«C’è sempre qualcosa di egoistico nelle vette e nelle torri e in tutte le cose grandiose e sublimi. Ecco qui: tre picchi, superbi come Lucifero. La torre ferma è Achab, il vulcano è Achab, l’uccello coraggioso, intrepido e vittorioso, anche lui è Achab: tutti sono Achab, e quest’oro rotondo non è che l’immagine del globo più rotondo che, simile al vetro del mago, non fa altro che rispecchiare a ciascuno il suo io misterioso. Grandi fatiche e poco profitto per coloro che chiedono al mondo di spiegarli, quando il mondo non può nemmeno spiegare se stesso. Mi pare che questo sole coniato abbia un
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