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«Si ha sempre fretta di essere felici, signor Danglars, perché quando uno ha sofferto a lungo, stenta a credere alla felicità.
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disse, alzandosi con l’aria soddisfatta di chi crede di aver avuto un’idea quando non ha che commentato l’idea di un altro. «Continuate, vi ascolto.»
la sua scarsa fiducia negli uomini gli impediva la fiducia negli avvenimenti.
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Dantès passò per tutti i gradi d’infelicità che provano i prigionieri dimenticati in una prigione.
Vi sono cose che sembrano talmente impossibili che non passa per la testa nemmeno l’idea di tentarle e si evitano come d’istinto.
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ho scoperto che con centocinquanta opere bene scelte si ha, se non il riassunto completo delle conoscenze umane, almeno tutto ciò che è utile a uno studioso.
Ci vuole l’infelicità per scavare
certe miniere misteriose nascoste nell’intelligenza umana;
Un fulmine caduto ai piedi di Dantès, che gli avesse spalancato un abisso al fondo del quale si fosse aperto l’inferno, non gli avrebbe prodotto un effetto così immediato, così elettrico, così opprimente quanto queste inattese parole; si
Imparare non è sapere; vi sono gli eruditi e i sapienti: è la memoria che fa i primi, ma è la filosofia che fa i secondi.»
«La filosofia non si impara, la filosofia è l’insieme delle conoscenze acquisite e del genio che le applica; la filosofia è la nuvola sfolgorante sulla quale Cristo ha posato il piede per risalire in cielo.»
lo guardava con il sentimento di pietà egoista che provano in generale gli uomini per una disgrazia cui sono sfuggiti, ma che può colpirli l’indomani.
«Dolore, tu non sei un male».
per una di quelle fortune inattese che talvolta capitano a coloro sui quali il rigore della sorte si è per molto tempo esercitato, stava
Il cuore si spezza quando, dopo essere stato dilatato oltremisura dal soffio tiepido della speranza, rientra e si richiude nella fredda realtà!
«Frailty, thy name is woman!...».
«qualche volta può sembrare che Dio dimentichi qualcuno; ma viene il giorno della giustizia, viene il giorno in cui Egli si ricorda,
«spesso passiamo molto vicini alla fortuna senza vederla, senza guardarla o, se l’abbiamo vista e guardata, senza riconoscerla.
«Non mi piacciono i bruni che cantano da biondi.»
«I cattivi non muoiono così, sembra che Dio li prenda sotto la sua custodia per farne gli strumenti della sua giustizia.»
A tutti i mali vi sono due rimedi: il tempo e il silenzio.
La larghezza e la sporgenza degli zigomi, segno infallibile d’astuzia,
«Possibile?» disse Montecristo fingendo meraviglia.
Per l’intera azione bastò solo il tempo che occorre a una pallottola per cogliere nel segno.
fai mostra di stimarti e sarai stimato;
assioma mille volte più utile nella nostra società di quello dei greci: conosci te stesso, sostituito ai nostri giorni dall’arte meno difficile e più vantaggiosa del conoscere gli altri.
la conversazione, che era già caduta e che sembrava essersi infranta cadendo.
Non bis in idem;
«In verità, signorina, conosco soltanto voi in grado di rendere giustizia alle persone del vostro sesso.»
Quando voglio udire della musica meravigliosa, mai sentita da orecchio umano, allora dormo.»
L’uomo propone e Dio dispone.»
credo che il disprezzo mi affligga ancor più dell’odio».
guardò con profonda attenzione e con la più palese approvazione Édouard che versava dell’inchiostro
nell’abbeveratoio degli uccelli.
se al suo viso fosse stato
permesso d’impallidire,
ma come sapete le cose fanno impressione secondo le disposizioni di animo in cui ci troviamo.»
«Tuttavia» riprese l’abate, con un sorriso molto affabile «quando questo “si dice” è la verità, bisogna bene che tutti se ne accontentino, e che la polizia faccia come gli altri.»
Ma cercate, signore, e troverete: purtroppo sul sentiero di ciascun ricco, si incontrano molte miserie!»
«Egli è avaro.»
vi direi “siate il benvenuto”, se non
fosse stata la morte ad aprirvi la porta di questa casa.»
La cerimonia che stava per cominciare non era meno triste di quella a cui avevano assistito poco prima.
e seguì Valentine, la quale scendeva già la scala con la gioia di un naufrago che si afferra con la mano a uno scoglio.
in quella società parigina, tanto facile ad accogliere gli stranieri e a considerarli,
non per quello che sono, ma per ciò che appaiono.
Quanto a sua moglie, la salutò nel modo con cui molti mariti salutano le proprie e del quale i celibi non potranno
capacitarsi fino a che non verrà pubblicato un ampio codice sullo stato coniugale.
Al momento in cui si cominciava,