Dal blog di CK Harp... Gli inizi di Dre
Odiava far tardi a lavoro. Odiava con tutto se stesso fare tardi, cazzo! Uscì di corsa dall'ufficio e si inoltrò nell'ascensore senza badare a Brendan e al culo da favola che faceva capolino dalla sedia... Sì, ok, uno sguardo lo aveva buttato, ma niente di più. Era venerdì e il venerdì si scopava! Non esisteva altro nella sua testa, arrivato al fine settimana. E dato che Brendan puzzava di etero da chilometri, di certo non poteva perdere del tempo prezioso a elucubrare sul quel corpo muscoloso che poteva intuire sotto a quella camicia così stretta che..
«Cazzo, Dre» sospirò passandosi una mano sulle labbra «calmati o arriverai a casa con l'uccello così dritto che non riuscirai neanche a pisciare». Dondolò sui talloni guardando il soffitto e contrasse la mascella. Inspirò, espirò, le porte dell'ascensore si aprirono e lui fu fuori in mezzo secondo esatto. Giunse davanti alla vetrata che lo separava dalla strada e si bloccò con gli occhi sgranati e il trench svolazzante sui fianchi.
«Porca troia» imprecò schiaffeggiando con il palmo la fronte e mordendosi nervoso il labbro «la valigetta. Mannaggia la puttana!» esclamò tornando indietro di corsa e andando a sbattere contro a un paio di spalle enormi. Il contraccolpo lo fece sbandare e fu solo per miracolo che non rovinò a terra. Fuori pioveva e il pavimento sdrucciolevole certo non era il sicuro appiglio che avrebbe preferito in quel momento.
«Ma che cazz...»
«Va di corsa, per caso?» lo apostrofò una voce profonda dall'alto. Dre, piegato ancora sulle ginocchia pur di mantenere una certa stabilità, sollevò lo sguardo, già pronto a incazzarsi come una vipera. Chi diamine era quella specie di golem piombato nel palazzo? Un bel golem, alto due metri e tempestato di muscoli, però...
«Ha perduto anche la parola o sta ancora cercando di capire come si fa a rimettersi in piedi?» continuò l'altro provocandolo arbitrariamente. Nonostante la testa di cazzo che stava dimostrando di essere, gli protese una mano che Dre afferrò saldamente.
«Mister simpatia...» commentò alzando un sopracciglio. Lo guardò e fu costretto ad alzare un po' troppo gli occhi. Non era abituato ad avere a che fare con qualcuno tanto più alto di lui.
«Mi considero solo uno che sa osservare il lato ironico della vita» ribatté quello convinto.
Dre aggrottò la fronte tentando di capire se quel golem fosse un coglione oppure solo una persona estremamente intelligente. A volte il confine era davvero labile... almeno stando alla prospettiva degli altri.
«Era una battuta la mia» disse sciogliendo la stretta e indietreggiando di un passo. «Comunque scusa per esserti venuto addosso, è che... sì, vado di corsa. Sai, è venerdì e...» tergiversò portando una mano sulla nuca. Guardò in basso e sorrise. Cazzo, stava flirtando con quel tipo? Sul posto di lavoro? Per quanto ne sapeva poteva essere un editor nuovo, un amico del capo, un...
«Venerdì, già... Vedo che sei passato al tu. Mi sta bene... Senti, io stavo andando al quarto piano. Ho un appuntamento con... Uhm... O'Brien mi pare si chiami» disse l'altro senza staccargli gli occhi di dosso. Eccitante. Cristo, eccitante davvero...
«Sì, il mio capo» annuì. Evviva le conferme della vita che arrivavano senza essere state chiamate! «Lo trovi in ufficio, ma devi sbrigarti perché è tardi» concluse.
«Mi accompagni tu, allora? Stavi salendo, giusto?» chiese l'uomo coprendo la distanza tra loro. Dre lo fissò, interdetto.
«Sì, ma... Io a dire il vero vado di corsa, te l'ho detto... E poi, io non so...»
«Potremmo prendere un aperitivo appena finisco.»
«Ma scusa, io non so neanche chi sei...»
«Sono Liam Sunny, piacere» rispose l'uomo porgendogli di nuovo la mano.
« Liam Sunny?» chiese curioso afferrando la stretta. Il guizzo di eccitazione viaggiò sotto pelle incendiandogli anche le orecchie. «Stiamo parlando di quel favoloso autore che ho passato all'editore? Quello di "Un bacio e ancora?"» continuò mentre il sorriso si allargava sulle labbra mano a mano che realizzava l'identità dell'uomo. Non poteva crederci. Un golem da urlo e anche intelligente! Altro che coglione...
«Esatto...» replicò roco lo scrittore accarezzandogli lieve il dorso della mano con il pollice «Vedo che il mio nome mi precede. Non mi dispiace se si tratta di te» continuò sorridendo a sua volta.
Si fissarono per un momento ancora, studiandosi. E cazzo, era proprio un tipo da spogliare e succhiare senza pensarci troppo.
«Be', dai, faccio uno strappo alla regola e ti accompagno» cedette. «Mi hai incantato con quel romanzo. E i personaggi... Non sai quante volte avrei voluto parlarti durante la valutazione e...»
