Francesca Tripiedi > Francesca's Quotes

“Bisogna leggere: è una petizione di principio per orecchie adolescenti. Per quanto brillanti siano le nostre dimostrazioni... nient'altro che una petizione di principio.
Quelli fra i nostri allievi che hanno scoperto il libro attraverso altri canali continueranno semplicemente a leggere. I più curiosi fra loro indirizzeranno le loro letture seguendo i fari delle nostre spiegazioni più luminose.
Fra coloro - che non leggono - i più accorti impareranno, come noi, a parlare intorno: eccelleranno nell'arte inflazionistica del commento (leggo dieci righe, sforno dieci pagine), nella pratica restringitiva della scheda (percorro 400 pagine, le riduco a cinque), nella caccia alla citazione intelligente (in quei compendi di cultura congelata disponibili presso qualsiasi venditore di successi scolastici), sapranno maneggiare lo scalpello dell'analisi lineare e diventeranno esperti nella sapiente navigazione fra i - brani scelti - , che conduce sicuramente al diploma di maturità, alla laurea, persino al dottorato... ma non necessariamente all'amore per il libro.”
― Daniel Pennac, Comme un roman

“Quando una persona cara ci dà un libro da leggere, la prima cosa che facciamo è cercarla fra le righe, cercare i suoi gusti, i motivi che l'hanno spinta a piazzarci quel libro in mano.”
― Daniel Pennac, Comme un roman

“L'uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire. Non gli offre alcuna spiegazione definitiva sul suo destino ma intreccia una fitta rete di connivenze tra la vita e lui. Piccolissime, segrete connivenze che dicono la paradossale felicità di vivere, nel momento stesso in cui illuminano la tragica assurdità della vita. Cosicché le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.”
― Daniel Pennac, Comme un roman

“Non si ha più diritto di mettersi le parole in bocca prima di ficcarsele in testa? Niente più orecchie? Niente più musica? Niente più saliva? Parole senza più gusto?”
― Daniel Pennac, Comme un roman

“Ciò non toglie che vi siano buoni e cattivi romanzi. Possiamo fare dei nomi, possiamo portare delle prove.
Per essere brevi diciamo a grandi linee che esiste quella “che chiamerei una - letteratura industriale - che si limita a riprodurre all'infinito gli stessi tipi di racconti, che fabbrica stereotipi a catena, fa commercio di buoni sentimenti e sensazioni forti, prende al volo tutti i pretesti offerti dall'attualità per sfornare una narrativa di circostanza, effettua - studi di mercato- per piazzare secondo la - congiuntura- un determinato tipo di - prodotto - che si ritiene debba infiammare una determinata categoria di lettori.
Ecco, a colpo sicuro, dei cattivi romanzi.
Perché? Perché non sono il risultato della creazione ma della riproduzione di - formule - prestabilite, perché sono un'opera di semplificazione (cioè di menzogna) mentre il romanzo è arte di verità (cioè di complessità), perché facendo leva sui nostri automatismi addormentano la nostra curiosità, e infine, soprattutto, per il fatto che l'autore non c'è, né la realtà che pretende di descriverci.”
― Daniel Pennac, Comme un roman

“L'idea che la lettura - umanizzi l'uomo - è giusta in linea generale, ma ammette alcune tristi eccezioni. Dopo aver letto Cechov si è probabilmente un po' più - umani - , intendendo con questo un po' più solidali con la specie (un po' meno - belve - ) di quanto non lo si fosse prima.
Ma guardiamoci dall'associare a questo teorema il corollario secondo il quale ogni individuo che non legge dovrebbe essere considerato a priori come un potenziale bruto o un cretino assoluto. Poiché, così facendo, faremmo passare la lettura per un obbligo morale e questo sarebbe solo l'inizio di una spirale che porterebbe poi a giudicare, per esempio, la - moralità - dei libri, in funzione di criteri che non avrebbero alcun rispetto per l'altra libertà inalienabile: la libertà di creare. A quel punto il - bruto - saremmo noi, per quanto - lettori - . E Dio sa se il mondo non è pieno di bruti di questa specie.
In altri termini la libertà di scrivere non può ammettere il dovere di leggere.”
― Daniel Pennac, Comme un roman

