From the Bookshelf of Reading Challenges…

Cecità

José Saramago,

Rita Desti (Translator)

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Showing 2 of 7 topics — 1,086 comments total

Benvenuti a Reading Challenges

* Presentazioni
By Patty · 604 posts · 760 views

last updated Jan 08, 2023 07:47AM

Buon Natale e Felice Anno Nuovo
By Patty · 28 posts · 122 views

last updated Dec 23, 2019 03:46PM

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Jun 15, 2018 Gingerbread rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: favorites, magical-realism

Premessa: adoro il modo in cui scrive Saramago. Riesce a rendere chiaro un dialogo senza virgolette, senza due punti e a capo, spesso addirittura senza specificare chi sono gli interlocutori; bisogna solo lasciarsi trasportare dalle parole e tutto acquista un senso.

La trama? Un'epidemia di cecità colpisce una città, o forse il mondo intero, è irrilevante. Si tratta di un tipo di cecità che sembra comparsa dal nulla, inspiegabile, senza nessuna lesione individuabile, e sì, è pure contagiosa. La m ...more

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Oct 01, 2015 Laura Noi rated it really liked it · review of another edition

Sono estremamente soddisfatta di me stessa per aver letto questo libro, non propriamente semplice e scorrevole, che mi ha fatto pensare e riflettere come poche letture.
Lo stile di scrittura di Saramago, questo suo non usare i classici "due punti e virgolette" nei discorsi diretti, superate le prime pagine, non mi ha procurato alcuna difficoltà, anzi ha creato una fluidità narrativa unica che sicuramente ha contribuito a trasmettere quel senso di oppressione e angoscia che permane nel libro.

Sia Sono estremamente soddisfatta di me stessa per aver letto questo libro, non propriamente semplice e scorrevole, che mi ha fatto pensare e riflettere come poche letture.
Lo stile di scrittura di Saramago, questo suo non usare i classici "due punti e virgolette" nei discorsi diretti, superate le prime pagine, non mi ha procurato alcuna difficoltà, anzi ha creato una fluidità narrativa unica che sicuramente ha contribuito a trasmettere quel senso di oppressione e angoscia che permane nel libro.

Siamo in una società indefinita, con personaggi indefiniti e in un tempo indefinito. Gli eventi narrati possono essere accaduti anni or sono, oppure star accadendo in questo preciso momento da qualche parte del mondo, oppure accadranno in un lontano futuro. I protagonisti così anonimi fanno una gran paura, perchè siccome non ne conosciamo il nome potrebbero essere chiunque. Davvero chiunque. Forse siamo noi stessi i protagonisti.
Improvvisamente le persone incominciano a diventare cieche. Una cecità misteriosa e incurabile. E apparentemente contagiosa. Vengono allora rinchiuse in una sorta di quarantena in un ex manicomio ormai dismesso, è qui vengono isolate dal resto del mondo e lasciate libere di organizzarsi. Quello che avviene nel manicomio è invece una regressione culturale e sociale, un ritorno allo stato di natura teorizzato da Hobbes, quella guerra tutti contro tutti, miseri che rubano ai miseri, sporcizia, violenza, dove l'unica cosa che conta è la sopravvivenza. Gli uomini e le donne rinchiuse perdono ogni dignità, sono sommersi dal loro lordume e dalla loro incapacità di definire un ordine. L'unica organizzazione possibile sembra essere la dittatura: quando un gruppo di ciechi prende in mano tutto il cibo e richiede pagamenti in cambio di una misera colazione. Nella dittatura le cose sembrano funzionare meglio, fino a quando viene richiesto un nuovo tipo di pagamento, donne da stuprare. E dopo che le donne vengono mandate a pagare il pegno di fronte alla cieca indifferenza dei loro uomini che pensano solo a quietare la propria fame, dopo che queste donne splendide e coraggiose vengono stuprate e picchiate, rinasce un senso di solidarietà tutto femminile. In loro si percepisce una forza tutta nuova.

Quando finalmente escono dal manicomio ritrovano la città sommersa da un degrado inimmaginabile, non vi sono leggi, non vi è più alcun organo governativo ma solo gruppi isolati di individui ciechi, simili a bestie, che cercano di sopravvivere senza più alcuna solidarietà, morale o etica.
La cecità non è più un semplice non vedere, è diventata uno stato dell'Essere.
Le persone sono tutte uguali perchè cieche di fronte ai mali del mondo, di fronte alla malvagità umana.
"E' di questa pasta che siamo fatti, metà di indifferenza e metà di cattiveria"
Non vi sono più categorie morali (giustizia, ingiustizia, equità..), con la perdita della vista si è persa anche la ragione.

C'è solo una donna che non perde mai la vista, la moglie del medico. Perchè? Forse qualcuno doveva rimanere a vedere il lerciume e il degrado in cui è caduta la società. E a lei rimane il fardello di occuparsi di un gruppo di ciechi, di seppellire i morti, è lei che ha il compito di ristabilire i valori morali. Prima alle altre donne che lava accuratamente dopo lo stupro, poi insieme alle sue compagne che con lei si lavano sotto una pioggia purificatrice di tutta la sporcizia e bruttura, reale e insita nell'animo. Fino al finale dove giunge alla conclusione che:
"Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono" ...more

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Apr 04, 2020 Irene rated it liked it

Una lettura molto lenta, che entra nel dettaglio in ogni singola sfacettatura della vicenda.
A volte un po' troppo dettagliato su piccolezze e che fanno perdere il filo della narrazione di base.
Nonostante questo difetto lo svolgersi degli eventi rendono la lettura interessante e sempre più curiosa del finale.
Questa cecità che colpisce l'umanità è molto simile a quello che sta sconvolgendo l'Italia in questo periodo con il Covid-19; anche se l'isolamento costretto e descritto dall'autore è feroce, ...more

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