From the Bookshelf of Reading Challenges…

Mio Dio, odio questo libro. Odio. Questo. Libro. Era da un po' che non sviluppavo un livello di insofferenza tale da voler strappare le pagine una a una in minuscoli frammenti ogni volta che i miei occhi si posavano sulla copertina, perciò mi dispiace sorella Brontë , ma questa si classifica di diritto come una delle peggiori letture a cui mi sia mai sottoposta volontariamente. 

Sapevo già che le storie d'amore con drammi e tragggedie (con 3 g) non sono il mio forte, ma essendo que

Mio Dio, odio questo libro. Odio. Questo. Libro. Era da un po' che non sviluppavo un livello di insofferenza tale da voler strappare le pagine una a una in minuscoli frammenti ogni volta che i miei occhi si posavano sulla copertina, perciò mi dispiace sorella Brontë , ma questa si classifica di diritto come una delle peggiori letture a cui mi sia mai sottoposta volontariamente. 

Sapevo già che le storie d'amore con drammi e tragggedie (con 3 g) non sono il mio forte, ma essendo questo uno di quei grandi classici di cui tutti parlano e che tutti conoscono, ho pensato di dargli una chance perché sicuramente ci sarebbe stato qualcosa di più a parte le paturnie d'amore. Ebbene mi sbagliavo. Onestamente ero così occupata a non morire di noia aspettando che succedesse qualcosa che non ho fatto nemmeno attenzione al contesto storico descritto o agli altri elementi che avrebbero potuto rendere la storia minimamente interessante. 

Perché è questo il problema di fondo: in questo libro non succede nulla a parte un gran casino con sette personaggi - che hanno pure nomi inquietantemente simili - le cui vicende sono così confuse che sono riuscita a seguirle a stento. Pagine e pagine di parole per raccontare gli eventi accaduti anni prima nel modo più noioso e meno coinvolgente possibile e per dire cosa? Che nonostante siano tutti dei completi idioti e delle persone orribili, egoiste e miserevoli alla fine l'amore trionfa? Anche no, grazie.