Sogni di sangue
0.99 centesimi, per Newton Compton, per leggere un racconto di Lorenza Ghinelli, autrice finalista al Premio Strega.
La Ghinelli consegue il Master in tecniche della narrazione presso la Scuola Holden di Torino e pubblica “Il Divoratore”, un romanzo di ampio successo che le apre il mondo editoriale… e non solo.
Si vede lontano un miglio che è brava a scrivere, sarà per dote naturale o per le tecniche acquisite durante i suoi studi ma scrive proprio bene. In realtà non l’ho notato dal racconto oggetto del post ma spulciando qua e là gli altri suoi libri. Se c’è qualcosa che mi fa venire i brividi, in senso positivo, è leggere i suoi incipit.
Bando alle ciance.
Sogni di Sangue è scritto magistralmente e non presenta alcuna sbavatura stilistica se non la ripetizione continua dell’aggettivo “coriaceo”, che poi potrebbe anche essere un modo per lasciare nella mente del lettore una sensazione.
Enoch, ragazzino fragile e indifeso, vive con la madre che ne muove anche gli ordigni dei tutori di metallo e tenta ogni giorno di sopravvivere nella jungla adolescenziale in cui i suoi coetanei lo “pestano” ogni giorno. Poi… un amuleto e un libro cambieranno la sua vita, per sempre.
Certo il mistero è ben steso ma è un libro per una fascia di età molto giovane, a mio avviso, non che questo rappresenti un difetto ma il mio metro di giudizio si è un pò “sfasato” nella mancata relazione tra copertina-titolo-contenuto. Questo perchè a vederlo sembra di acquistare un horror d’effetto e poi a leggerlo è ben altroooooooooooooo…
Sarah Iles
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