Faccio un pos unico sui due volumi "Tolkien in translation" e "Translating Tolkien" perchè, dal punto di vista logico, li considero un solo volume.
Sono raccolte di saggi, in inglese, sui prolemi (e i pregi e i difetti) delle traduzioni in svariate lingue (svedese, russo, francese, ebraico, esperanto, spagnolo ...) e (solo la seconda metà del secondo libro) sull'adattamento cinematogafico.
Complessivamente i due volumi li ho trovati interessati, dettagliati e ben scritti. Alcuni saggi li ho considerato molto interesanti, altri trascurabili. Ma solo per mio disinteresse per la materia (ad esempio quello sull'esperanto)
E mi hanno fatto riflettere su problemi che non m'ero mai posto, nemmeno come 'fruitore' di traduzioni.
Per esempio sulla grande cura a tradurre sempre nello stesso modo le diverse occorrenze di una frase, vuoi perchè è una 'cifra stilistica' del personaggio, vuoi perché volutamente o no ricalca l'uguale frase di un altro personaggio
"Lato film" ho trovato delle critiche a volte più dure delle mie; altre volte 'aperture di credito' per me eccessive, verso i film di PJ
In sostanza, se vi possono interessare la storia delle 9 traduzioni dal russso, o la diatriba tra nuova e vecchia traduzione in ebraico etc etc, è il libro per voi
Ho appena terminato il primo volume, Tolkien in Translation. Diciamo che avevo un interesse prettamente professionale nel leggerlo, e non mi ha affatto deluso. Molto interessante soprattutto il primo saggio. Una curiosity intrigante che mi ha colpito è la storia delle varie traduzioni russe.
Sono raccolte di saggi, in inglese, sui prolemi (e i pregi e i difetti) delle traduzioni in svariate lingue (svedese, russo, francese, ebraico, esperanto, spagnolo ...) e (solo la seconda metà del secondo libro) sull'adattamento cinematogafico.
Complessivamente i due volumi li ho trovati interessati, dettagliati e ben scritti. Alcuni saggi li ho considerato molto interesanti, altri trascurabili. Ma solo per mio disinteresse per la materia (ad esempio quello sull'esperanto)
E mi hanno fatto riflettere su problemi che non m'ero mai posto, nemmeno come 'fruitore' di traduzioni.
Per esempio sulla grande cura a tradurre sempre nello stesso modo le diverse occorrenze di una frase, vuoi perchè è una 'cifra stilistica' del personaggio, vuoi perché volutamente o no ricalca l'uguale frase di un altro personaggio
"Lato film" ho trovato delle critiche a volte più dure delle mie; altre volte 'aperture di credito' per me eccessive, verso i film di PJ
In sostanza, se vi possono interessare la storia delle 9 traduzioni dal russso, o la diatriba tra nuova e vecchia traduzione in ebraico etc etc, è il libro per voi