LA PORTALETTERE – FRANCESCA GIANNONE

Voto: 6/10

Edito: Editrice Nord

Siamo a Lizzanello, nel Salento, l’estate del 1934 è appena iniziata. Una corriera si ferma nel piccolo paese, e ne scendono tre persone: Carlo Greco, trasferitosi al nord una decina d’anni prima, sua moglie Anna Allavena, e il loro bambino, Roberto. Ad accoglierli c’è Antonio, il fratello maggiore di Carlo, che rimane folgorato alla vista della cognata.
Inizia così la loro nuova vita, che cambierà tutto il paese.
Mentre Carlo si reintegra subito nel suo paese natale, vestendo anche i panni di sindaco, per Anna le cose sono più difficili: vista sempre come la “forestiera”, quella diversa, che non va in chiesa, che legge tanto e si batte per le donne, che beve il caffè corretto con la grappa ogni mattina. Quando poi decide di diventare portalettere, lavoro prettamente maschile, il paese storce il naso e la deride. Ma Anna non ha paura di niente, vuole vivere la propria vita come vuole.

In questo romanzo corale seguiamo, saltellando, le storie di diversi personaggi che, piano piano, ci raccontano le vicende dal proprio punto di vista: da Carlo a suo fratello Antonio, da sua cognata Agata a sua nipote Lorenza, i suoi due figli Daniele e Roberto, ma principalmente Anna. Anna è diversa dalle altre donne del paese: Anna legge, e dice ciò che pensa, e fa quello che vuole, ed è così anacronistica da farti digrignare i denti.
Certo, ci saranno state sicuramente donne che la pensavano come lei negli anni ’30, però non esageriamo.
Anna può fare di tutto: il lavoro di un uomo, insultare un parroco, costruire una Casa per Donne in un paese in cui non sanno neanche cosa significhi, aiutare la sua amica Giovanna a sfuggire ad un rapporto abusivo in un periodo storico in cui nessuno parlava di queste cose né tantomeno se ne occupava in maniera simile; tutto tranne che farci empatizzare con lei.

Ho trovato strano il modo in cui ovunque, leggendo la trama del romanzo, si trovi la frase “anche dopo trent’anni Anna sarà per tutti la forestiera”, e qui mi dico: ma cosa ha fatto Anna per cambiare questa cosa? Anna si crede superiore, si distacca dagli altri, respinge Agata che tenta di farla entrare nella propria vita e in quella della comunità,. Così come l’aspetto lavorativo, con le comari e gli uomini che ridono alle sue spalle. Ma dove? Forse per un paio di pagine, i primi tre giorni, ci sono un paio di commenti, ma per il resto del tempo tutti accettano senza fiatare questa “nuova realtà”.

Carlo, suo marito, è l’uomo simpatico e alla mano, romantico e buono, che vuole soltanto vederla felice. Se non fosse per il fatto che non riesce a tenerselo nei pantaloni.

Antonio poi, con i suoi libri e i suoi silenzi e i suoi sguardi e le sue carezze. Abbiamo capito che sei innamorato di Anna, però hai sempre una moglie e una figlia, diamoci una regolata.

L’ambientazione storica è…nulla? A causa del grande impatto che ha la seconda guerra mondiale nel romanzo, se la storia fosse stata ambientata trent’anni dopo non solo non avrei battuto ciglio, ma l’avrei anche trovata più credibile.

La scrittura è semplice, lineare, senza grandi sentimenti e grandi emozioni, come una storia osservata da lontano, che non ci coinvolge. La prima metà del romanzo è la migliore, anche come descrizioni, sembra proprio di osservare un film d’epoca e riesce ad intrattenere il lettore (forse perché non sai ancora come andrà, hai qualche speranza); la seconda parte è almeno 150 pagine troppo lunga.

E non vogliamo parlare del finale?

SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

Del grande litigio? Io dico solo che, se fossi stato Antonio, per quello che osa dire Anna, gliene avrei dati anche due di ceffoni, e sicuramente non avrei mantenuto il segreto di Carlo (e forse quello è un aspetto che mi è piaciuto di Antonio). Ma Lorenza e l’incesto li liquidiamo così, invece? Boh.

FINE SPOILER

In generale non è un brutto romanzo, soprattutto per la scrittura pulita e uno stile chiaro, e per la presenza di parecchi eventi che perlomeno tentano di ravvivare l’attenzione del lettore, ma credo ci siano modi migliori di passare 400 pagine di tempo.

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La portalettere

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Published on April 04, 2023 07:15
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