Manifesti femministi: Il femminismo radicale attraverso i suoi scritti programmatici (1966-1977)
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A tutti i borghesi, a tutti i reazionari che ci dicono: ma di che cosa parlate, tutto ciò fa parte del passato, ora le donne sono “emancipate”, noi rispondiamo: no. A tutti i borghesi, a tutti i reazionari che ci domandano: cosa volete? noi rispondiamo: vogliamo la nostra liberazione, siamo pronte a lottare per ottenerla. Noi rispondiamo con questa lunga citazione di Engels: «Nella famiglia, l’uomo è il borghese, la donna ha il ruolo di proletario. Ma nel mondo industriale, il carattere specifico dell’oppressione economica che pesa sul proletariato non si manifesta in tutta la sua durezza che ...more
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È finito il tempo in cui chiedevamo agli uomini – fosse pure a dei militanti rivoluzionari – il permesso di rivoltarci. Non si può liberare un altro, bisogna che questo si liberi. Sappiamo di far parte del vasto movimento rivoluzionario che, a partire dal maggio 1968, ha cambiato l’aspetto delle lotte in Francia, il cui scopo è il rovesciamento del capitalismo e la presa del potere da parte del popolo. Noi siamo il popolo.
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A quelli che ci accusano di provocare divisione tra i lavoratori, rispondiamo che non siamo noi, ma la borghesia al potere, a perpetuare questa divisione.
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Il coltello è l’unico modo di definirsi come oppresso. L’unica comunicazione udibile.
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