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The Fault in Our Stars
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The Fault in Our Stars
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Sage wrote: "anyway, quasi sicuramente il 19 inizierò il libro in questione scendendo a bologna ;)"
A questo punto (leggi: visto che andiamo in treno e non in auto) credo anch'io. ^^
A questo punto (leggi: visto che andiamo in treno e non in auto) credo anch'io. ^^
L'ho iniziato solo oggi alla fine (in treno non sono riuscita a leggere), ma sappiate che l'ho iniziato :)
Io ne ho fatto fuori circa metà, grazie a Trenitalia.
E' scritto veramente bene, i dialoghi sono brillanti e i personaggi umanissimi; in più, mi ha fatto venir voglia di (view spoiler) più di qualsiasi altra cosa abbia mai letto o visto.
E' scritto veramente bene, i dialoghi sono brillanti e i personaggi umanissimi; in più, mi ha fatto venir voglia di (view spoiler) più di qualsiasi altra cosa abbia mai letto o visto.
Credo che lo spirito di questo libro si possa riassumere in quello che scrive Hazel a un certo punto: "You have a choice in this world, I believe, about how to tell sad stories, and we made the funny choice" - senza per questo sminuire il dolore.
Qui di seguito, alcuni commenti su The Fault in Our Stars.
Attenzione! Massive spoiler alert!
(view spoiler)
Attenzione! Massive spoiler alert!
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Ehi, aspettatemi!!!! 'rivo pure io, posso mollare un attimo Atzeni e cominciarlo, poi Atzeni lo continuo più in là!
Mony, molla e inizia questo libro. io tanto lo leggo solo sui mezzi pubblici, quindi circa un'ora - un'ora e un quarto al giorno. quindi non lo finisco subito. sono circa a metà. prevedo quindi di finirlo domani sera o al viaggio del giovedì mattina.
Me ne manca meno di un quarto. E finora posso solo dire che ho scoperto un bravissimo nuovo autore.
Tintaglia wrote: "Me ne manca meno di un quarto. E finora posso solo dire che ho scoperto un bravissimo nuovo autore."non posso che sottoscrivere.
penso che cercherò qualcos'altro di suo.
a tal proposito, Quell'Uomo, tu hai già letto qualcos'altro di Green? mi sai dare qualche consiglio?
Ho letto Paper Towns e An abundance of Katherines.
Il primo è buono. I temi sono molto più leggeri e il target è adolescenziale, per cui la trama, seppur interessante, non è sempre credibile. Ma ripeto, non è buttar via.
Il secondo è da scartare. Lo stile è acerbo e la storia linearmente infantile.
Il primo è buono. I temi sono molto più leggeri e il target è adolescenziale, per cui la trama, seppur interessante, non è sempre credibile. Ma ripeto, non è buttar via.
Il secondo è da scartare. Lo stile è acerbo e la storia linearmente infantile.
Quell'Uomo wrote: "Ho letto Paper Towns e An abundance of Katherines.Il primo è buono. I temi sono molto più leggeri e il target è adolescenziale, per cui la trama, seppur interessante, non è sempre credibile. Ma r..."
ah. ok, il secondo che hai detto era tra le mie mire, ma a questo punto le ricalibro. grazie.
Per quanto mi riguarda (avendo finito anche TFiOS, più tardi i commenti) trovo ancora Katherines il libro più "vero" di John Green. Non è perfetto e tende a spiegarsi un po' troppo (ma anche Alaska è così), eppure lo trovo molto più centrato: il tema sembra più leggero di quello degli altri suoi libri ma non lo è (tra l'altro è anche un tema che ricorre in TFiOS). Paper Towns per me è stata una grossa delusione. Penso anche che Looking for Alaska rimanga la migliore introduzione a questo autore. Ma alla fine molto sta all'ordine di lettura e alla sensibilità del lettore :)
Quell'Uomo wrote: "Il mio miglior consiglio è sempre "Non fidarti dei miei gusti"."prendo nota. alla fin fine non vedo perchè non dovrei fidarmi di te...
il che potrebbe portarmi a un circolo vizioso che preferisco non indagare... perchè se mi fido di te non devo seguire i tuoi gusti, ma se mi fido dovrei anche seguire i tuoi consigli che seguono i tuoi gusti... aiuto...
Sage wrote: "prendo nota. alla fin fine non vedo perchè non dovrei fidarmi di te..."
Non l'hai mai incontrato, vero?
[Oggi giornata campale, mi riservo impressioni e riflessioni a domani, con calma. :)]
Non l'hai mai incontrato, vero?
[Oggi giornata campale, mi riservo impressioni e riflessioni a domani, con calma. :)]
ho finito il libro ieri sera, come previsto.vi devo dire che, dai vostri commenti, mi aspettavo di sciogliermi in lacrime sull'autobus (cosa estremamente imbarazzante e a cui continuo a non abituarmi); mentre confesso che, pur essendomi ovviamente sentita coinvolta emotivamente (impossibile che non mi accada) e pur avendo avuto il groppo in gola e i lucciconi, non ho pianto a dirotto come mi è successo per "molto forte, incredibilmente vicino".
Detto ciò, il libro vale decisamente la pena per quel che mi riguarda.
Unisce con grazia parti divertenti a parti commoventi, i personaggi sono accattivanti (anche se immaginare dei simili ragazzini di 16 anni è alquanto improbabile, per livello di cultura quanto meno, soprattutto considerando che sono americani...) e la trama è sicuramente strutturata benissimo.
E' un libro che vuole dare un'immagine forte e disincantata e ci riesce perfettamente.
Come dicevo, spesso i due adolescenti non sono secondo me figure di adolescenti credibili, ma il loro cinismo è sicuramente estremamente realistico, così come, ed è molto più importante, sono estremamente realistiche la società e le reazioni della stessa.
Quindi ho trovato una storia ben costruita, personaggi ben delineati e uno stile lineare, sciolto e a tratti poetico (alcune frasi sono splendide).
Pollice verso per l'edizione italiana Rizzoli: ha così tanti refusi da far schifo. Tra l'altro la sequenza "un scrittore" è ripetuta così tante volte che evidentemente l'editore NON SA che l'articolo indeterminativo corretto è UNO.






io benissimo.
la frase scatenante fu sull'inutilità delle emozioni e di quanto siano deleterie.