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Nazzarena
(new)
Jul 31, 2019 02:32AM

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Io invece mi sono arenata a metà. Mentirei se dicessi che non mi piace, sono assolutamente neutra. Cioè, quando apro il Kindle devo ricordarmi di andare avanti con questo libro e non iniziarne altri. Lo finirò, ormai voglio sapere come va a finire, ma con molta, molta calma.

Tanti i termini in yiddish e tutti non tradotti, purtroppo. Difficile comprendere appieno le differenze fra i vari gruppi ebrei. L'ultimo difetto è che qualche volta l'autore fa dire una frase ad un personaggio e la controbattuta si trova a diversi periodi di distanza, dopo lunghe digressioni e non ti ricordi più quale era la battuta di origine.
Per il resto il romanzo mi ha interessato e intrigato parecchio. Lo stile narrativo risulta scorrevole, con tante figure retoriche azzardate ma suggestive. Il personaggio principale, il detective Landsmann è molto ben caratterizzato: uno "sbirro" maledetto, con un altro senso di giustizia e poco rispetto per le regole. Tormentato nella vita familiare e nell'amore.
L'aspetto distopico resta sempre sullo sfondo, descritto in maniera forse troppo essenziale.
L'ho finito ieri. Per quel che mi riguarda ci siamo ripresi verso il 75%, ma nel 3° quarto mi ero davvero stufata.
Mi dispiace, perché volevo leggerlo da tempo. Mi aspettavo una contestualizzazione maggiore, la storia di come gli ebrei fossero finiti in Alaska, e mi è spiaciuto davvero che l'autore non mi abbia fornito una contestualizzazione.
Per il resto è stata una interessante lettura sul folklore ebraico.
Mi dispiace, perché volevo leggerlo da tempo. Mi aspettavo una contestualizzazione maggiore, la storia di come gli ebrei fossero finiti in Alaska, e mi è spiaciuto davvero che l'autore non mi abbia fornito una contestualizzazione.
Per il resto è stata una interessante lettura sul folklore ebraico.
Simona wrote: "L'ho finito ieri sera.
Tanti i termini in yiddish e tutti non tradotti, purtroppo. Difficile comprendere appieno le differenze fra i vari gruppi ebrei. L'ultimo difetto è che qualche volta l'autore..."
Simona, vuoi scegliere tu il titolo di settembre-ottobre?
Tanti i termini in yiddish e tutti non tradotti, purtroppo. Difficile comprendere appieno le differenze fra i vari gruppi ebrei. L'ultimo difetto è che qualche volta l'autore..."
Simona, vuoi scegliere tu il titolo di settembre-ottobre?



Inizio La svastica sul sole con leggero anticipo. Vedo che metà dei amici l'ha adorato e all'altra metà ha fatto schifo, quindi ho un po' di timore. Vedremo.

scusate l'assenza ma è stato un periodo complesso: un nuovo lavoro e le vacanze!
Ho comunque continuato a leggere anche se non ho più commentato.
Il sindacato dei poliziotti yiddish l'ho letto abbastanza velocemente: mi è piaciuto ma non certo per l'elemento distopico, che ho trovato molto marginale.
La svastica sul sole l'ho già letto e devo dire che non mi ha convinto del tutto, del resto l'autore voleva fare una serie di libri ma è morto prima :(
Ho anche visto la serie tv che, invece, mi è piaciuta molto.

Serie TV ben diversa dal romanzo.
Ancora non so cosa pensare: è molto descrittivo: sono al 46% e non è successo praticamente niente.
Ho appena iniziato anche io, ma al contrario di te ho scelto di non vedere la serie prima di aver letto il libro. Lo sto leggendo in inglese, quindi non ho avuto sorprese col titolo.
62% e ancora non è successo niente. A peggiorare le cose ci si mette una scrittura che non mi piace e la pervasività della divinazione con I Ching. Quando non capisci dove vuole andare un libro e sei già a metà non è un fatto positivo.

Ma quando io ho guardato la serie non sapevo che fosse tratta (liberamente) da questo romanzo! Anche a me piace leggere prima il romanzo e solo dopo guardare il film o la serie. :-(

Anch'io ho trovato eccessivamente ripetitivo il ricorso all'I Ching. E mi sono chiesta più volte come mai Dick abbia insistito con questa pratica. Intanto ho letto il 66% del romanzo e concordo con Nazzarena sul fatto che siamo ancora ad un punto un po' morto. Si sono generate 3 sotto-storie (Tagomi/Baynes - Frank/Ed/Childan - Juliana/Joe) che stanno procedendo autonomamente, praticamente senza connessione fra loro.
Il libro "della cavalletta" è (ancora?) un anello debole di tutta la storia.
Non riesco proprio ad immaginare cosa può succedere.


