Stoner in Reading Challenges

Nov 02, 2012 Noce rated it it was amazing · review of another edition

Con Stoner, preparatevi ad andare in bianco.

Mi è sempre parso che iniziare un libro, sia come salire su un treno. Ci si sale sopra, ci si sceglie un posticino vicino al finestrino e si guarda fuori. All’inizio è pur vero che state fermi. Ma fermi fermi. Allora guardate il cartello blu della stazione, i ritardatari che corrono, i fidanzati che si salutano, insomma vi abituate all’idea del viaggio. Poi il treno parte, ma non veloce, anzi, molto molto lento; è una cosa che quasi vi irrita, siete de Con Stoner, preparatevi ad andare in bianco.

Mi è sempre parso che iniziare un libro, sia come salire su un treno. Ci si sale sopra, ci si sceglie un posticino vicino al finestrino e si guarda fuori. All’inizio è pur vero che state fermi. Ma fermi fermi. Allora guardate il cartello blu della stazione, i ritardatari che corrono, i fidanzati che si salutano, insomma vi abituate all’idea del viaggio. Poi il treno parte, ma non veloce, anzi, molto molto lento; è una cosa che quasi vi irrita, siete dentro quei fastidiosi momenti in cui cambiate continuamente posizione, quelli in cui studiate i vostri occasionali compagni di viaggio nel vagone, e riguardate fuori, ma riuscite ancora a vedere il cartello blu e i fidanzati che salutano con la mano la dolce metà viaggiante. Poi lentamente ci si avvia, sfila la periferia, o forse i campi; è ciò che aspettavate, vi mettete più comodi , allungate le gambe, e controllate se ci sono chiamate sul cellulare. E quando meno ve lo aspettate, il treno prende velocità, e voi questa volta guardate al finestrino appoggiando la testa, oppure il naso. E il paesaggio, filtrato dal riflesso del vostro viso, dà ufficialmente inizio alla sfilata, fa bella mostra di sé in tutte le sue sfaccettature; vi stupisce con pareti di roccia tutte minacciosamente uguali, e vi sorprende con inaspettate colline dolci, vi prende in giro con gallerie improvvise, e vi acceca con l’azzurro del mare. E voi vi ci perdete dentro. È iniziato il viaggio, e voi incominciate finalmente ad apprezzarlo. Coi libri è un po’ la stessa cosa. C’è quella fase di rodaggio in cui dovete ambientarvi e abituarvi ai personaggi, ai caratteri, ai visi, allo stile del paesaggio, e dopo vi ci trovate immersi trasognati. È un processo lento ,ma necessario. Altrimenti vuol dire che il libro non fa per voi e che siete rimasti alla stazione per via di uno sciopero dei mezzi.

Ma con Stoner invece no.

Con Stoner è come essere in cima a una montagna. E inciampare. E cadere. E scendere giù dalla montagna, veloci fin da subito. Solo che siete a piedi, e non potete gestire la vostra discesa non programmata. Vi trovate a rotolare, e rotolando vi ingrossate. All’inizio siete piccole palle di neve che scivolano via. La candida assenza di sussulti che movimentano la vostra discesa, vi sconcerta. E vi dà modo di guardare il paesaggio, rassicurati dal minimalismo lineare di una storia che sembra banale. Eppure non vi accorgete neanche di quante cose vi rimangono appiccicate addosso mentre scendete giù. Interi pezzi di vita di Stoner vi aderiscono sul corpo e vi riempiono, e voi diventati sempre più grossi e più densi. E le sue giornate vi scorrono sotto le mani, mani che non hanno più voglia di resistere alla discesa, ma accarezzano il manto nevoso della storia, quasi a consolarla. E le sue decisioni si impigliano sulle vostre sopracciglia e vi pesano all’altezza dello sguardo. E le sue solitudini, i suoi successi e insuccessi, vi si infilano nelle tasche. E non si sa come, e non si sa quando, a un certo punto, la discesa è già finita. E voi non vi siete schiantati contro il tronco di un albero. Vi siete mollemente fermati sul terreno solido della parola fine. Solo che ora, siete gonfi di sensazioni impacciate, contrastanti, e pesanti, irrinunciabili, incantevoli, e strazianti.

