More on this book
Community
Kindle Notes & Highlights
«Sono sempre gli uomini che decidono per me. Che razza di vita è? Tanto valeva che nascessi cane, sarei stata più libera»
Pensò a Pëtr Vasil’ev e ai fantasmi dei sogni non vissuti, che sono condannati a perseguitarci per sempre.
gli aveva raccontato che la letteratura era l’ancora nel mare nero della vita.
Ancora non voleva saperne di come le partiture della vita e della morte possano somigliarsi.
I ricordi rendono il cuore tenero e trasparente.
L’umiliazione di una donna tradita può fare miracoli.
Noi decidiamo cosa vogliamo o non vogliamo ricordare. Il tempo non ha niente a che fare con questo. Al tempo questo non interessa.
Ho capito che prima o poi verranno tutti, tutti i fantasmi che non hanno finito di raccontare le loro storie e che leggeranno attentamente le mie parole. E mi sono messa a ridere.
Se solo potessi mettermi in coda per un altro destino…
«Sono tua madre. Ti ho fatta nascere. Non posso decidere della tua morte, io sono responsabile della tua vita.
Non c’era niente che durasse, niente che resistesse più di un’eco, niente che non scorresse tra le dita, niente che non appassisse.
Quanta fatica costava stare lontano dal mondo.
mi hai chiesto dove si conserva l’infanzia, e ricordo ancora che io ti ho risposto che la si tiene nascosta tra le costole, tra i nei e le altre piccole imperfezioni della pelle, alla radice dei capelli, sopra il cuore, nelle orecchie, nel sorriso.
«Se non sai chi sei, fra tutte le versioni scegli la più impossibile e sii quella»
Volevo così tanto averlo con me, averlo lì per me quella notte, mi sembrava questione di vita o di morte. Sì, volevo che mi salvasse da me stessa. Era chiedere troppo? Era così impossibile?
Sì, mi ero decisa per lui. Ma non mi ero mai decisa per me stessa. Era la mia vita quella che allontanavo da me, non riuscendo a scegliere tra milioni di milioni di versioni del mio IO, non riuscendo a seguirne una e a rimanerle fedele.
«Tutto aspetta di essere ritrovato.»
«A volte si è molto più forti quando si è deboli, Niza.»
Ciò che metti via è perduto. Ciò che regali sarà tuo per sempre.
Cosa mi sarebbe rimasto se avessi rinunciato anche al mio odio per me stessa? Con quali mezzi avrei trattenuto il passato? Con quali emozioni avrei affrontato il mondo e soprattutto: che motivo avrei avuto per continuare a vivere?
Prova a immaginarmi; se tu non mi immagini, io non esisterò.