Quando la tua storia fa un’inversione a U

Un estratto da un capitolo del mio libro Benedetto il giorno che abbiamo sbagliato – Manuale di manutenzione del matrimonio. Una parte della storia della mia amica Martina, pazza come un cavallo, (il nome è falso ma la storia no) e di quel tedesco fighissimo e del suo innamoramento per il Signore che è meglio pure del tedesco cogli addominali di pietra.

di Costanza Miriano

[…]  Tu, Martina, hai avuto bisogno della rigidità iniziale per trovare un equilibrio, dopo essere stata una scheggia impazzita che elemosinava identità e approvazione innamorandosi pure dei pali della luce; come dici tu, hai trascorso «molti momenti giusti con tanti uomini sbagliati».

Adesso, però, smetti di fare la bigotta (spero che tu non ti offenda: il mio padre Emidio lo diceva sempre anche a me, quando volevo cambiare il mondo a forza di novene): temo di vederti comparire da un momento all’altro con una gonna a metà polpaccio e la calza color carne, ma non penso che sia la naturale reazione alla Martina in short inguinali e top micro (ci si può pure vestire da gente normale, sai?). Ora che ci ripenso, hai fatto casini veramente monumentali: ti ricordi di quello che è venuto a Creta quand’eri in vacanza con le amiche? L’avevi costretto a lasciare la fidanzata di sempre, solo che tu nel frattempo avevi cambiato idea, era tutto sold out e non c’era modo di tornare in Italia quella sera; così lui ha dormito in giardino, su una panchina, perché in casa c’eri tu con un tedesco dalla tartaruga scolpita – era così fantastico a letto che non l’hai mollato un minuto, peccato che poi al ritorno non ti ricordavi neanche come si chiamava, e per noi rimarrà sempre ’Abbellicapelli. O quando hai rubato il ragazzo alla tua compagna di classe – violando l’articolo 1 del Codice dell’Amicizia fra Donne, «il ragazzo della tua amica per te è morto; se le piace soltanto, è in coma» (può rinvenire se lei si mette con un altro, ma solo dopo tre mesi) –, salvo poi scoprire che Dio non ci proibisce le cose perché è sadico, ma ci indica il male e il bene per darci qualcosa di più grande. Così, cercando questo bene più grande, hai cominciato ad accorgerti che esistono anche gli altri, perché non avevi più bisogno di trovare conferme piacendo a tutti; le persone non esistevano più in funzione tua, non avevi più bisogno di usarle, perché Qualcuno aveva saziato la tua fame.

Il regno di Dio è capire che Dio è nostro padre e noi siamo suoi figli, ma piano piano dobbiamo imparare a perdere tempo con Lui, cioè con i suoi figli. A volte non ci chiede grandi cose: possono bastare piccoli interventi da 007 a cambiare la vita delle persone, e non è neanche troppo faticoso. Spesso non desidera atti eroici da noi, ma ci chiede di essere suoi strumenti. L’esempio di amore che ci propone è il samaritano, uno a cui non viene chiesto di stravolgere la sua vita: raccoglie il ferito, lo porta in albergo, lascia i soldi e va via. Fare la cosa giusta, quella mirata che sia davvero utile, vale più di mille sacrifici. È per questo che per amare ci vuole intelligenza. Noi non possiamo cambiare nessuno, tantomeno il nostro sposo. Capisco che sia un grande dolore non condividere con lui il cammino di fede, la cosa più preziosa che hai, il punto più intimo del tuo cuore; lo capisco perché ci sono passata anch’io, per qualche tempo. Noi, però, di fronte alla libertà dell’altro non possiamo che fermarci. Cristo promette pienezza e salvezza, ma non tutti le vogliono davvero. C’è una cosa che possiamo fare, questo sì: essere cristiani credibili. Dio ha te per agire, Martina. Ha noi.

Prendiamoci cura di qualcuno che gli sta a cuore, cioè la gente odiosa, quella che appiccicheremmo al muro. La tua vita di fede, la tua vita in generale dà una svolta quando cominci a prenderti cura di ciò che era perduto; quando, per grazia, intercetti la volontà di Dio e cambi i tuoi programmi per farla. È questo che interroga chi ci sta vicino: vedere che perdiamo qualcosa di nostro, che ci becchiamo il male degli altri. È l’unico modo che abbiamo per toccare i cuori, per diventare soci di Dio. Allora, quando qualcuno ti provoca o ti offende, anziché reagire allo stesso modo ricordati che è un fratello da salvare (vale anche per i colleghi, pensa). Devi beccarti il male degli altri. Tutti noi siamo malati nelle reazioni, nelle scelte, nelle abitudini; tutti noi facciamo pensieri orribili, insensati, indicibili; se si alzasse il sipario sul nostro cuore, si scoprirebbe che siamo tutti un po’ fuori di testa, almeno a momenti.

La tentazione a cui si cede più spesso è il rifiuto della realtà (perciò la tecnologia sta aumentando i disturbi mentali, ma questo sarebbe un altro tema a parte). Dietro ogni mormorazione c’è qualcuno che non vuole stare al suo posto. Quello che ci viene chiesto, invece, è di arrenderci alla nostra storia anche quando non la capiamo, perché oggettivamente sono tante le cose incomprensibili, il caos impazza, e alla fine a volte siamo un po’ fuori bolla anche noi. Pure la tua nuova versione saggia, Martina, non è che sia sempre proprio sana di mente, eh; il tuo perfezionismo coi figli ogni tanto mi inquieta: prendi esempio da me, che non mi sono neanche suicidata quando la maestra ha scoperto che la mattina non li lavavo né li sfamavo perché avevo troppo sonno; e non l’ho fatto neppure quando Tommaso, alle elementari, ha detto in classe che avrebbe voluto essere irlandese per potersi ubriacare prima del tramonto. Si possono avere figli imperfetti essendo comunque buone madri. Piuttosto, cerca di ricordare che avresti potuto non riceverlo mai questo regalo, che sei stata miracolata. Il Signore è cortese e all’inizio ha tanta pazienza con noi, poi quando ingrani vai veloce, diceva sempre padre Emidio. A quel punto, Dio vuole che ci prendiamo cura degli altri, che andiamo da chi ha bisogno di noi: si tratta di capire come muoverci, come fare finezze per le persone che Dio vuole riacchiappare, perché non può fare a meno di noi. Ci chiede di intervenire subito, in modo che poi Lui possa fare quello che deve. Abbi pazienza con tuo marito, che è il primo con cui devi cercare di applicare il Vangelo.

[…]

 

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Published on May 21, 2024 14:04
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