gli altri
Tutto da rifare.
Le capesante che da secondo scivolano indietro e diventano antipasto, il sugo della pasta da allungare un po’, e una gita fuori programma alla pescheria, dove cercare qualcosa che sia rapido da preparare ma che si faccia comunque onore.
Tutto fattibile, certo.
Tutto fastidioso.
«Se dove si mangia in due si mangia in tre, dove si mangia in quattro si mangia in sei, no? È matematica…» ha detto poco fa Zeno al telefono, il tono scherzoso almeno in superficie, mentre io stavo già dando gli ultimi ritocchi al sugo.
«Sì, se il cuoco è Gesù Cristo» ho pensato io, indispettita dalla faciloneria con cui cercava di vendermi come gustoso qualcosa di indigesto, e soprattutto dal fatto che nel conto dei commensali avesse dimenticato, di proposito o meno, di contare Alessia. Come se fosse facile ignorarla, poi, soprattutto quando c’è gente a cena.
«D’accordo, qualcosa mi inventerò» ho risposto invece, già proiettata verso il cambio menu. «Però non faccio a tempo a passare a prendere Alessia dai tuoi, a questo punto. Passa tu dopo il lavoro, ok?» ho detto, e intanto pensavo: prendo il tonno, fette di tonno da fare alla griglia, con semi di sesamo e la salsina senape, miele e soia.
Senape e miele ce l’abbiamo, ma la soia? Ce n’è abbastanza? Sarà mica scaduta? Controllare, e nel caso, fare anche un salto alla drogheria.

Quello che avete appena letto è l’incipit del mio racconto contenuto in Splendere ai margini (Oligo editore, a cura di Andrea Temporelli). Gli altri racconti sono di Isabella Bignozzi, Davide Bregola, Davide Brullo, Marta Cai, Gabriele Dadati, Valentina Di Cesare, Riccardo Ielmini, Danilo Laccetti, Enrico Macioci, Matteo Marchesini, Andreea Simionel e Andrea Zandomeneghi.


