STRANGER IN A STRANGE LAND – ROBERT A. HEINLEIN

Voto: 7/10

Edito: Fanucci

Valentine Michael Smith, detto Mike, è tecnicamente un essere umano ma, essendo nato su Marte, è un marziano.
Quando viene riportato sulla Terra, per dei tecnicismi legali, viene considerato proprietario del pianeta rosso, e per questo si ritroverà invischiato in un mare di guai.
Dovrà imparare una nuova lingua, un nuovo modo di pensare e di agire, di comportarsi e di rapportarsi agli altri; dovrà imparare cosa sono la politica e la religione, l’amore e l’amicizia, la vita e la morte su un pianeta a lui sconosciuto.
Mike non solo ragiona come un marziano, ma è anche in grado di compiere cosa incredibili, come comunicare telepaticamente, spostare oggetti con la mente (telecinesi), far scomparire cose (farle “smettere di esistere”), e altro ancora.
Con il suo modo di pensare e di vedere il mondo influenzerà tutte le persone intorno a lui, che lo trasformeranno in una specie di nuovo Messia.

Pubblicato all’inizio degli anni ’60, questo è sicuramente un romanzo importantissimo per il genere fantascientifico.

La storia è interessante e ben pensata, complessa e umana; la lettura è abbastanza scorrevole, il tono ironico della maggior parte delle conversazioni fra umani rende il tutto ancora più surreale.

Mike è un personaggio particolare e davvero affascinante, che riesce a trasmetterci un modo nuovo di osservare l’umanità e la nostra condizione.
La parte migliore del romanzo per me è stata proprio questa: Heinlein ha trovato un modo intelligente per creare un personaggio “distaccato” dal resto delle persone, così da poterlo utilizzare per analizzare attentamente il mondo che lo circonda, partendo dai concetti che più diamo per scontati (la lingua) fino a quelli più complessi (religione e filosofia).

Purtroppo è anche una storia piena di stereotipi misogini, sessismo, un po’ di razzismo, e un tocco di omofobia, che non guastano mai.

Che sia Jill stessa, il personaggio principale femminile, a pronunciare la frase “Nove volte su dieci, se una ragazza viene violentata, la colpa è sua” (in inglese la frase è “attenuata” dall’utilizzo del termine “partly”, ma comunque), non solo è sbagliato e orripilante e disgustoso, ma sta anche ad indicare chiaramente uno dei problemi di base di questo romanzo.

È davvero un peccato, soprattutto visto il modo in cui Heinlein racconta la mentalità di Mike, così aperta e senza alcun tipo di pregiudizio, che lo scrittore abbia deciso di includerne così tanti in tutto il romanzo.

Resta comunque una lettura interessante, molto piacevole, che mette in risalto le ipocrisie che gli esseri umani hanno creato e con cui convivono costantemente.

Per gli amanti del genere e non solo.

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Stranger in a strange land (eng)

Straniero in terra straniera (ita)

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Published on September 14, 2023 00:50
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