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Settembre 2019 - Egitto
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Buone letture!

Anche se inizierò solo settimana prossima il mio libro sul Messico, ho già scelto cosa leggere per l'Egitto (che tra l'altro avevo proposto senza successo in passato): anche io opterò per il premio Nobel Naguib Mahfouz ma con Palace of Desire secondo volume della trilogia Il Cairo
Pao wrote: "Anche se inizierò solo settimana prossima il mio libro sul Messico, ho già scelto cosa leggere per l'Egitto (che tra l'altro avevo proposto senza successo in passato): anche io opterò per il premio..."
Hai letto anche il primo? Io di Mahfuz ho già letto Miramar che non mi ha entusiasmato, ma voglio dare un'altra chance all'autore.
Hai letto anche il primo? Io di Mahfuz ho già letto Miramar che non mi ha entusiasmato, ma voglio dare un'altra chance all'autore.
Marina (Sonnenbarke) wrote: "Pao wrote: "Anche se inizierò solo settimana prossima il mio libro sul Messico, ho già scelto cosa leggere per l'Egitto (che tra l'altro avevo proposto senza successo in passato): anche io opterò p..."
Grazie per la mappa!
Adorato il primo invece mi è piaciuto di meno l'altro suo libro che ho letto per primo.
Il confronto fra due libri così diversi mi ha fatto pensare che sia in grado di spaziare fra temi e registri molto diversi quindi anche se un'opera non entusiasma c'è spazio per apprezzare qualcosa di altro però non sono in grado di dare consigli.
A te cosa non era piaciuto di Miramar?
Grazie per la mappa!
Adorato il primo invece mi è piaciuto di meno l'altro suo libro che ho letto per primo.
Il confronto fra due libri così diversi mi ha fatto pensare che sia in grado di spaziare fra temi e registri molto diversi quindi anche se un'opera non entusiasma c'è spazio per apprezzare qualcosa di altro però non sono in grado di dare consigli.
A te cosa non era piaciuto di Miramar?
@Pao, vedo che non ho neanche scritto una recensione di Miramar e questo dimostra quanto (poco) mi aveva colpito. Pur avendolo letto due anni fa non ne ho molti ricordi, anche se ovviamente ricordo la storia, ma non i motivi precisi per cui non mi era piaciuto. Secondo me è brutto segno quando i libri non ti lasciano niente se non un senso di indifferenza.
Per chi voglia qualche ispirazione, potete trovarne sul sito Arablit, dedicato alla letteratura araba moderna e contemporanea. Il link rimanda direttamente alle pagine dedicate all'Egitto: a sinistra trovate link a un elenco di autori, a una bibliografia, antologie e saggi. C'è anche Africa Book Club, dove potete trovare un elenco di autori egiziani, ma non è detto che siano stati tradotti in italiano dato che il sito è in inglese.
Ho letto Il ladro e i cani di Naguib Mahfouz.
È il secondo libro che leggo di Mahfuz e continuo a non essere convinta da questo autore. Per carità, si vede che è bravo e probabilmente si sarà meritato il Nobel per la letteratura (chi sono io per dire il contrario?), ma non mi appassiona. Colpa anche di una traduzione che suona artificiosa e non priva di errori di italiano ("i bricioli"????).
La scrittura è veramente particolare, Mahfuz passa dalla terza alla seconda alla prima persona singolare anche all'interno dello stesso paragrafo. Sebbene si riesca a entrare subito nello spirito di questo tipo di narrazione, è comunque straniante. Non dico che sia di difficile lettura, semplicemente spiazza e non posso dire di capire davvero questa scelta.
La storia è quella di Said (il ladro), che dopo quattro anni esce di prigione e decide di vendicarsi di coloro che l'hanno tradito (i cani). Queste tre persone lo hanno tradito mandandolo in prigione con una soffiata alla polizia e, nel caso della moglie, chiedendo il divorzio e sposandosi con uno dei due "cani", che era stato in precedenza un fido aiutante di Said. La conseguenza è che Sana', la figlia seienne di Said, non riconosce più il padre essendo stata troppo piccola quando l'uomo è andato in prigione, e perciò lo rifiuta piangendo. Said decide dunque di uccidere i "cani", ma il fato non è dalla sua parte...
Il libro si presta anche a interpretazioni metafisiche e filosofiche, che io però non sono in grado di fare e quindi lascio a chi meglio di me si occupa di recensire e fare critica letteraria (io mi limito a commentare le mie letture, senza pretese).
Diciamo 2,5 stelline arrotondate per eccesso, ma penso che questo autore non faccia per me.
È il secondo libro che leggo di Mahfuz e continuo a non essere convinta da questo autore. Per carità, si vede che è bravo e probabilmente si sarà meritato il Nobel per la letteratura (chi sono io per dire il contrario?), ma non mi appassiona. Colpa anche di una traduzione che suona artificiosa e non priva di errori di italiano ("i bricioli"????).
La scrittura è veramente particolare, Mahfuz passa dalla terza alla seconda alla prima persona singolare anche all'interno dello stesso paragrafo. Sebbene si riesca a entrare subito nello spirito di questo tipo di narrazione, è comunque straniante. Non dico che sia di difficile lettura, semplicemente spiazza e non posso dire di capire davvero questa scelta.
La storia è quella di Said (il ladro), che dopo quattro anni esce di prigione e decide di vendicarsi di coloro che l'hanno tradito (i cani). Queste tre persone lo hanno tradito mandandolo in prigione con una soffiata alla polizia e, nel caso della moglie, chiedendo il divorzio e sposandosi con uno dei due "cani", che era stato in precedenza un fido aiutante di Said. La conseguenza è che Sana', la figlia seienne di Said, non riconosce più il padre essendo stata troppo piccola quando l'uomo è andato in prigione, e perciò lo rifiuta piangendo. Said decide dunque di uccidere i "cani", ma il fato non è dalla sua parte...
Il libro si presta anche a interpretazioni metafisiche e filosofiche, che io però non sono in grado di fare e quindi lascio a chi meglio di me si occupa di recensire e fare critica letteraria (io mi limito a commentare le mie letture, senza pretese).
Diciamo 2,5 stelline arrotondate per eccesso, ma penso che questo autore non faccia per me.

