Riflessioni sul Longevity Day
A mente fredda, posso trarre le mie conclusioni sul Longevity Day di sabato scorso: molti miei conoscenti sono stati stupiti dal mio contribuire all’organizzazione di tale evento.
Dal mio punto di vista, è stato doveroso: perchè la fantascienza non è solo narrazione, ma riflessione sul Presente, utilizzando le metafore del Futuro e nel mio caso specifico, dell’Ottocento.
Perchè, in un’Italia in cui la scienza e l’innovazione non sono visti come opportunità, ma come pericoli, bisogna prendere una posizione forte e decise contro le deriver oscurantiste.
E devo dire, da profano, come il convegno di sabato abbia soddisfatto tre doti, che purtroppo trovo sempre più rare nella società italiana, e che possono essere i punti di forza del movimento transumanista nella sua globalità:
Pluralità: su un tema ci possono essere pareri e opinioni discordanti, ma è importante che questi si confrontino, per arricchirsi a vicenda.
Credibilità: non ci si è persi in astratti voli pindarici, ma si è analizzato con dati e riflessioni mirate un fenomeno che avviene da anni e con cui la società, pur con lentezza, sta venendo a patti.
Concretezza: si sono formulate ipotesi di lavoro (programma Matusalemme) e soluzioni: allo stato attuale, le idee di Paura sull’orientare il sistema sanitario sullo screening genetico individuale, grazie alle tecnologie di big data e alle analisi predittive basate su reti baynesiane, sono realizzabili a breve e con investimenti ridotti.
E il lavoro dell’OBM, non è fantascienza, ma crescita del quotidiano.
P.S. per gli interessati, qui il materiale presentato nel convegno.
Alessio Brugnoli's Blog

