The Brothers Karamazov in Reading Challenges

Apr 08, 2017 Giulia rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: classics, _favorites_, russian-lit

4.5

Ho finito di leggere il libro ieri sera, ma ho dovuto pensarci un po’, non è facile da valutare. Sicuramente mi è piaciuto, molto; è un capolavoro sotto certi aspetti, ma ha anche dei difetti. Ho impiegato circa un mese a leggerlo e lo imputo al fatto che alcuni passaggi sono pesanti: c’è la storia da una parte, e la morale dall’altra. Dostoevskij si “perde” molto nelle minuzie, o meglio, approfondisce concetti e personaggi che in un romanzo scritto ai giorni d’oggi sarebbero stati tagliati d 4.5

Ho finito di leggere il libro ieri sera, ma ho dovuto pensarci un po’, non è facile da valutare. Sicuramente mi è piaciuto, molto; è un capolavoro sotto certi aspetti, ma ha anche dei difetti. Ho impiegato circa un mese a leggerlo e lo imputo al fatto che alcuni passaggi sono pesanti: c’è la storia da una parte, e la morale dall’altra. Dostoevskij si “perde” molto nelle minuzie, o meglio, approfondisce concetti e personaggi che in un romanzo scritto ai giorni d’oggi sarebbero stati tagliati di netto, come “superflui”. Non è per forza un male, ho apprezzato anche i personaggi secondari e i dibatti religiosi (è pesantemente religioso) e filosofici, ma sono proprio le cose che mi hanno rallentato la lettura.
Il concetto di base lo adoro. Quattro fratelli diversi tra loro e un padre indegno di essere tale. Non credo ci siano spoiler nel parlarne. È quasi impossibile spoilerare qualcosa che lo stesso narratore ti piazza davanti agli occhi tra le prime pagine. Questo non è un libro d’azione, ma di lento scavare tra i personaggi.
Dei quattro, il mio preferito rimane Ivan, l’ateo, che poi tanto ateo non mi pare. Per essere uno che non crede, spende un tempo incalcolabile a pensare a cose religiose. Il suo personaggio avrei voluto fosse approfondito di più. Ho letto che l’autore aveva in mente di scrivere altro di Alesa, eppure io avrei preferito di Ivan. È il più razionale, forse il più complicato e disturbato tra i caratteri, e mi sembra che non sia stato detto tutto.
Su Mitjia è stato detto di tutto e di più, e onestamente non riesco a simpatizzare. Certo, ha i suoi alti e i bassi, ed è il più umano, ma ci sono cose che proprio non mi vanno giù. In amore, un traditore è la cosa meno affascinante che esista, eppure qui me lo si vuol far passare come uomo conteso e quasi ambito. E qui si arriva ad un altro punto “dolente”: le donne.
Nel romanzo ci sono due personaggi femmminili principali, ed entrambe, sono per me, fonte di delusione perpetua. Non so se questo fosse l’intento di Dostoevskij, o se davvero non avesse altri modi per descrivere i personaggi femminili, o se ancora, davvero, fossero così all’epoca. Ma Grusen’ka è facilmente catalogabile tra traditori e infedeli, e non vedo nessun rimorso in lei. E quando non si comporta da pazza, resta indecifrabile, volubile e ingiusta. Non mi piace per niente, né capisco l’ossessione dei personaggi con lei. L’altra, Katerina, è altrettanto instabile mentalemente (sembra che tutte le donne lo siano). Agisce in modo irrazionale, e si sottomette, e tutto per cosa? Per amore? A me sembra idiozia. Ed anche quando alla fine, sembra aprire gli occhi, non lo fa mica per lei. No, per un altro; come un circolo vizioso che si ripete.
Era questo l’intento dell’autore? Se sì, complimenti, questo libro è un’ottima rappresentazione dell’instabile equilibrio di bassa moralità e alte aspirazioni, di sciocchezze e piccolezze, di colpe e di ingiustizie.
Al di là dei pareri personali e delle mille altre cose che mi verebbero da commentare, resta una bellissima lettura, e non escludo di rileggerlo in futuro, magari con occhio più attento. ...more

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Aug 24, 2013 Phoebes rated it really liked it · review of another edition

Questo è uno dei libri che avevo iniziato a leggere un sacco di tempo fa, e che poi avevo interrotto. Finalmente ho trovato l'occasione di leggerlo di nuovo, e ne sono contentissima, perché m’è piaciuto davvero. Ho ricominciato, ovviamente, la lettura dall’inizio perché assolutamente non mi ricordavo nulla, e devo dire che questo secondo approccio è stato assai meglio del primo, anzi, mi chiedo davvero come avevo fatto l’altra volta ad interrompere la lettura proprio in quel punto, in cui c’eran ...more

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