Loredana Lipperini e Wu Ming 1 su «Questo trenino a molla che si chiama il cuore»

Questo trenino a molla che si chiama il cuore


[WM1] Si sente nella mia voce, si avvertiva durante l’incontro: leggere questo libro di Loredana e poi presentarlo con lei mi ha coinvolto, commosso e fatto anche incazzare, perché – come suol dirsi per dire altro: ridendo e scherzando… – ormai conosco Loredana e le voglio bene da vent’anni e quei vent’anni sono distillati qui dentro;  più nello specifico, questo «oggetto narrativo non identificato» che ha come titolo un verso di Pessoa racconta – tra le tante vite, le trasformazioni,  le resistenze, le perseveranze e pure le nefandezze che racconta – un pezzo di vita e sofferenza e rinuncia e lutto vissuto dell’autrice e io, con pochi altri e certamente meno di altri ma abbastanza per riviverlo leggendo, l’ho condiviso con lei.


Per una manciata di anni, dal 2008 al 2012, sono stato tra i pochissimi a sapere che l’autrice di letteratura fantastica Lara Manni, la sfortunata Lara Manni che è morta troppo presto, era un eteronimo di Loredana. Leggere, ricordare la fine di Lara, mi ha riportato alla mente la squallida campagna diffamatoria, il branco di cani e cagne rabbiose che aggredì Loredana tre anni fa. E la fine di Lara non può non sovrapporsi alla morte della nostra collega Chiara Palazzolo, avvenuta in quegli stessi giorni. Tutto è doppio in questo libro, anche il lutto. Per tante persone Loredana è una voce, è quella che senti a Radio 3, ma quella voce è parte di un corpo e quel corpo, si racconta nel libro, dopo quegli eventi perse ventisei chili in un anno.


C’è anche altro: come dico nella registrazione, leggere della morte annunciata del genius loci della Val di Chienti, leggere di quello scempio del territorio e del paesaggio che chiamano «Quadrilatero» mi ha fatto pensare alla mia terra, dove sono nato e cresciuto, quella parte di basso Ferrarese che è già protesa verso il Delta del Po e infatti fa parte, nominalmente, del Parco del Delta del Po, e contiene diverse aree protette, ultimissimi rimasugli di ecosistemi soppressi da secoli, ed è un territorio in parte dismesso, sparsamente abitato da umani in grave sofferenza e crisi d’identità, e allora quale “cura” migliore di farlo attraversare da una nuova autostrada di molto dubbia utilità, la Orte – Cesena – Mestre, altrimenti detta «Romea commerciale»? E dalle mie parti nessuno sa nulla e nessuno dice nulla, mentre più a nord, oltre l’estuario, qualcuno lotta.


Ecco, è venuto fuori questo e molto altro durante la presentazione del libro di Loredana alla libreria Modo Infoshop di Bologna, la sera del 21 febbraio. Questo è l’audio dell’incontro, per chi non ha potuto esserci. Buon ascolto.


N.B. I file si possono ascoltare in streaming oppure scaricare, cliccando sulla freccia verticale a destra.


INTRODUZIONE DI WU MING 1 - 14’12”

INTRODUZIONE DI WU MING 1 – 14’12”

Stasera la questione sarà un po’ diversa – Dalla scrittura giornalistica all’ibridazione: diario sentimentale, inchiesta su una grande opera inutile, ritorno alla Val di Chienti, storia di Lara Manni, racconti di famiglia, impressionante catalogo di leggende popolari (santi, banditi, sibille, madonne), memorie del terremoto del ’97… – Non capita spesso di sorprendersi per come un libro è scritto – Una sintesi di Loredana e Lara – E il passare del tempo scandito dai figli che crescono – Confusione ed enorme differenza tra ibridazione e “contaminazione dei generi”: quest’ultima è già predeterminata dal mercato – Sono le tipologie testuali che vengono ibridate – Trieste. Un romanzo documentario, di Daša Drndic – UNO e «aria di famiglia» – E ora mi tolgo un sassolino dall’anfibio – Non c’era modo migliore di questo.


