Di notte sotto il ponte di pietra in Reading Challenges

Mar 06, 2019 Anna [Floanne] rated it liked it · review of another edition

Shelves: _germanica

3.5 stelle per questo sofisticato romanzo di Perutz.
Molto belle sia l’ambientazione nella Praga dell’imperatore di Rodolfo II, che la struttura del libro. Il romanzo è composto, infatti, da una serie di brevi racconti solo apparentemente scollegati tra loro, ma che, come le tessere di un puzzle, se uniti, vanno a ricomporre le vicende dei due protagonisti principali, Rodolfo II e l’ebreo Mordechai Meisl. Attorno a queste due figure, simbolo della contrapposizione tre Cristianità ed Ebraismo - lo ...more

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Dec 12, 2015 Gabriele rated it really liked it

Shelves: ceca, austriaca, racconti

"[...] In compenso ho iniziato quel Leo Perutz. Devo dirglielo: mi ha consigliato un libro splendido. Va bene che io oramai sogno Praga di giorno e di notte (cosa che non mi è mai capitata con nessun'altra città europea), ma questi racconti sono veramente splendidi: mescolano storia, folclore, magia, ebraismo, luoghi storici della città. È tutto un grande insieme che sembra quasi di riviverla quell'atmosfera: si passeggia per il ghetto ebraico, si vede la sinagoga vecchia-nuova, si costeggia il "[...] In compenso ho iniziato quel Leo Perutz. Devo dirglielo: mi ha consigliato un libro splendido. Va bene che io oramai sogno Praga di giorno e di notte (cosa che non mi è mai capitata con nessun'altra città europea), ma questi racconti sono veramente splendidi: mescolano storia, folclore, magia, ebraismo, luoghi storici della città. È tutto un grande insieme che sembra quasi di riviverla quell'atmosfera: si passeggia per il ghetto ebraico, si vede la sinagoga vecchia-nuova, si costeggia il vecchio cimitero, si fa un giro nel Castello e si arriva fino al Fossato dei Cervi, si incontrano il grande Rabbi Loew e l'ebreo-usuraio Mordechai Meisl, si parla tanto di Rodolfo II — l'imperatore che sperperava i soldi della città in opere d'arte e scienze, mantenendo nel Castello alchimisti, artisti, astrologhi e tutto ciò che catturava le sue fantasie — e della splendida Esther, ebrea sposata con Meisl di cui l'imperatore è innamorato dopo averla vista soltanto una volta, ... E poi Perutz, Perutz racconta proprio bene: mescola invenzione con realtà, mette un tocco di magia che è quella del credo del periodo (il XVI secolo: dal golem del Rabbi agli alchimisti che cercano di trasformare il ferro in oro, dagli spiriti dei defunti ebrei che si rianimano alle osservazioni astronomiche di Keplero - sapeva che è stato astronomo di corte a Praga? Un astronomo talmente in bolletta che doveva dedicarsi agli oroscopi per sopravvivere) creando così situazioni veramente intriganti. È quella Praga magica di cui tanto si sente parlare in giro, quella del ponte Carlo (nel XVI secolo chiamato semplicemente "ponte di pietra", da qui il titolo del libro) che visto ancora oggi è da togliere il fiato e che in quel periodo doveva essere ancora più entusiasmante. Così come la Praga fatta di bottegucce e casupole arroccate in vie minuscole, che fossero quelle del Vicolo d'Oro o quelle del ghetto ebraico, dove saltimbanchi ingrigiti cercavano di distrarre le genti con violini e maschere da orsi mentre futuri condottieri della Guerra dei Trent'anni — dice niente il nome Wallenstein? — si aggiravano in cerca di monete per costruire il proprio esercito. [...] Ecco, io le consiglio proprio di prenderlo questo libro, ma prima di tutto le consiglierei di andare a Praga, per poi ritrovarla esattamente in queste pagine così come l'ha trovata dal vivo."

(lettera privata, 13 dicembre 2015)

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Aug 07, 2013 charta rated it really liked it

Shelves: narrativa, mitteleuropa

Per il momento perplessità.
Ho scambiato il primo capitolo (o è un racconto?) per il prologo.
Se c'è un trait-d'union, a parte Praga e il ghetto ebraico, non lo diviso.

