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Henry è come un qualcosa di morbido e vellutato, un qualcosa su cui sprofondare, e in quel momento Alex si rende conto che il nodo di ansia nel suo petto si è finalmente allentato.
esplorare la tua sessualità è una cosa sana: ma devi proprio farlo con il principe d’inghilterra?
La Storia, eh? Scommetto che potremmo scriverne un po’, noi due.
Dovrei forse rivelarti che, quando siamo lontani, il tuo corpo mi appare nei sogni? O che, quando dormo, io ti vedo e osservo la rientranza del tuo ventre e le lentiggini sul tuo fianco? O dovrei forse rivelarti che, quando la mattina mi sveglio, ho l’impressione di essere stato insieme a te e sento ancora il tocco, vivido e reale, della tua mano sulla mia nuca? O, ancora, che percepisco la tua pelle contro la mia, in un modo che fa soffrire ogni cellula del mio corpo? O che, se per alcuni istanti trattengo il respiro, posso tornare da te, in un sogno, ovunque o in nessun luogo?
Tu assorbi completamente i miei pensieri, al punto da non consentirmi di riflettere su nient’altro; non solo occupi la mia mente per tutto il giorno, ma ti imponi anche al mio sonno. Ti incontro in ogni sogno e, quando mi sveglio, non posso chiudere di nuovo gli occhi, poiché altrimenti mi crogiolerei ancora nella tua dolcezza.
In un certo senso, però, ho continuato a inseguire quest’intuizione, come se, mosso dall’istinto, stessi procedendo verso una certa direzione e sperassi per il meglio. Immagino che questo faccia di te la mia Stella Polare.
«Ciao, amore» gli sussurra il Principe, in tono intimo, proprio sopra l’orecchio. Alex si dimentica di tutto, persino di respirare, e non può fare a meno di scoppiare a ridere.
Alex allunga una mano e afferra quella libera di Henry trascinandola sulla console centrale, e intrecciando le loro dita.
Henry si china verso le labbra di Alex e… be’, Alex è così innamorato che potrebbe morire.
«Ciao» dice lui e Alex pensa: Dio, quanto lo amo.
«Ti amo, cazzo, okay?» sbotta infine Alex ad alta voce, in modo definitivo. Henry si immobilizza addossato al camino e Alex lo guarda deglutire. Osserva il muscolo della sua mandibola contrarsi senza sosta, e si sente come se da un momento all’altro dovesse sgusciare fuori dalla sua stessa pelle. «’Fanculo. Ti giuro, non rendi affatto le cose facili, ma sono innamorato di te.»
«Dimmelo» gli ripete con l’ombra di un sorriso sul volto. «Dimmi di andarmene.» Prima di rendersene conto, viene sbattuto all’indietro contro una parete e la bocca di Henry è sulla sua, disperata e selvaggia.
Una volta in volo, si toglie la catenina dal collo, per mettere l’anello proprio accanto alla chiave della sua vecchia abitazione, e, quando se la infila di nuovo dentro la camicia, si sente un delicato tintinnio: due case, l’una accanto all’altra.
Tu, io e la Storia, ricordi? Lotteremo con le unghie e con i denti, perché sei tu la persona con cui voglio passare il resto della vita, okay? Non amerò mai nessuno al mondo come amo te. Perciò, ti prometto che un giorno saremo liberi di essere noi stessi e vaffanculo a tutti gli altri.»