Simona wrote: "Ho iniziato l'altro ieri a leggere La svastica sul sole e solo leggendolo (anzi solo leggendo la prefazione) ho capito che questo romanzo corrisponde a "The man in the high castle",..."
Sapere che la serie TV è, come dici, "ben diversa" dal libro per me è una gran cosa. Io sono uno di quelli cui il libro non è piaciuto per nulla, o meglio che ci ha capito veramente poco. Pertanto, se la serie lo prende solo come una vaga ispirazione e poco più, potrebbe valere la pena vederla. :-)
Sapere che la serie TV è, come dici, "ben diversa" dal libro per me è una gran cosa. Io sono uno di quelli cui il libro non è piaciuto per nulla, o meglio che ci ha capito veramente poco. Pertanto, se la serie lo prende solo come una vaga ispirazione e poco più, potrebbe valere la pena vederla. :-)

La serie, a differenza del libro, è molto bella (secondo me): dal libro prende solo l'idea generale (veramente intrigante) e poi sviluppa la trama e i personaggi in totale autonomia.

Concordo con @Luca: l'ultima parte del romanzo è molto più interessante ma il romanzo in sé non mi è piaciuto granché. Ho trovato soprattutto noiosi i deliri del povero Tagomi e non ho affatto capito perché Frank Frink vada nel negozio di Robert Childan spacciandosi per per qualcun altro.
PS: comunque l'ho finito!

Così si capiscono tante cose, compresa l'evoluzione della storia nella serie TV.

Sapevo che dovevano esserci altri libri ma non che ci fossero altri capitoli! In effetti la serie così è più legata all'idea di Dick.
L'ho finito e lo considero una perdita di tempo, tant'è vero che ci ho messo una vita a finirlo perché non avevo nemmeno voglia di riprendere il kindle in mano la sera.
L'ho trovato davvero mal scritto, infinitamente al di sotto delle premesse. Un'idea sprecata. I personaggi (non fatemi neanche iniziare a parlare di Juliana) non avevano alcuno scopo e si sono trascinati per tutto il romanzo a compiere azioni pressoché inutili o a farsi seghe mentali. Per assurdo, l'unico personaggio che ha senso è Joe.
Posso capire che la visione dell'autore possa venire considerata più importante della trama e della resa del libro, se diamo per assodato che il pensiero di Dick sia importante per il Novecento*, ma io dico: un editor che gli mettesse a posto i testi e facesse in modo di rendere comprensibile il suo messaggio? Se c'è una cosa che detesto della narrativa postmoderna è la preponderanza di frasi nominali e l'assenza di verbi.
*cosa che non ho per nulla colto; boh, mi sembra di essere l'unica stupida al mondo che non capisce questo libro.
L'ho trovato davvero mal scritto, infinitamente al di sotto delle premesse. Un'idea sprecata. I personaggi (non fatemi neanche iniziare a parlare di Juliana) non avevano alcuno scopo e si sono trascinati per tutto il romanzo a compiere azioni pressoché inutili o a farsi seghe mentali. Per assurdo, l'unico personaggio che ha senso è Joe.
Posso capire che la visione dell'autore possa venire considerata più importante della trama e della resa del libro, se diamo per assodato che il pensiero di Dick sia importante per il Novecento*, ma io dico: un editor che gli mettesse a posto i testi e facesse in modo di rendere comprensibile il suo messaggio? Se c'è una cosa che detesto della narrativa postmoderna è la preponderanza di frasi nominali e l'assenza di verbi.
*cosa che non ho per nulla colto; boh, mi sembra di essere l'unica stupida al mondo che non capisce questo libro.

L'ho trovato davvero mal scr..."
Purtroppo sei in ottima compagnia: Dick è geniale nelle idee ma molto povero nei testi di molte sue opere. Vi invito a leggere la sua "storia" personale per rendervi conto di che personaggio fosse. Ricordo anche che, come altri scrittori del suo periodo, era pagato un tanto a pagina e che molta sua produzione è stata penalizzata dalla necessità di portare a casa la pagnotta tutti i giorni. Le sue opere sono poi state "riscoperte" dopo la sua morte, avvenuta nello stesso anno dell'uscita di Blade Runner, liberamente tratto da un suo racconto. E' stato adottato come autore di culto della letteratura americana postmoderna. Ho letto quasi tutti i suoi romanzi pubblicati dalla Nord ma l'ho trovato quasi sempre un po' …"pesante", soprattutto nella prosa.