Penso di scegliere Vicolo del mortaio."
Ciao Massimo, fammi sapere che ne pensi del libro quando lo finisci.
Io l'ho letto qualche mese fa e dell'autore mi è piaciuto il modo in cui caratterizza il micromondo del vicolo con tutti i suoi personaggi, scendendo anche a livello dell'incoscio, senza nasconderne i lati più gretti e miseramente umani ma sempre in modo distaccato e senza mai prender parte per l'uno o per l'altro quasi fosse un documentarista a raccontarci le vicende.
Detto ciò condivido il pensiero di Marina cioè che il libro dopo qualche tempo rischia di scolorire nella mente, nonostante la caratura dell'autore. Proverò sicuramente a dare una chance a Miramar se mi capita per le mani, anche se mi sa che altri libri avranno la precedenza.

Penso di scegliere Vicolo del mortaio."
Ciao Massimo, fammi sapere che ne pensi del libro quando lo fin..."
Sono circa ad un terzo e posso dire che è molto bravo nella tecnica di scrittura e nelle descrizioni (mi da l'idea di una versione moderna dello stile inglese dell'ottocento), però non mi ha ancora dato nessuna sensazione indimenticabile. Vediamo come prosegue!


Devo dire che questo libro mi ha fatto arrabbiare troppo. Conoscevo un po' la situazione, ma certe cose davvero non me le aspettavo. Un libro interessantissimo e che vi consiglio davvero molto di leggere, anche se non è una lettura leggera.


Finalmente ho finito la lettura di Agosto e mi appresto anch'io a leggere lo stesso libro! Quale sorprendente coincidenza ahaha XD
Adoro le avventure di Amelia Peabody!
Lelena wrote: "Io ho letto L'Alchimista che in realtà di Egitto ha proprio niente tranne che menzionare le piramidi e svolgersi nel deserto. Posso passarmelo lo stesso per valido? Questo mese ahimè..."
Ma sì dai, se si svolge nel deserto egiziano direi che è valido :)
@Deborina e Eve, io ho letto solo il primo con Amelia Peabody ma continuerò sicuramente con la serie, anche se probabilmente non adesso!
Ma sì dai, se si svolge nel deserto egiziano direi che è valido :)
@Deborina e Eve, io ho letto solo il primo con Amelia Peabody ma continuerò sicuramente con la serie, anche se probabilmente non adesso!

