento a Kafka per la verità c'è (al di là degli ovvi musei e monumenti dico), ma nulla di paragonabile al buon soldato Šviejk: mia ipotesi, i cechi sono stati dominati per secoli dagli austriaci e per pochi (ma violentissimi) anni dai tedeschi, vogliono quindi connotare la loro cultura come puramente ceca, e il modo migliore è tramite la lingua. Il boemo Kafka scriveva in tedesco, per cui non funziona, anche se è chiaramente il più grande autore uscito da quella terra (che pure è stata ed è tutt'ora fertilissima, ma Kafka è Kafka).
Purtroppo il librone di Hašek non l'ho mai letto, ma su di lui ho letto moltissimo (da Kundera a Ripellino): forse, chissà, un giorno mi ci tufferò, ma devo continuare a ripetere il mio mantra giustificatorio: ars longa, vita brevis.
Confermo, ci sono stato a giugno: qualche riferimento a Kafka per la verità c'è (al di là degli ovvi musei e monumenti dico), ma nulla di paragonabile al buon soldato Šviejk: mia ipotesi, i cechi sono stati dominati per secoli dagli austriaci e per pochi (ma violentissimi) anni dai tedeschi, vogliono quindi connotare la loro cultura come puramente ceca, e il modo migliore è tramite la lingua. Il boemo Kafka scriveva in tedesco, per cui non funziona, anche se è chiaramente il più grande autore uscito da quella terra (che pure è stata ed è tutt'ora fertilissima, ma Kafka è Kafka).
Purtroppo il librone di Hašek non l'ho mai letto, ma su di lui ho letto moltissimo (da Kundera a Ripellino): forse, chissà, un giorno mi ci tufferò, ma devo continuare a ripetere il mio mantra giustificatorio: ars longa, vita brevis.


avendo conosciuto un ceco, sospetto che il grande successo in patria di Svejk sia anche legato alla onnipresenza di acquavite, cognac, birra, vino e qualunque tipo di bevanda alcoolica nelle sue pagine...
Fece di tutto o quasi, incluso fondare un partito (che, a differenza dei tempi nostri, non ebbe successo), essere sposato contemporaneamente a due donne, simulare la propria morte, fare propaganda bolscevica - ma soprattutto presidiare con grande impegno osterie, taverne, bordelli.
Ho appena terminato l'opera celeberrima di questo autore ceco:
a mio parere considerare questo libro un simbolo di pacifismo o antimilitarismo è scorretto: in realtà questo è un esempio di satira di matrice anarchica individualista, cinica e anti-autoritaria.
Secondo me Hasek ha voluto mettere alla berlina non tanto la guerra (verso il concetto della quale io vedo una sostanziale neutralità o disinteresse) quanto l'immenso mastodonte asburgico in avanzato stato di decomposizione.
Ecco, lo definirei piuttosto un attacco al paternalismo, alla religiosità, alla gerarchia, all'autoritarismo, ai meccanismi sociali in cui i vertici sono matti totali, i corpi intermedi sono profittatori e egoisti e le masse popolari sono ignoranti animali.
Un sano anarchismo condito con humour nero e assoluto cinismo - una ricetta che può far bene e donare uno sguardo sano e realistico. Però pacifismo e anti-militarismo sono un'altra cosa....