E a quel punto non è che vi resti molto da fare. Una volta presa coscienza che Stoner vi si è adagiato e depositato dentro, o risalite in cima e ricominciate la discesa, oppure vi sciogliete in pianto come neve al sole.

E in ogni caso, mai sarà così doloroso, tornare nuovamente a bassa quota, in un mondo dove Stoner non c’è.
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Nov 08, 2016 Elena rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: favorites

ITALIANO - ENGLISH

ITALIANO
Non ci sono parole per descrivere questo capolavoro. Ho paura di sminuirne la bellezza parlandone perché libri come questi lasciano il segno, sono rari e non bastano poche parole per descriverli e rendere pienamente la loro complessità.
Stoner è un libro semplice: parla di un professore universitario che ha trovato le poche gioie della sua vita proprio nel campus in cui prima ha studiato e poi ha insegnato. Incastrato in un matrimonio infelice e sbagliato si è dedicato c ...more

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Apr 27, 2014 Patryx rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: contemporanei, narrativa-usa

La tematica che io ho trovato prevalente è la discrepanza che esiste tra lo sguardo degli altri su di noi e la percezione che invece ciascuno ha di se stesso. Sicuramente all'esterno Stoner appare un uomo poco rilevante ma la sua vita interiore è invece molto più ricca: la sua colpa è quella di adagiarsi sulla sua difficoltà di entrare in relazione con gli altri e di comunicare sentimenti ed emozioni. Non credo che sia giustificabile su un piano umano (almeno io non riesco a giustificare la sua ...more

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Feb 01, 2014 Moloch rated it liked it · review of another edition

Shelves: narrativa, narrativa_nordamericana, gruppo_di_lettura, ebook

"Stoner", di John Edward Williams, uscito nel 1965 e passato abbastanza inosservato all’epoca, è un romanzo che ha conosciuto una clamorosa “rinascita” grazie alla ripubblicazione in anni recenti.

Avevo un certo timore ad accostarmi a questo libro: se guardate le recensioni in rete vedrete che il consenso è universale, è piaciuto a tutti, anzi, “piaciuto” è troppo poco, per molti questo è un libro bellissimo, un capolavoro. La povera lettrice ignorante che è in me non poteva fare a meno di chiede ...more

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May 03, 2015 charta rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: nordamerica, ebook

Tomar tres pájaros de un tiro

Diffido. Quando qualcosa o qualcuno è sulla cresta dell'onda e raccoglie osanna quanto e più di una rete a strascico pesci, istintivamente mi allontano. Sempre mi sovviene il pecorismo nazareno di carducciana memoria, ovvero l'immagine del popolo bue.
Stoner ha conosciuto una storia differente. Regalo di qualcuno che spesso di scrittori se ne intende, l'ho letto combattuta fra la necessità di divorarlo e il desiderio di centellinarlo.
Libro difficile perché parti della Tomar tres pájaros de un tiro

