Io non leggo fantascienza ma...
Le persone che hanno letto
Spore
si dividono in due categorie: quelle che lo hanno letto perché amano la fantascienza, e quelle che lo hanno letto perché l'ho scritto io. Lasciamo stare per il momento il caso in cui le due motivazioni si intersecano. Coloro che lo hanno letto e sono abituati alla fantascienza lo hanno valutato di conseguenza, mentre gli altri hanno dovuto anche confrontarsi con questo genere a loro non familiare. Non che io sia una tale celebrità da attirare lettori casuali a leggermi, ma è ovvio che pubblicando il mio primo "libro vero" è emersa una serie di personaggi (amici, conoscenti, colleghi scrittori di altri settori) che hanno ceduto alla curiosità di tenere in mano la mia opera e scoprire quello che scrivo, anche se in precedenza non avevano mai avuto modo (o intenzione) di leggere i miei lavori. Questi si sono in un certo modo meravigliati del contenuto, e non tanto per il valore letterario del libro, ma per i temi e le storie che ho intessuto su di essi.Il commento-tipo di questi soggetti inizia con "Io non leggo fantascienza, ma...". Il prosieguo può essere vario, da "...questi racconti mi sono piaciuti" a "...questa non sembra nemmeno fantascienza". Ed è proprio questo il punto che mi pare interessante affrontare. Si tratta di qualcosa che personalmente ho sempre saputo (o, almeno, so da quando leggo sf), ma che adesso, essendone l'oggetto, vivo in prima persona. Il lettore medio (e generalista) non sa di preciso che cosa sia la fantascienza. Oppure, quando pensa di saperlo, ne ha in realtà una percezione distorta, influenzata da decenni di cinema sci-fi tanto roboante quanto futile.
Ho ricevuto commenti stupiti di gente che mi ha fatto notare "Ma non ci sono robot e alieni!". Eh già, perché la fantascienza non è questo, o comunque non è solo questo. Mi rammarico ad ammetterlo, ma non sono io ad essere così bravo da inserire idee eccezionali, o concepire storie rivoluzionarie. La fantascienza in ultima analisi è proprio questo: l'espressione di una tesi nella forma di una storia, lo sviluppo di un'idea e l'ipotesi delle sue conseguenze, in un contesto credibile, che rispetta le comuni leggi dell'universo* e del buon senso.
Un altro elemento importante, di cui la gente si meraviglia, è che metà delle storie (in effetti proprio 4.5 su 9, visto che il racconto Spore è a metà tra i due) non siano ambientate nel futuro, ma nel nostro presente o giù di lì. L'idea che la fantascienza si svolga nel futuro è il più delle volte funzionale, perché permette di rendere verosimile lo sviluppo di tecnologie o tendenze che attualmente non esistono, ma non è un requisito essenziale, tutt'altro.
Ecco perché, tempo fa, avevo fornito alcuni consigli di lettura per non addetti ai lavori, che erano appunto alcuni libri di sf (o generi simili) adatti a coloro che solitamente non leggono queste cose. Chi ne sta al di fuori ha infatti un'idea errata di quali siano i modelli e gli obiettivi della fantascienza. E non dico che debba piacere per forza, ma che quantomeno, una volta conosciuta, debba essere trattata alla pari degli altri generi mainstream.
Se poi, per iniziare a conoscere la sf, volete iniziare da Spore , sarò ben lieto di essere il vostro tutorial, ma ecco, non è necessariamente a questo che volevo arrivare.
*A meno che la premessa del racconto non sia proprio che le leggi dell'universo siano differenti!
Published on March 10, 2014 03:46
No comments have been added yet.
Unknown to Millions
Il blog di Andrea Viscusi since 2010
Libri, fantascienza, serie tv, Futurama, Doctor Who
Libri, fantascienza, serie tv, Futurama, Doctor Who
- Andrea Viscusi's profile
- 81 followers

