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GDL: Fedeltà di M. Missiroli
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by
Anto_s1977
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Jul 22, 2019 12:07PM

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La struttura corale, che da quel che ho capito ha richiesto a Missiroli molto lavoro nel tempo, è fluida (anche se per me non c'è niente di straordinario..), avrai già notato infatti che scivola da un punto di vista di un personaggio ad un altro, di situazione in situazione. giocando sull'associazione di particolari.



Secondo me una cosa che può lasciare non convinti è l'ammiccamento nei confronti del lettore che fa Missiroli. Le varie citazioni alla cultura contemporanea (Game of Thrones, The Crown, ma anche la letteratura con Nemirovsky, quel libro "Sylvia" che sono andata anche a cercare su Goodreads per curiosità) spesso sembrano essere poste come accenni, ma non come parte integrante del racconto, se non come pretesto narrativo quando sono mezzi di Sofia per attirare l'attenzione di Carlo con quei pacchi mandati. Mi spiego: l'accenno a GoT en passant sembra più far vedere al lettore che i personaggi sono nell'oggi con riferimenti molto amati e popolari, però la loro funzione finisce lì, GoT o The Crown non dicono niente di particolare sui personaggi stessi (caratterialmente, simbolicamente o altro) e così anche la lettura della Nemirvosky, di primo acchito almeno, non mi dice nulla di lampante sulla storia stessa, tematicamente ad esempio. Certo, Sylvia è una storia di adulterio, e in quel caso non mi esprimo più di tanto perché non l'ho letto. Per quel che invece ho visto o letto in prima persona vedo davvero un elemento di contorno (ma sapevo che l'autore fosse generoso di citazioni letterarie anche nei suoi precedenti lavori).
La cosa di Milano invece è topograficamente più curata: tutti gli spostamenti, ecc, e forse Milano anche come città di nubi costanti rispetto allo smarrimento dei protagonisti, di ricordi ritrovati quando si fa il punto della situazione, tra passato, presente e anche futuro (con riferimenti biografici anche dell'autore, che guarda caso ha vissuto sia a Rimini che attualmente, credo, a Milano, come nel caso temporaneo di Sofia che fa da tramite tra le due città). Devo dire che avendo frequentato parecchio la città per l'università e nella vita in generale, visto che ci abito vicina, è stato curioso sentir nominare molte vie - tante attorno alla Statale, proprio dove io ho studiato - che conosco bene, ma anche altre zone in cui sono stata. Milano davvero è come un altro personaggio della storia.
Ma ho visto che tanti altri che l'hanno letto hanno apprezzato in particolare Anna! E torna ancora quel parere del "i personaggi sembrano costruiti per piacere", anche nei loro difetti: sarà forse anche questo un ammiccamento? Personalmente sia Carlo che Margherita mi hanno lasciata indifferente sostanzialmente. Però il discorso sul tradimento aveva un punto interessante: quel che non si è realizzato rimane quasi idealizzato, parlando del rapporto con Sofia, e di come Margherita ad un certo punto inciti il marito a "tradirla" pur di togliersi dalla testa questa sorta di immagine che torna e ritorna nel desiderio e nella mente di lui, rispetto invece ad Andrea e Margherita che hanno avuto rapporti e per cui la cosa si è più dissipata, anzi, si è risolta in amicizia, considerando l'omosessualità di lui. E la storia del liberarsi di questa pulsione per poter tornare più "a posto con sé stessi" nel rapporto con la moglie: è difficile da giudicare. Alla fine i personaggi si dibattono in sé tra il dovere di resistere per una sorta di fedeltà ideale, per quanto possano desiderare altro, e un'infedeltà con le sue giustificazioni per far tornare la coppia in equilibrio. Comprendono le due facce dell'argomento. Molto mi sembra che c'entri con il discorso sull'abbandonare la giovinezza per entrare definitivamente nell'età adulta, specialmente per Carlo: il mutuo della casa, i progetti, i figli, un lavoro fisso, tutto ciò che per lui è in un limbo, e tant'è che Sofia è nel contesto dell'università, dove ancora lui è in questa età di mezzo, a livello professionale, pratico. Sofia infatti poi non "consuma" con lui perché Carlo la mette da parte come un altro ricordo fissato, di chiusura, di una giovinezza ormai passata. Una specie di percorso di crescita, quasi inevitabile, ad azione più del tempo, di rassegnazione, di entrata silenziosa in un altro stadio.

Ma dai, anche io ho studiato alla statale, facevo lingue, mi sono laureata nel 2007 :D E' stato bello ritrovare le vie...è una città in cui non vivrei mai, però ne ho ugualmente un bel ricordo :)