“Appena un libro finisce nelle nostre mani, è nostro, proprio come dicono i bambini: - È il mio libro - ... parte integrante di me stesso. E forse questa la ragione per cui così difficilmente restituiamo i libri che ci vengono prestati. Non esattamente un furto... (no, no, non siamo dei ladri; no...), diciamo, un passaggio di proprietà, o meglio, un trasferimento di sostanza.”
― Daniel Pennac, Comme un roman

“Time.
It was just a human invention. Like numbers. Like measuring things. Just something humans invented to make life a little easier, to order life into manageable blocks, to ease their minds around unmanageable things, to help them with infinity.”
― Paullina Simons, The Summer Garden

“To live as a child in a world without time – not in infinity, but in eternity, what a joy. To never count your minutes. To just be – in the eternal present. What bliss.”
― Paullina Simons, The Summer Garden

“Why was it that the young were always convinced they had invented sex?”
― Paullina Simons, The Summer Garden

“What, what? What do you need, son?" Alexander kept saying.
Anthony's only arm was around his father's shoulder. "A fucking cigarette.”
― Paullina Simons

“Mankind has never invented a weapon that they did not use sooner or later.”
― Paullina Simons, The Summer Garden

“I don't want this life to end," said Alexander. "The good, the bad, the everything, the very old, to ever end.”
― Paullina Simons, The Summer Garden

“We spent all our days afraid it was too good to be true, Tatiana,” said Alexander. “We were always afraid all we had was a borrowed five minutes from now.”
“Her hands went on his face. “That’s all any of us ever has, my love,” she said. “And it all flies by.”
“Yes,” he said, looking at her, at the desert, covered coral and yellow with golden eye and globe mallow. “But what a five minutes it’s been.”
― Paullina Simons, The Summer Garden

“Sono questi gli effetti dell'amore, dell'infanzia, della gioventù, della gioia. La novità della terra e della vita c'entra per qualche cosa. Nulla è incantevole come il riflesso colorante della felicità sulla soffitta. Tutti abbiamo nel nostro passato una soffitta azzurra.”
― Victor Hugo, Les Misérables

“I buoni pensieri hanno i loro abissi al pari dei cattivi.”
― Victor Hugo, Les Misérables

“In case you haven't heard, the brain is the most important sexual organ, and my brain isn't interested in having anything to do with you.”
― Susan Elizabeth Phillips, Kiss an Angel

“It seems like such a waste of time to expend all that energy trying to convince the world you're better than everyone else. I can't understand it.”
''Of course you can't. You like nothing better than to point out all your character flaws to everyone
who'll listen."
She must have found his exasperation amusing because she smiled. “They'll discover those flaws for themselves if they're around me long enough. I just save them the effort.”
― Susan Elizabeth Phillips, Kiss an Angel

“Neal didn't take Georgie's breath away. Maybe the opposite. But that was okay--that was really good, actually, to be near someone who filled your lungs with air.”
― Rainbow Rowell, Landline

“I’m not worried about you,” Seth said. “Someday your prince will come.”
“And you’ll do your best to scare him off.”
“I’m glad that we both understand the terms.” He pulled her hair.”
― Rainbow Rowell