«Abbiamo tutta la sera» lo interruppe Liam spingendo il tasto dell'ascensore. Lo sguardo che gli lanciò gli arrivò dritto fino all'uccello, provocandogli un brivido così potente da fargli abbassare la guardia.
«Già, abbiamo tutta la sera» convenne seguendolo. Il venerdì, quella sera, sarebbe iniziato molto prima...
«Cazzo, Dre» sospirò passandosi una mano sulle labbra «calmati o arriverai a casa con l'uccello così dritto che non riuscirai neanche a pisciare». Dondolò sui talloni guardando il soffitto e contrasse la mascella. Inspirò, espirò, le porte dell'ascensore si aprirono e lui fu fuori in mezzo secondo esatto. Giunse davanti alla vetrata che lo separava dalla strada e si bloccò con gli occhi sgranati e il trench svolazzante sui fianchi.
«Porca troia» imprecò schiaffeggiando con il palmo la fronte e mordendosi nervoso il labbro «la valigetta. Mannaggia la puttana!» esclamò tornando indietro di corsa e andando a sbattere contro a un paio di spalle enormi. Il contraccolpo lo fece sbandare e fu solo per miracolo che non rovinò a terra. Fuori pioveva e il pavimento sdrucciolevole certo non era il sicuro appiglio che avrebbe preferito in quel momento.
«Ma che cazz...»
«Va di corsa, per caso?» lo apostrofò una voce profonda dall'alto. Dre, piegato ancora sulle ginocchia pur di mantenere una certa stabilità, sollevò lo sguardo, già pronto a incazzarsi come una vipera. Chi diamine era quella specie di golem piombato nel palazzo? Un bel golem, alto due metri e tempestato di muscoli, però...
«Ha perduto anche la parola o sta ancora cercando di capire come si fa a rimettersi in piedi?» continuò l'altro provocandolo arbitrariamente. Nonostante la testa di cazzo che stava dimostrando di essere, gli protese una mano che Dre afferrò saldamente.
«Mister simpatia...» commentò alzando un sopracciglio. Lo guardò e fu costretto ad alzare un po' troppo gli occhi. Non era abituato ad avere a che fare con qualcuno tanto più alto di lui.
«Mi considero solo uno che sa osservare il lato ironico della vita» ribatté quello convinto.
Dre aggrottò la fronte tentando di capire se quel golem fosse un coglione oppure solo una persona estremamente intelligente. A volte il confine era davvero labile... almeno stando alla prospettiva degli altri.
«Era una battuta la mia» disse sciogliendo la stretta e indietreggiando di un passo. «Comunque scusa per esserti venuto addosso, è che... sì, vado di corsa. Sai, è venerdì e...» tergiversò portando una mano sulla nuca. Guardò in basso e sorrise. Cazzo, stava flirtando con quel tipo? Sul posto di lavoro? Per quanto ne sapeva poteva essere un editor nuovo, un amico del capo, un...
«Venerdì, già... Vedo che sei passato al tu. Mi sta bene... Senti, io stavo andando al quarto piano. Ho un appuntamento con... Uhm... O'Brien mi pare si chiami» disse l'altro senza staccargli gli occhi di dosso. Eccitante. Cristo, eccitante davvero...
«Sì, il mio capo» annuì. Evviva le conferme della vita che arrivavano senza essere state chiamate! «Lo trovi in ufficio, ma devi sbrigarti perché è tardi» concluse.
«Mi accompagni tu, allora? Stavi salendo, giusto?» chiese l'uomo coprendo la distanza tra loro. Dre lo fissò, interdetto.
«Sì, ma... Io a dire il vero vado di corsa, te l'ho detto... E poi, io non so...»
«Potremmo prendere un aperitivo appena finisco.»
«Ma scusa, io non so neanche chi sei...»
«Sono Liam Sunny, piacere» rispose l'uomo porgendogli di nuovo la mano.
« Liam Sunny?» chiese curioso afferrando la stretta. Il guizzo di eccitazione viaggiò sotto pelle incendiandogli anche le orecchie. «Stiamo parlando di quel favoloso autore che ho passato all'editore? Quello di "Un bacio e ancora?"» continuò mentre il sorriso si allargava sulle labbra mano a mano che realizzava l'identità dell'uomo. Non poteva crederci. Un golem da urlo e anche intelligente! Altro che coglione...
«Esatto...» replicò roco lo scrittore accarezzandogli lieve il dorso della mano con il pollice «Vedo che il mio nome mi precede. Non mi dispiace se si tratta di te» continuò sorridendo a sua volta.
Si fissarono per un momento ancora, studiandosi. E cazzo, era proprio un tipo da spogliare e succhiare senza pensarci troppo.
«Be', dai, faccio uno strappo alla regola e ti accompagno» cedette. «Mi hai incantato con quel romanzo. E i personaggi... Non sai quante volte avrei voluto parlarti durante la valutazione e...»
«Abbiamo tutta la sera» lo interruppe Liam spingendo il tasto dell'ascensore. Lo sguardo che gli lanciò gli arrivò dritto fino all'uccello, provocandogli un brivido così potente da fargli abbassare la guardia.
«Già, abbiamo tutta la sera» convenne seguendolo. Il venerdì, quella sera, sarebbe iniziato molto prima...
Published on November 23, 2015 07:24
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Tags:
d-ascani, m-m, racconto-breve
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