L'ho trova..."
Grazie per le tue spiegazioni Luca. Sappi comunque che non mi lascio condizionare da questo romanzo e andrò avanti a leggere altro di questo autore geniale. Per ora ho letto Ubik e Ma gli androidi sognano pecore elettriche? e mi sono piaciuti tantissimo.
Io sto leggendo in inglese. Non ho problemi con la scrittura, non sarà uno stile da pantheon della letteratura ma scorre.
La parte che ho preferito finora è la cena a casa dei giapponesi, ma anche Juliana è un personaggio che mi sta interessando. Vado avanti piano, come ogni mese ho messo troppa carne al fuoco, ma per ora sono soddisfatta.
La parte che ho preferito finora è la cena a casa dei giapponesi, ma anche Juliana è un personaggio che mi sta interessando. Vado avanti piano, come ogni mese ho messo troppa carne al fuoco, ma per ora sono soddisfatta.

Ok, io sono un'entusuasta di La svastica sul sole. Però ho provato a guardare la serie e non mi ha preso, sono arrivata a metà della prima puntata e ho lasciato.
Raffaele wrote: "Quando l'ho letto, in effetti molti anni fa, mi era piaciuto molto, anche se meno di Ubiq, nonostante i salti di trama e le contorsioni narrative. Comunque, se posso permettermi, vi consiglio di le..."
Dai Raffaele, proponi tu il titolo del prossimo bimestre.
Dai Raffaele, proponi tu il titolo del prossimo bimestre.

Raffaele wrote: "È un grandissimo onore, grazie. Ho "sfogliato" la lista in cima alla discussione e, da romano cresciuto nei dintorni della chinatown di Piazza Vittorio e poi trapiantato per lavoro nel profondo e i..."
Ooooh, interessante! Inoltre c'è su Mlol, lo scarico subito stasera.
Ooooh, interessante! Inoltre c'è su Mlol, lo scarico subito stasera.
Io personalmente sto aspettando il 1° novembre. Oltretutto vado dai miei, 3 interi giorni solo io, il cane e i libri. Ho tante aspettative su Cinacittà.
Intanto mi finisco Ali and Nino, che a quanto pare è il romanzo dell'Azerbaijan, e mi arrabbio molto. Capisco che è parla di luoghi e tempi molto specifici, ma questi Romeo e Giulietta euro-asiatici sono lontani dalla mia mentalità. La donna oggetto è davvero troppo oggetto per i miei gusti. Ma manca poco a superar lo scoglio, magari esco dal tunnel già stasera
Intanto mi finisco Ali and Nino, che a quanto pare è il romanzo dell'Azerbaijan, e mi arrabbio molto. Capisco che è parla di luoghi e tempi molto specifici, ma questi Romeo e Giulietta euro-asiatici sono lontani dalla mia mentalità. La donna oggetto è davvero troppo oggetto per i miei gusti. Ma manca poco a superar lo scoglio, magari esco dal tunnel già stasera
Raffaele wrote: "Oh non mi dite che il gruppo di lettura muore proprio adesso che tocca a me..."
No no, io torno, eh! Solo che in questi ultimi due mesi mi sono imbarcata in una cosa che mi ha levato il tempo e le energie mentali che solitamente dedico alla lettura, quindi ho mollato praticamente tutto, non solo questo gruppo. Però torno. Non so quando, probabilmente a dicembre, ma torno.
No no, io torno, eh! Solo che in questi ultimi due mesi mi sono imbarcata in una cosa che mi ha levato il tempo e le energie mentali che solitamente dedico alla lettura, quindi ho mollato praticamente tutto, non solo questo gruppo. Però torno. Non so quando, probabilmente a dicembre, ma torno.

