Al calar delle tenebre, il raggio del Faro, che nel buio si posava con tanta autorevolezza sul tappeto, evidenziandone il disegno, nella luce piú tenue si fondeva con la luce lunare scivolando gentile come per fare una carezza, indugiava in uno sguardo furtivo e poi tornava a farsi amorevole. Ma proprio nella pausa di quell’amorosa carezza, mentre il raggio si allungava sul letto, la roccia si spaccò; si allentò un altro lembo dello scialle; pendeva lí, ondeggiando.