State of Me 2014

comfort zone

Jessica Hagy, How to be interesting


Abbiamo archiviato un’altra edizione di State of the Net, la quarta.


Il giorno dopo è sempre un guazzabuglio di stanchezza, emozioni e stimoli da elaborare. Quello che è andato da manuale e quello che è riuscito meno convincente, gli apprezzamenti inaspettati e le critiche sempre benvenute. Ci saranno giorni deputati ai bilanci e ai progetti per il futuro, altrove. Qui vorrei invece tenere memoria di una sensazione, oggi più che mai forte.


State of the Net è l’esperienza professionale di gran lunga più complessa e stimolante che mi sia capitata finora. È la mia asticella: ogni anno sale, sempre più in alto e sempre più velocemente di quanto io sia realmente pronto a saltare. È una sfida che mi porta in continuazione lontano dalla mia comfort zone e che fa succedere cose. A volte il salto riesce al primo colpo, più spesso atterri malamente, quando proprio non travolgi l’asta nel tentativo. Ma è nel volo che capisci che solo in quel punto lì, scoordinato e affannato, potevi incontrare l’intuizione e la determinazione necessarie per evolvere.


Per questo senso di scomodità e di ebbrezza insieme io sono oltremodo grato. E, tra i tanti con cui sono in debito, sono grato in particolare ai miei compagni di viaggio Beniamino e a Paolo, di cui ogni anno vado più orgoglioso.


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Published on June 15, 2014 13:13
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