Appena finito Circe (meh) e iniziato un libro per un altro book club (fisico, questa volta).
Ho iniziato il terzo capitolo di Cinacittà: memorie del mio delitto efferato. sono un po' perplessa. Si parla di cinesi a Roma e di temperature tropicali senza - per ora - raccontare come ci si sia arrivati. Un po' come è successo ai poliziotti yiddish: sono in Alaska perché sì, non c'è chissà quale contestualizzazione.
Per le prossime letture mi piacerebbe pescare qualcosa da metà del nostro elenco. Nei romanzi più antichi l'attenzione è davvero sulla società, e l'avventura del protagonista serve a modificarla. Anche se non letteralmente, il protagonista si immola per un ideale, il greater good degli inglesi.
Le distopie/ucronie più moderne sono invece più individuali (sempre a mio modesto parere, ovvio) e l'ambientazione in cui si svolgono è un contorno. Salvare il mondo, se accade, è una conseguenza del sapvare sè stessi.
Tra l'altro questa distopia romana mi sembra assai simile, nelle premesse, a Muori Milano muori!: un protagonista solitario, proveniente da un lavoro creativo e remunerativo, che si trova in braghe di tela e non sembra avere un grande interesse a battersi per migliorare la situazione. Mi riservo di vedere come procede il romanzo romano, ma si potrebbe pensare a una staffetta per comparare la rappresentazione del malessere delle due grandi città.
Per le prossime letture mi piacerebbe pescare qualcosa da metà del nostro elenco. Nei romanzi più antichi l'attenzione è davvero sulla società, e l'avventura del protagonista serve a modificarla. Anche se non letteralmente, il protagonista si immola per un ideale, il greater good degli inglesi.
Le distopie/ucronie più moderne sono invece più individuali (sempre a mio modesto parere, ovvio) e l'ambientazione in cui si svolgono è un contorno. Salvare il mondo, se accade, è una conseguenza del sapvare sè stessi.
Tra l'altro questa distopia romana mi sembra assai simile, nelle premesse, a Muori Milano muori!: un protagonista solitario, proveniente da un lavoro creativo e remunerativo, che si trova in braghe di tela e non sembra avere un grande interesse a battersi per migliorare la situazione. Mi riservo di vedere come procede il romanzo romano, ma si potrebbe pensare a una staffetta per comparare la rappresentazione del malessere delle due grandi città.

Concordo con Roberta che non c'e' contestualizzazione, e secondo me la parte distopica e' un po' una scusa per (view spoiler)
(view spoiler)
Attacco il finale adesso. Concordo sulla lentezza. Se vogliamo, l'italiano perso tra i cinesi può ricordare Io sono leggenda, in cui siamo così concentrati sul protagonista e sul suo punto di vista da non capire che, per un motivo o per l'altro, il diverso (mostro?) è proprio lui.
In ogni caso sono un po' stufa di questi eroi solitari, vorrei leggere qualcosa con un respiro più ampio. Pare che il GdL di novembre possa appartenere anche a questo gruppo, ci darò un'occhiata.
In ogni caso sono un po' stufa di questi eroi solitari, vorrei leggere qualcosa con un respiro più ampio. Pare che il GdL di novembre possa appartenere anche a questo gruppo, ci darò un'occhiata.

Per il momento mi sta piacendo, ma io ho un debole per Ian McEwan :)

Rispondendo a Roberta, anche io vorrei leggere un distopico dove il focus è sulla società e non esclusivamente sul protagonista, quindi appoggio una lettura più datata.

Visto che l'ho proposto, vi farò sapere se mi ha deluso o meno.
Comunque anche a me farebbe piacere una lettura più "sociale" per le prossime proposte...
alesssia wrote: "Ho iniziato Machines Like Me (il libro del GdL di Novembre) stamani. Decisamente ucronico (Alan Turing e' Sir Alan Turing e ancora vivo, per esempio), ma pare di nuovo concentrato s..."
Guarda l'ho letto anche io, stesso pensiero. Potrebbe appartenere anche a questo club, ma queste nuove distopie sono davvero tanto protagonista-centriche! Mi mancano i grandi quesiti sul senso della vita per l'umanità tutta.
Vuoi scegliere tu il libro per il prossimo bimestre?
Guarda l'ho letto anche io, stesso pensiero. Potrebbe appartenere anche a questo club, ma queste nuove distopie sono davvero tanto protagonista-centriche! Mi mancano i grandi quesiti sul senso della vita per l'umanità tutta.
Vuoi scegliere tu il libro per il prossimo bimestre?

Vorrei proporre Mai più nero, che mi pare molto interessante e che potrebbe offrire interessanti spunti di riflessione. Spero non finisca di nuovo tutto sul protagonista e nulla sulla societa' (anche se dai commenti qui su Goodreads non si direbbe).
Fatemi sapere cosa ne pensate, che ho anche un back up (mamma mia quanto e' difficile scegliere!)
alesssia wrote: "Wow, quale onore (o onere?). Grazie!
Vorrei proporre Mai più nero, che mi pare molto interessante e che potrebbe offrire interessanti spunti di riflessione. Spero non finisca di nu..."
Sembra molto interessate. Oltretutto è del 1931, un periodo storico piuttosto animato. Non vedo l'ora di iniziare.
Vorrei proporre Mai più nero, che mi pare molto interessante e che potrebbe offrire interessanti spunti di riflessione. Spero non finisca di nu..."
Sembra molto interessate. Oltretutto è del 1931, un periodo storico piuttosto animato. Non vedo l'ora di iniziare.
Perfetto. Tanto più che anche a me era venuta voglia di qualcosa di vecchiotto. Partecipo senza dubbio.
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