“I’m surprised to see you here.”
“You shouldn’t be,” Neal said. He lifted his chin and looked directly in her eyes. For the second time in five minutes. For the second time ever. “I’m here because I knew you’d be here. Because I hoped you would be.”
Georgie felt like a snake was unwinding itself in the back of her neck and along her shoulders. She swayed a little, and her mouth clicked open. “Oh.”
Neal looked away, and Georgie took in three gallons of air.
He was shaking his head. “I’m... sorry,” he said. “I wanted to see you. But then I got angry. I didn’t know what to – you’ve been ignoring me.”
“I haven’t been ignoring you,” she said.
“You stopped coming back to talk to me.”
“I thought I was bothering you.”
“You weren’t bothering me,” he said, facing her again. “Why would you think that?”
“Because you never come talk to me.”
“I never had to come talk to you.” Neal looked bewildered. “You always came to me.”
“I...” Georgie finished her drink so she could put down the cup.
Neal took it from her. He set the cup and his bottle on a desk behind him.
“I thought I was bothering you,” she said. “I thought you were just humoring me.”
“I thought you got tired of me,” he said.
She brought her hands up to her forehead. “Maybe we should stop thinking.”
― Rainbow Rowell, Landline

“What's the point of making a nice guy like me?" Georgie said. "Nice guys like everybody."
"You shouldn't have to make anybody like you, Georgie. You should want to be with somebody who can't help but like you.”
― Rainbow Rowell, Landline

“Since when do you believe in 'meant to be'?"

"Since fucking ever, Georgie, pay attention. I'm a romantic."

"Just ask the parade of Saturday-morning girls."

"Parades are romantic. Who doesn't love a parade?”
― Rainbow Rowell, Landline

“I think I want you,” he said.
Georgie squeezed the hand he was holding to his chest, and used it as an anchor to pull herself closer. “You think...”
Neal licked his bottom lip and nodded. “I think...” The closer she was, the more he looked away. “I think I just want you,” he said.
“Okay,” Georgie agreed.
Neal looked surprised – he almost laughed. “Okay?”
She nodded, close enough to bump her nose up against his. “Okay. You can have me.”
He pushed his forehead into hers, pulling his chin and mouth back. “Just like that.”
“Yeah.”
“Really,” he said.
“Really,” she promised.”
― Rainbow Rowell, Landline

“You’ve ruined me for Dawn. That’s supposed to make you feel better.”
“Neal, I want to ruin you for everyone.”
“Christ.” His voice got closer, like he was pushing the receiver against his chin. “You have.”
― Rainbow Rowell, Landline

“We’re married now. We’re married.
You don’t know when you’re twenty-three.
You don’t know what it really means to crawl into someone else’s life and stay there. You can’t see all the ways you’re going to get tangled, how you’re going to bond skin to skin.”
― Rainbow Rowell, Landline

“It’s not like that,” Georgie said. “You’ll see. It’s more like you meet someone, and you fall in love, and you hope that that person is the one – and then at some point, you have to put down your chips. You just have to make a commitment and hope that you’re right.”
“No one else describes love that way.” Heather frowned. “Maybe you’re doing it wrong.”
“Obviously I’m doing it wrong,” Georgie said. “But I still think love feels that way for most people.”
“So you think most people bet everything, their whole lives, on hope. Just hoping that what they’re feeling is real.”
“Real isn’t relevant,” Georgie said, turning completely to face Heather. “It’s like... you’re tossing a ball between you, and you’re just hoping you can keep it in the air. And it has nothing to do with whether you love each other or not. If you didn’t love each other, you wouldn’t be playing this stupid game with the ball. You love each other – and you just hope you can keep the ball in play.”
― Rainbow Rowell, Landline

“(Even if your heart is broken and attacking you, you're still not better off without it.)”
― Rainbow Rowell, Landline

“I won’t take you for granted.”
“You don’t take me for granted.”
“Yes,” she said, “I do.”
“You just get caught up—”
“I take for granted that you’ll be there when I’m done doing whatever it is I’m doing. I take for granted that you’ll love me no matter what.”
“You do?”
“Yes. Neal, I’m so sorry.”
“Don’t be sorry,” he said. “I want you to take that for granted. I will love you no matter what.”
― Rainbow Rowell, Landline

“God, she'd never even been able to imagine this much cold before.
How could people live someplace that so obviously didn't want them? All that romance about snow and seasons… You shouldn't have to make a special effort not to die every time you left your house.”
― Rainbow Rowell, Landline