****

E' un romanzo. Ovvero una antologia di racconti. La pressoché totale ignoranza delle peculiarità e delle salienze di Praga da parte di chi scrive ha inciso sulla nascita del feeling.
In verità è anche un breviario. Infine un baedeker. Alcune novelle sanno risollevare un animo affranto, perché nulla come la convinzione di patire Per il momento perplessità.
Ho scambiato il primo capitolo (o è un racconto?) per il prologo.
Se c'è un trait-d'union, a parte Praga e il ghetto ebraico, non lo diviso.

****

E' un romanzo. Ovvero una antologia di racconti. La pressoché totale ignoranza delle peculiarità e delle salienze di Praga da parte di chi scrive ha inciso sulla nascita del feeling.
In verità è anche un breviario. Infine un baedeker. Alcune novelle sanno risollevare un animo affranto, perché nulla come la convinzione di patire mali dell'animo unici o rari isola e atterra. Altre ricongiungono prosaicamente al terreno e disgregano fantasticherie, operando con una esemplarità solidamente avvinghiata alla verosimiglianza.
Sottile e stregato il connubio tra la profondità d'analisi dei personaggi - perfettamente inquadrati nell'arco di tempo a cavallo fra il XVI e il XVII secolo - e l'abilità circense con cui esoterismo, astrologia e qabbala concorrono a delinearli.
Ritratto di mondi che cozzano, si sfiorano, talvolta orbitano l'uno intorno all'altro: il cattolico, il protestante e l'ebraico. Quest'ultimo a sua volta caleidoscopio.
Arduo dirsi quale fra i capitoli-racconti mi piaccia maggiormente.
Forse il settimo, per la rossa rosa e il rosmarino candido, mutuamente persi e abbandonati l'uno nell'altro, in un quando e un dove incogniti e sfumati a cui entrambi agognano nel tempo che è dominio di Fetonte.
Di certo nell'undicesimo, poetico ma dal finale amaro e insieme terribilmente comico.
Senza dubbio il nono, perfetta rappresentazione dell'Artista che vive perseguendo le sue visioni, ignaro di quanto il suo sentire sia telescopio per il mondo.
Infine il tredicesimo: ovvero dell'isolamento. Solo il Mida del ghetto, solo un imperatore tanto sensibile quanto dissociato. Amanti entrambi della medesima donna ed ambedue uniti nello sgretolarsi di un immenso potere.
Sono scrigni perfettamente cesellati che racchiudono emozioni, vissuti, persone, storie e lezioni. Riaffiorando alla coscienza con aspetti sempre nuovi.
Poetico ha acutamente definito questo libro un altro lettore. Della poesia, infatti, l'opera ha la peculiarità di presentarsi sempre nuova, diversa e potente. Meravigliosamente polisemica, straordinariamente musicale.

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Mar 08, 2018 Je rated it it was ok

Ammetto di non averlo apprezzato, non è il mio genere, troppo mistico, troppa poca trama. Riconosco la bravura di Perutz nel costruire l'atmosfera e la magia che si respira pagina per pagina è incantevole ma non è bastata a farmi amare questo romanzo. Kafka resta l'unico praghese del mio cuor. ...more

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Feb 14, 2016 Elisa rated it liked it · review of another edition

Shelves: cechi

3,5 ☆
Perutz descrive e crea un mondo magico e affascinante di cui ero all'oscuro e in cui è stato piacevole immergersi. Tuttavia è stato interessante ma non trascinante, non sono riuscita ad appassionarmi fino in fondo. È stato come leggere una fiaba per adulti, in cui si è consapevoli che tutto è distante e lontano da noi, quasi in un'altra dimensione. ...more

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Apr 04, 2018 Phuong rated it liked it · review of another edition

Shelves: format_e-book, genre_historical, genre_short-stories, region_germany-and-austria, region_east-europe, period_post-1950, year_2018, century_twentieth, decade_1950s, nation_austria

Bello. Caratteristico, spicciolo, preciso, mischia elementi storici e fantastici e seguendo il filo rosso del legame tra l'ebreo Meisl e l'imperatore Rodolfo percorriamo un arazzo stilizzato della Praga a cavallo tra XVI e XVII secolo. ...more

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