VIVERE! – YU HUA

Voto: 8/10

Edito: Feltrinelli

Un giovane sta viaggiando, in cerca di qualcosa.
Per anni egli ha percorso la Cina in lungo e in largo, parlando con tutte le persone che incontrava, ascoltando le loro storie, piccoli aneddoti o grandi avvenimenti, assorbendo in sé una serie infinita di vite e morti e gioie e dolori.
E proprio così, durante uno di quei giorni, ha incontrato un contadino che arava un campo con un vecchio bufalo.
L’anziano si chiamava Fugui e aveva una lunga storia da raccontare.
Figlio di un ricco proprietario terriero, era cresciuto con troppa arroganza e poca lungimiranza, e in poco tempo, giocando d’azzardo, era riuscito a perdere tutti i possedimenti della sua famiglia, dai soldi ai terreni alla casa stessa in cui era cresciuto.
La vita di Fugui, da quel momento, inizia a seguire un percorso pericolosamente in discesa, costellata da una serie di sfortune e di lutti terribili, stravolta dalla Rivoluzione Nazionale e dalla seguente Rivoluzione Culturale Comunista, in una serie di curve e svolte che lo porteranno, alla fine, in mezzo a quel campo, con la sola compagnia di un bufalo.

Un romanzo che è uno spettacolare dipinto a colori brillanti.
La Cina del secolo scorso si apre di fronte ai nostri occhi, mostrandoci la vita in un piccolo paese di campagna, in grado di contenere tutta la vibrante forza esplosiva dell’esistenza stessa.

Fugui, un personaggio inizialmente negativo, “corrotto”, che non torna a casa per giorni per continuare a giocare d’azzardo e frequentare la casa di piacere, che picchia la moglie incinta che cerca di farlo ragionare, che si fa beffe del suocero di fronte a tutta la città, è un uomo colpito duramente dagli avvenimenti, e che impara presto la sua lezione: se vuole sopravvivere e restare insieme alla sua famiglia, deve abbandonare il modo in cui viveva prima ed impegnarsi duramente nel lavoro.

Durante gli anni lo osserviamo, mentre cresce e invecchia e commette errori, ma prova sempre a fare del suo meglio.

Purtroppo il destino (o meglio, Yu Hua) gli ha riservato una mano particolarmente terribile, una vita costellata di dolori e perdite, di tante lacrime e poco riposo, ma la lezione che ha imparato e che insegna anche a noi è particolarmente dolce: bisogna continuare a vivere, trovare una piccola gioia in ogni piccola cosa, un giorno alla volta, un passo alla volta, un sorriso alla volta.

Particolarmente interessanti sono sia la rappresentazione della vita dei contadini di un piccolo paese di campagna, che gli stravolgimenti politici e sociali causati dalla rivoluzione, con l’avvento del comunismo e i conseguenti cambiamenti nel lavoro, nei possedimenti, e in tutto ciò che fino a quel momento aveva definito un certo tipo di vita.

La scrittura di Yu è semplice, ariosa, diretta, chiara, e carica di un sentimento vibrante e concreto.
Senza giri di parole o figure particolarmente poetiche, Yu riesce a descrivere ambienti e situazioni, caratteri e sentimenti, cuori ed animi.
A tratti sorprendentemente divertente, è un romanzo che ha molto da dire, e sa come farlo nel migliore dei modi: la fame, la fatica, la guerra, i lutti, la povertà estrema, e tutto quello che un uomo può riuscire ad affrontare per capire cosa conta davvero nella vita. La storia di Fugui si svolge di fronte ai nostri occhi, disegnata a tratti leggeri sulla carta di un piccolo zootropio, illuminata da un luce calda ed accompagnata da un canto dolce e toccante.

Raccontando la semplice e dolorosa vita di un umile contadino, Yu parla di un sentimento umano e profondo, con voce sensibile e mai troppo oscura, anche nei momenti più sofferti.

Devo ammettere di conoscere davvero poco la letteratura cinese, e dovrò recuperare al più presto.
Ho trovato in questo romanzo, e in Yu, qualcosa di completamente inaspettato: una voce come una brezza fresca che corre dolce e leggera su un campo di riso, una storia dolorosa ma senza la pesantezza dell’autocommiserazione, un modo di vivere ed affrontare le cose così distante eppure così vicino.

Bisogna apprezzare le piccole cose, concentrarsi su ciò che conta davvero, prendersi cura di chi si ha intorno, senza mai dare nulla per scontato, perché la gioia di vivere può essere trovata in qualunque cosa, basta saper osservare con sufficiente attenzione.

E, ovviamente, alla fine, ho pianto.


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Published on March 08, 2025 00:56
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