L'elemento che ho preferito è l'ambientazione. Si vede che la Christie, complice il marito archeologo, conosce bene l'antico Egitto e le informazioni su usi e costumi sono ben calibrate e interessanti.
La trama gialla è carina ma devo ammettere che, eccetto Dieci piccoli indiani che mi è piaciuto moltissimo, gli altri gialli della Christie che ho letto, compreso questo, mi sono piaciuti "solo abbastanza" soprattutto perché non apprezzo particolarmente la ricerca di una soluzione assurda col solo fine di stupire il lettore (non è il caso di questo romanzo, secondo me). Il difetto di C'era una volta è invece una certa rigidità nei dialoghi e nei personaggi che fanno apparire il tutto un po' troppo artefatto.
Io ho iniziato Palace of Desire secondo capitolo della trilogia di Naguib Mahfouz e sono bastate poche pagine per ritrovare la magia del primo volume.
Unico inconveniente: l'edizione che sto leggendo è molto ingombrante quindi non posso portarmelo in giro e la lettura procede un po' a rilento
Unico inconveniente: l'edizione che sto leggendo è molto ingombrante quindi non posso portarmelo in giro e la lettura procede un po' a rilento
Antonella wrote: "@Marina... scusa... correggi il poll... è per ottobre!"
Sì l'ho corretto, ma non posso correggere l'invito che ormai è stato inviato. Sorry!
Sì l'ho corretto, ma non posso correggere l'invito che ormai è stato inviato. Sorry!

Libro interessante. Dedicato ad uno dei tanti vicoli del Cairo, descrive la sua vita come un microcosmo autonomo, quasi distaccato dalla frenesia della megalopoli, che solo ogni tanto si alimenta di quanto accade fuori. Il primo terzo trascorre tranquillo in minute descrizioni dei protagonisti e dell'ambiente, ma poi la narrazione si ravviva con il racconto delle gioie, dolori, speranze e aspirazioni degli abitanti. La miseria di un Egitto in mano agli inglesi traspare sullo sfondo, mentre la routine del vicolo vive nell'inesorabile trascorrere del tempo. Il racconto di Mahfuz è quasi distaccato e senza giudizi, ma tocca tutti gli aspetti della vita sociale dei protagonisti, consegnandone il suo spaccato ai lettori.
Non è un libro travolgente ed indimenticabile, ma merita la lettura.

Però ho il resto di settembre libero da letture! E mi unisco a voi in Egitto con Ultima notte ad Alessandria di André Aciman.
Nazzarena, qui sei sempre la benvenuta :) Aspetto di sapere che ne pensi del libro che hai scelto!

Penso che sia meraviglioso. Amo la prosa di Aciman (buona, la traduzione), ricca e vivida, ma mai pesante. All'inizio ero dubbiosa, non mi sento attratta dai memoir, ma i suoi familiari sono veri personaggi da romanzo, persone che hanno contatti con tutte le culture e parlano sei o sette lingue e ce la mettono tutta per trovare un paese che li accolga e possano chiamare casa. La descrizione della vita ad Alessandria, poi, tra guerre e tipica sonnolenza mediterranea, è stata tutto fuorché banale.
L'aspetto del libro che più ho adorato, essendo io un'amante della cultura ebraica, è stato il parallelo tra la diaspora di un popolo e l'emigrazione di un ragazzino, e (view spoiler)
@Nazzarena, sembra veramente bello! Aggiunto in wishlist e grazie per il tuo commento :) Mi ha fatto venire in mente il primo libro dell'autobiografia di Canetti, La lingua salvata, l'hai letto? Anche questo sembra più un romanzo che un memoir e ha molte delle caratteristiche che ti sono piaciute nel libro di Aciman (plurilinguismo, cultura ebraica, ecc.). Secondo me può piacere anche ai non amanti delle autobiografie/memoir. Se non l'hai letto te lo consiglio. (Gli altri libri dell'autobiografia magari possono essere meno interessanti per chi non sia appassionato di Canetti e/o dell'Austria).

Aggiunto in wishlist grazie al tuo commento!
@Nazzarena, bene! Sono convinta che ti piacerebbe moltissimo. Se lo leggi fammi sapere che ne pensi.

Grazie @Nazzarena!

