Questioni edilizie e altro


L'edilizia, dunque, è il vero nodo, in Medio Oriente. Congelamenti (veri? oppure presunti?) di costruzioni nelle colonie israeliane nel cuore del territorio palestinese, e poi altri tipi di congelamenti, come quelli che a Dubai hanno bloccato metà dei progetti edilizi causa crisi. Singolari questi tempi, in cui costruire sembra essere diventato la rappresentazione dei conflitti e delle crisi della regione. Ecco qualche spunto e qualche link.


Lo spunto viene dall'ennesima visita a Ramallah. E ogni volta che si va in quello  che per i palestinesi è ancora un vecchio villaggio cristiano cresciuto a dismisura, ci si rende conto che orientarsi è sempre più difficile. Palazzi nuovi, nuovissimi, appena 'sfornati'. Il Moevenpick vicino al centro media di Ramattan, in procinto di essere inaugurato. E la torre vicino alla Muqata: venti piani e una pista d'atterraggio per gli elicotteri. I nuovi ministeri, i palazzi ancora da finire, e i tanti appartamenti da vendere. Ramallah ricorda Amman, cresciuta a dismisura, in pochissimi anni. E la domanda è: è possibile trasformare una cittadina cisgiordana in una quasi-capitale, disegnando a tavolino una possibile via d'uscita dal nodo di Gerusalemme, capitale dei due stati? Quando si chiede, in  maniera impertinente, ai palestinesi cosa ne pensano di Ramallah capitale si mettono a ridere…Basta guardarsi intorno,  e osservare quanto sono vicine le colonie israeliane a ridosso di Ramallah. Una vista che spiega già molto del conflitto, e anche delle richieste palestinesi sul congelamento degli insediamenti.


Congelamento nelle costruzioni, durato dieci mesi. Di quel congelamento non è per niente convinto Dror Etkes, che spiega il perché con dovizia di particolari su Haaretz. E Dror Etkes bisogna ascoltarlo, perché è forse il maggior esperto di colonie in Israele, ex capo del settore che dentro Peace Now si occupa di insediamenti.


The real story behind the PR stunt known as the freeze took place in fact in the months prior to that, during which the settlers, with the assistance of the government, prepared well for the months of hibernation foisted upon them. In the half year that preceded the declaration of the freeze, which started at the end of November 2009, dozens of new building sites sprang up, especially in isolated and more extreme settlements east of the fence.


This piece of information is also well documented in the bureau's numbers. In the first half of 2009, they started to build 669 housing units in the settlements, and then, as the months wore on, the pace of construction increased. Thus in the second half of 2009, no fewer than 1,204 housing units were built – an increase of some 90 percent in construction starts as compared with the first half of the year.


That is a summary of the "Israbluff" behind the freeze.


Su congelamento etc, la necessità di  far pubbliche relazioni da parte di Israele è considerato comunque decisivo. Una linea che si segue soprattutto dall'Operazione Piombo Fuso in poi. C'è un vero e proprio progetto che mira a migliorare l'immagine del paese, e che fa pubblicità quotidiana, per esempio, sul sito di Haaretz. E' un progetto del Ministero della Diaspora, che dà anche le regole da seguire per riuscire a convincere l'audience internazionale delle ragioni di Israele. Per chi vuole leggerlo, le regole del buon PR sono qui.


Siccome, però, il Medio Oriente non si esaurisce con il conflitto israelo-palestinese, andiamo ben più a sud, dove l'edilizia è la cartina di tornasole dei problemi economici di Dubai. Dubai che ha avuto uno spazio incredibile sui nostri giornali, negli scorsi due anni, come una sorta di Grande Mela araba. Dubai, da parecchi mesi, vive problemi economici seri. E a confermarlo è questa notizia, comparsa su Arabian Business: metà dei progetti immobiliari sono stati cancellati dal governo perché la domanda è scarsa. Quasi cinquecento progetti.




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Published on September 29, 2010 07:27
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