Avevo i nervi terribilmente tesi da una sorda, schietta paura, da un puro astratto terrore, che non aveva alcun rapporto con forme riconoscibili di pericolo fisico. Ciò che rendeva così insopportabile questa emozione era – come definirlo – lo choc morale che avevo subito, come se qualcosa di totalmente mostruoso, intollerabile alla mente e odioso allʼanima, mi fosse stato spinto addosso senza che io me lo aspettassi. Questo, naturalmente, durò soltanto una minuscola frazione di secondo, dopo di che la consueta sensazione di un concreto pericolo mortale, la possibilità di un assalto improvviso
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