The Witcher (parte 1): sogni, desideri e paure ancestrali

The Witcher è la fortunata serie Netflix che nasce grazie all'omonima saga dello scrittorepolacco Andrzej Sapkowski, che ha riportato in auge l'eterno scontro tra caos elegge: motivo dominante nelle opere fantasy.
Geralt di Rivia, ilnostro Witcher, è uno strigo, un mostro che cacciaaltri mostri, ma come nasce questa necessità? E cos'èuno strigo?
La congiunzione delle sfere
Ci fu un periodo in cui alcunipianeti si trovarono in congiunzione tra loro, (lacongiunzione delle sfere) collegati da portali energetici. Per questomotivo, popoli diversi si ritrovarono catapultati su questo mondo, dominatofino ad allora dagli elfi. Elfi, uomini, umanoidi divari tipi, si ritrovarono a condividere questa terra, insieme ai mostri delleloro mitologie catapultati insieme a loro. Antichimonoliti costellavano il pianeta, misteriosi portali verso dimensioni oscure,fino a quando non venivano aperti dalla magia. Otecnologia mascherata. Da qui la necessità di una particolare razza di uomini,se così si possono chiamare dei mutanti, creati percombattere i mostri.
Uno strigoè un orfano, o un bambino preso a una famiglia che non può allevarlo, cresciutocon filtri magici allo scopo di ottenere mutazioni genetiche permanenti. Chi diloro sopravvive è addestrato all'uso delle armi e di magie minori, allo scopodi cacciare i mostri che dopo la congiunzione vivono sulla terra.
Al termine del trattamento, iragazzini sopravvissuti sono a tutti gli effetti dei mutanti nella vista, nelfisico, nella longevità, nella apparente mancanza disentimenti e altre caratteristiche che dovrebbero portarli a essere dellemacchine di morte senza alcuna pietà. E perché possano comunque fare il lorolavoro senza nessuna remora sentimentale, magari acquisita, sono anche sterili.
L'uso di pozioni particolari permette loro di mantenere integre queste caratteristichenel tempo e vengono soprattutto assunte prima di svolgere la loro caccia.
Il lavoro del Witcher
Nell'eterna lotta tra caos e ordine…dove troviamo il Witcher? Arma a pagamento contro imostri, o considerati tali, da parte di coloro che predicanolegge e ordine a salvaguardia dell'interesse generale. Ma coloroche stanno dall'altra parte, quelli considerati mostri nati dal caos,sono davvero tali? Oppure sono semplicemente diversi, nati per scopi che nonconosciamo in mondi altri, che difendono loro stessi.
Il Witcherè il campione, o dovrebbe essere, dell'ordine costituito, coluiche lotta contro il caos. Ma Geralt stesso sichiede qual è il limite tra ordine e caos e gli vienerisposto che il caos rappresenta una minaccia, è la parte aggressiva.Mentre l'ordine è la parte minacciata, che ha bisogno di essere difesa.
Come narrato in uno dei racconti prequel deiromanzi, per il drago dorato corso in capo al mondo per difendere la draghessa verde e la sua prole, il caos era rappresentato dacoloro che lo volevano morto. Chi perché era un drago, chi per il tesoro a luiassociato, chi per gloria personale; le ragioni erano molteplici ma nessunariguardava il caos e l'ordine.
La magia rappresenta ciò che oggi è latecnologia estremizzata, assurta a mito, salvezza dell'umanità, ma:
“Per alcuni, la magia èl'incarnazione del Caos. È la chiave capace diaprire la porta proibita. Una porta dietro la quale sono in agguato l'incubo, il terrore e un orrore inimmaginabile, dietro laquale sono appostate forze ostili, distruttive, i poteri del Male puro, ingrado di annientare non solo chi avrà osato liberarlo, ma anche il mondointero. E, siccome non sono pochi coloro che cercanodi spalancare quella porta, un giorno o l'altro qualcuno ci riuscirà e allorala distruzione del mondo sarà sicura e ineluttabile. Dunquela magia è al tempo stesso la vendetta e l'arma del Caos. Il fatto che, dopo laCongiunzione delle Sfere, gli uomini abbiano imparato a servirsene è lamaledizione e la rovina del mondo. La condanna dell'umanità. Ed è così, Ciri.Coloro che pensano che la magia sia il Caos non si sbagliano.”
Da“The Witcher - Il sangue degli Elfi”
Diversilivelli di lettura
In ogni diversa situazione abbiamo diversilivelli di lettura, dalla semplice evasione che ci porta in un nuovo efantastico mondo, alla considerazione profonda contenuta nei dialoghi riguardo le situazioni passate e alle loro modificazioni a secondadegli interventi, o non, del Witcher. L'equilibrioche deve essere mantenuto tra le componenti chepopolano la natura e la natura stessa. Considerazioni che nello svolgimento deivari racconti, in cui si riscontra sempre più un filo conduttore, forse vanno al di là delle riflessioni volute dallo scrittore. Unaspecie di non detto, che se lo si legge criticamentenon può non essere tenuto in considerazione, specialmente nel contesto in cuiviviamo.
“Il nostro mondo è in equilibrio, qualsiasiuccisione ci porterebbe verso l'annientamento, alla fine del mondo come noi loconosciamo...” questo tipo di visione vienecontestata dal Witcher che ricorda che un druido disua conoscenza aveva la stessa visione del mondo, ma poi fu mangiato da deiratti mannari, e non ci fu nessuna crepa nell'equilibrio.
Ricordiamo che nel nostro mondo, da quando fucolonizzato ad ora, le specie estinte per icambiamenti climatici sono centinaia di migliaia. Senza contare i cambiamentiapportati dall'uomo alla natura per potersopravvivere, dal disboscamento, all'agricoltura, all'allevamento, alle città,paesi e villaggi, con tutto ciò che ne consegue. Ogni specie lotta per sestessa a discapito delle altre, il nuovo trans-umanesimo probabilmente lottaper chi potrà permetterselo, a discapito di chi dovrà subirlo pur essendo dellastessa specie.
Il concetto di verità, accostato o sovrapposto aquello di sogno e desiderio, viene affrontato con unaleggenda:
“Tra gli elfi circola la leggendadella Regina d'Inverno, che durante le bufere percorre il paese su una slittatrainata da cavalli bianchi, seminando tutt'intorno piccoleschegge di ghiaccio dure e appuntite. Guai a chi vienecolpito da una di queste schegge all'occhio o al cuore. È perduto. Nulla potràpiù rallegrarlo, tutto ciò che non avrà il biancore della neve diverrà per luibrutto, ripugnante, disgustoso. Non avrà pace, abbandonerà tutto e inseguirà laRegina, i propri sogni e il proprio amore. Naturalmente non li troverà mai emorirà di desiderio. Pare sia accaduto qui, in questa città, in tempi remoti. Una bella leggenda, vero?”

Una semplice metafora, oppure la constatazionedel desiderio diffuso dalla pubblicità, il sogno prima creato e poi impostoattraverso la propaganda infinita. Il sogno che non si realizza mai, d'altrondese realizzato non sarebbe più un sogno! Ed ecco ilcontrollo compiuto attraverso l'infinito passaggio da un desiderio all'altro,attraverso la magia allora, tramite la tecnologia oggi.
Cos'è la verità, la verità è una scheggia di ghiaccio.
Stelle lucenti,
nel cielo violaceo:
oscuri gorghi.
Lancia una moneta
al tuo incubo bianco.
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BRAN