Diffido. Quando qualcosa o qualcuno è sulla cresta dell'onda e raccoglie osanna quanto e più di una rete a strascico pesci, istintivamente mi allontano. Sempre mi sovviene il pecorismo nazareno di carducciana memoria, ovvero l'immagine del popolo bue.
Stoner ha conosciuto una storia differente. Regalo di qualcuno che spesso di scrittori se ne intende, l'ho letto combattuta fra la necessità di divorarlo e il desiderio di centellinarlo.
Libro difficile perché parti della parabola stoneriana, il cui epilogo è sinteticamente spiattellato nelle prime pagine, sono davvero urticanti nella incapacità del protagonista di adoperarsi per chi di suo è impossibilitato a difendersi da personalità distruttive.
Pure questa biografia che si dipana lentamente, priva di colpi di scena, apparentemente monotona, possiede una estrema ricchezza: quella di rappresentare con dovizia di particolari interiori l'uomo comune: dotato ma non troppo, appassionato seppur non in eccesso, inibito però non al punto da non sapere carpere diem saltuariamente. L'universo mondo pullula di persone così. Perché non rappresentarle dunque - Williams lo fa in maniera magistrale - in tutte le loro sfumature e manifestazioni.
Dall'effetto che l'iperdotato (prematuramente scomparso) ha su Stoner (in nomen omen?) alla epifania di costui durante una lezione di letteratura sul Bardo: Esto percibes, lo que hace tu amor más fuerte/amar bien aquello que debes abandonar pronto.
Personaggio timido, solitario, taciturno, privo di ambizioni professionali (nel XXI secolo, epoca di compensanti autocelebrazioni, individui così spesso amano definirsi "selettivi"), imbevuto di passione per la lettura, il che talvolta lo rende persino brillante, a causa della propria personalità si lascia assoggettare in ambito professionale, mentre nel privato subisce le angherie di una moglie isterica che gliene combina di tutti i colori, incluso stravolgere il sereno sviluppo psichico della loro unica figlia.
L'unica valvola di sfogo di Stoner sono i libri ("si fa" di libri) fino a quando, in modo del tutto casuale e solo dietro insistenze indirette, inciampa letteralmente nel grande amore: En su año cuarenta y tres de vida, William Stoner aprendió lo que otros, mucho más jóvenes, habían aprendido antes que él: que la persona que uno ama al principio no es la persona que uno ama al final, y que el amor no es un fin sino un proceso a través del cual una persona intenta conocer a otra.
Una svolta epocale che, però, si manifesta come puro intermezzo perché Stoner soccombe alle convenzioni sociali dell'epoca e si lascia manipolare dai propri avversari.
Solo quando ormai è prossimo alla morte riesce a ribaltare lo stallo di una vita.
Qué esperabas?
E' la domanda che si pone durante i suoi ultimi giorni, domanda che il lettore ascolta chiedendosi perché si è raggomitolato come una lumaca nel proprio guscio, rinunciando a lottare per restare accanto a chi contava davvero per lui.
Pure la “triste historia de un profesor de literatura anglosajona” segnala le meschinerie tipiche del mondo accademico (metafora del sociale con cui si confronta ognuno di noi) ma soprattutto, e lo fa con un linguaggio vibrante della inarrivabile bellezza che possiede la semplicità assoluta, mostra a noi tutti le diverse facce dell'amore, dell'amicizia, della guerra (la quale distrugge non solo coloro che vi partecipano ma anche, seppure in modo differente, chi resta in patria e la ripudia), dando alla storia di Stoner una profondità, uno spessore, una densità, una capacità seduttiva che ricordano molto da presso quelle dell'incommensurabile e immortale Quijote.
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Jul 12, 2016 Kiarup added it · review of another edition

Libro scritto benissimo e incredibilmente scorrevole nonostante il piattume del protagonista e la scarsità di eventi, ma francamente non condivido l'entusiasmo che ha suscitato tra i suoi lettori e non ho idea di che giudizio dargli.
Io ho passato quasi ogni pagina a urlare nella mia mente: "Stoner, reagisci!! fai qualcosa!!" ...more

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Nov 05, 2013 Kua rated it really liked it · review of another edition

Shelves: fiction, ext

Stoner è stata una bella lettura, ma parecchio frustrante. Williams scrive molto bene, mollare le pagine che stai leggendo diventa difficile, ma spesso mi ha preso lo sconforto e anche un pò di insofferenza nei confronti di Stoner. (view spoiler) ...more

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Mar 01, 2014 Carlotta68 rated it it was amazing · review of another edition

Quando l'ordinario diventa straordinario, perchè vivere la propria storia è molto più difficile che fuggire. William Stoner, un uomo che fa di una vita "normale" un'esperienza unica, quasi eroica. Un capolavoro! ...more

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