Perché questa è la verità sulla nostra anima, pensava, sul nostro sé, che al pari di un pesce abita mari profondi e nuota nelle tenebre insinuandosi tra i fusti di alghe gigantesche, in spazi di luce tremula e poi via, s’immerge di nuovo nel buio, nel freddo, nel profondo, nell’imperscrutabile; all’improvviso schizza in superficie e s’intrattiene sulle onde increspate dal vento; ha cioè un concreto bisogno di ripulirsi, scrostarsi, lustrarsi, conversando. Cosa intendeva fare il governo – Richard Dalloway ne era senz’altro informato – con l’India?