LOREDANA LIPPERINI: IL DOPPIO E LA PERDITA – 22’47”

LOREDANA LIPPERINI: IL DOPPIO E LA PERDITA – 22’47”

Ho cominciato a scrivere il libro su un quaderno di appunti di Modo Infoshop – Il doppio e la perdita – La valle è doppia perché sul confine tra Marche e Umbria, la statale 77 è doppia perché è «Romea» e «Lauretana» – La notte che Giacomo Casanova dormì nella casa dei miei nonni – Da quelle parti sono passati tutti – Leggende della Sibilla appenninica – Ancora il doppio: Sibilla e Madonna – Doppio è il territorio che cambia – Dopo il terremoto arriva il mostro – Qui passa veloce lui –  Strane scatole opache – «Si arriva mezz’ora prima al mare» – PRATI ARMATI® – I marchigiani sono stati disinformati – la voce di Eugenio Duca contro il mostro – Sono anch’io ufficialmente una «nemica delle Marche» – La perdita: perdi un luogo, perdi il padre e la madre, perdi Chiara Palazzolo, perdi Lara – Nascita di Lara – Una stagione di felicità – Poi una persona che non ho nominato e non nominerò – Mi sono spesso chiesta perchéStephen King e Richard Bachman – Lara vendeva molto meno di Loredana – Elena Ferrante – La valle si perderà ma rimarrà la storia – Il doppio, l’ibrido: Loredana e Lara insieme – Fernando Pessoa: «Il poeta è un fingitore…»


BOTTA E RISPOSTA WU MING 1 E LIPPERINI – 16’57”

BOTTA E RISPOSTA WU MING 1 E LIPPERINI – 16’57”

WM1: una botta sul ghiaccio – L’autostrada da Orte a Mestre, 400 km. di asfalto – «Incontaminata» è un aggettivo esagerato, ma di certo la Riviera del Brenta non merita l’aggressione – Come l’Alta Velocità sull’Appennino Toscoemiliano – Quasi nessuno ha detto nulla – Cosa collega la Quadrilatero, la Orte-Mestre e l’AV Bologna-Firenze? Il PD, le cooperative – la CMC «di Ravenna» –  L’inappetenza per il conflitto nelle regioni «rosse» – Nel basso Ferrarese non ci sarà una Val di Susa – La domanda che fa male a Simona Baldanzi – Conformismo incancrenito all’ombra di un potere «buono» che ti devasta – LL: Questo spirito «nostalgico» – Come dice Franco Arminio, bisogna risalire alle montagne – Salvatore Settis e Tomaso Montanari: l’Italia si sta sbriciolando – E Naomi Klein – «Passatismo» è il cemento – All you can eat – La storia di Rocco Girlanda – Cronache criptofasciste dell’inaugurazione – L’alternativa c’era – La «sinistra» – WM1: Le larghe intese servono soprattutto a fare le «Grandi Opere» – Arturo Benedetti MichelangeliI carnefici italiani di Simon Levis Sullam – Un concerto a Venezia – LL:  Il concerto K466, il Mozart della «vecchiaia» – La leggenda della madonnella e del lago di Pilato – Pungere i buoi.


ALTRE DOMANDE, CODA – 12’15”

ALTRE DOMANDE, CODA, CHE LA SIBILLA SIA CON VOI – 12’15”

LL: Perché qualcuno si sente «tradito» da un eteronimo? – La malefica aura sacrale degli scrittori – Supermegafusioni (a freddo) – Discutevamo su come rispondere alla campagna d’odio – «Al tavolo dei bari non ci si siede» – Rimane lo stupore – WM1: «La stragrande maggioranza degli scrittori sono delle merde» – LL: Riprendendo quanto scritto in Morti di fama – WM1: Un commosso ricordo di Indymedia – LL: Un minuto di fiele e sei appagato, paralisi generale, niente conflitto – La fusione Mondadori-Rizzoli e i licenziamenti – Che la Sibilla sia con voi.


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Published on February 25, 2015 14:53
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