Finalmente ho finito la lettura di Agosto e mi ..."
Io ho terminato ieri la lettura di Il flagello di Horus e con mio rammarico purtroppo non ne sono rimasta conquistata. Anche se conoscevo la serie di nome, questo è il primo libro che leggo delle avventure di Amelia Peabody e forse questo mi ha penalizzato perchè non sono entrata in sintonia con i personaggi. Ho comunque apprezzato moltissimo la figura di Emerson, il marito di Amelia, ed anche il rapporto di profonda complicità che li lega. Ho intenzione, a questo punto, di recuperare i volumi precedenti della serie per seguirla in ordine cronologico e sono sicura che vedrò la storia sotto un'altra luce :)

Una parte del romanzo è ambientata in Egitto durante la seconda guerra mondiale, finora però la lettura mi sta appassionando poco.
Se riesco, nei prossimi giorni vorrei continuare con questo paese e leggere Firdaus. Storia di una donna egiziana di Nawal El Saadawi.

Dato che è piuttosto tardi e sono stanca, vi lascio il link con la mia recensione:
https://www.goodreads.com/review/show...
Ho pronta la valigia 🧳 per traferirmi in Germania 🇩🇪
Buon viaggio!

Claudia Hampton, donna egoista e insopportabile con una carriera da giornalista/storica sensazionalista alle spalle, decide sul letto di morte di scrivere una storia del mondo che in realtà vede protagonista lei dall'inizio alla fine. La scelta dell'autrice di intrecciare questo espediente della storia della Terra con la vita della protagonista mi ha un po' spiazzata anche se riconosco che mostra al meglio il profondo egocentrismo del personaggio. La storia viene narrata attraverso diversi punti di vista, con un continuo andirivieni tra passato e presente che dopo un po' risulta pesante e ridondante. La parte che più mi è piaciuta è quella su cui poi ruota un po' tutta la vita di Claudia, ovvero la storia d'amore con Tom in Egitto, durante la Seconda Guerra Mondiale. E' qui che forse la protagonista riesce a mettersi davvero a nudo, rivelando la sua fragilità davanti ai propri sentimenti e alla Storia. Molto intrigante la descrizione del Cairo durante gli anni in cui l'Egitto era protettorato inglese, argomento per cui l'autrice ha attinto dalla propria biografia visto che è nata al Cairo e vi ha vissuto fino all'adolescenza.

L'autrice è un medico egiziano da sempre impegnata nella lotta per l'emancipazione delle donne in Egitto e per questo impegno è stata più volte perseguitata dal governo ( è stata anche imprigionata). Questo libro, forse il più noto della El Saadawi, rappresenta un forte atto d'accusa contro la supremazia degli uomini in Egitto e lo stato di sottomissione cui devono sottostare le donne. Vi viene narrata la vicenda vera di una donna, Firdaus, condannata a morte per aver ucciso un uomo, il suo sfruttatore, mentre lui cercava di violentarla. La storia di Firdaus è tristissima, donna in un mondo in cui nessuno si è mai preso cura di lei, a partire dai genitori, e costretta dalle circostanze a darsi alla prostituzione. Quando leggo testimonianze di questo tipo sullo stato in cui sono (o erano, fino a pochi anni fa) costrette a vivere molte donne nei paesi islamici rimango sempre profondamente amareggiata e sconcertata. Quello che mi ha meno colpita di questo libro è, forse, lo stile narrativo, a volte troppo costruito, tanto da risultare poco sincero.
Ecco la lista dei dieci libri letti a settembre per l'Egitto: https://www.goodreads.com/group/books...
Ho finito Palace of Desire: Naguib Mahfouz si conferma bravissimo a descrivere gli stati d'animo dei protagonisti. Mi è piaciuto così tanto che penso che domani inizierò il terzo volume.

Comunque a fine ottobre ho letto Poirot sul Nilo, un giallo del periodo d'oro di Poirot.
E' stata la terza o quarta rilettura, ma la Christie non mi stanca mai e poi qui Poirot è particolarmente in forma
commento qui: https://www.goodreads.com/review/show...
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Con 16 voti su 30, il sondaggio ha decretato che a settembre andremo in Egitto! Come sempre potremo leggere libri ambientati in Egitto o libri di autori egiziani anche se ambientati altrove, per poi scrivere un commento in questa discussione.
Avete già qualche idea su cosa leggere? Io, ammesso che trovi la mia copia, a casa dovrei avere Il ladro e i cani di Naguib Mahfouz, quindi se lo ritrovo leggerò quello. Invece mi permetto di consigliare Al di là della città di Gamal al-Ghitani, anche se credo sia un po' difficile da trovare... ma merita, e magari le biblioteche ce l'hanno.
EDIT: libri ambientati in Egitto e autori egiziani.