Ma ben pochi pensieri di Pan agitavano il cervello di Achab mentre, ritto come una statua di ferro al solito posto, sotto le manovre di mezzana, con una narice fiutava senza pensarci il muschio zuccheroso delle Isole Bashi (nei cui boschi soavi dolci amanti dovevano passeggiare) e con l’altra aspirava l’alito salino del nuovo mare; quel mare in cui l’odiata Balena Bianca doveva proprio allora aggirarsi. Gettato finalmente su queste acque quasi definitive e correndo verso la zona di caccia del Giappone, il proposito del vecchio si faceva più intenso. Le sue labbra salde s’incontravano come le
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