Emily * Capitolo sette – quarta parte

Esitante, la ragazza rimase immobile e quando lui la invitò: «Venite», la paura di incontrare Mr Davies e il desiderio di sapere perché si trovava lì la indussero a tornare sui suoi passi e a entrare nella biblioteca, una grande sala in cui due pareti erano coperte da librerie colme di volumi mentre alle altre erano appesi quadri con paesaggi esotici. Mr Wood le indicò una poltrona vicino a una delle finestre: «Accomodatevi» e aspettò che sedesse prima di fare altrettanto.

«Come state?» le chiese.

«Bene, grazie. Vi prego di dirmi subito quello che dovete e poi lasciatemi andare via» gli rispose Emily, ostentando una sicurezza e una tranquillità che non provava. La sola cosa che la rassicurava un poco era la distanza fisica che la separava dall’uomo. Le era infatti tornato in mente all’improvviso quanto l’aveva turbata il contatto con la sua mano quando le aveva porto il bicchiere con l’acqua e quanto le era sembrato rassicurante appoggiarsi alle sue braccia per tornare a distendersi sul letto e temeva perciò la sua vicinanza, per quanto la sensazione provata fosse stata – inaspettatamente – piacevole; anzi, proprio per quello.

«Dovreste mangiare qualcosa» disse ancora lui.

«Non ho fame» mentì lei. «Aspetto la vostra spiegazione, se è vero che ne avete una.»

«Calmatevi. Qui siete al sicuro.»

Emily lo fissò titubante: «Al sicuro?» Le sarebbe piaciuto che fosse così, ma come poteva fidarsi? Non era più sotto l’effetto del narcotico come la sera precedente e la ragione le suggeriva di essere diffidente. «Difficile da credere. Avete disposto della mia vita accordandovi con mio zio affinché vi sposassi e stamani mi sono svegliata in casa vostra dopo che qualcuno mi ha drogata.» lo accusò.

Sulle labbra di lui apparve una piega che avrebbe potuto essere un sorriso: «Ho chiesto a Mr Davies la vostra mano, sì. Di solito è così che si usa, se non sbaglio.»

«Avreste dovuto parlarne con me, prima.»

Mr Wood annuì mentre ammetteva con tono vagamente ironico: «Avete ragione, ho commesso la leggerezza di supporre che avreste potuto trovare gradevole o almeno accettabile l’idea e che avremmo potuto avere un buon rapporto, non immaginavo che foste tanto contraria da fuggire.»

«E adesso mi trovo qui perché intendete obbligarmi al matrimonio, immagino» ribatté Emily con amarezza.

«Se non volete sposarmi non ve lo imporrò, state tranquilla.»

«E dunque perché mi avete rapita?»

«Vi ripeto che non c’entro con quello che vi è successo ieri notte, anzi: i miei uomini vi hanno soccorsa.»

«Quindi mio zio allora non mi cercava per conto vostro? E perché allora?» domandò Emily, scettica.

«Ho buoni motivi per sospettare che avesse promesso a Mr Cox portarvi a lavorare nel suo locale.» Fece una pausa poi le spiegò, quasi con durezza: «Un locale equivoco in cui avreste svolto un tipo di lavoro molto redditizio per lui ma spiacevole per voi, non so se capite a cosa mi riferisco.» Voleva che la ragazza guardasse in faccia la realtà.

«Non può essere vero» esclamò Emily. Per quanto non stimasse lo zio, le pareva impossibile che fosse capace di tanto anche se, in effetti, le aveva sempre imposto di essere gentile con Mr Cox, invece di proteggerla dagli sguardi indecenti che questi le rivolgeva. Le parole di Mr Wood, però, spiegavano perché avesse sentito nominare Mr Cox mentre qualcuno la stava narcotizzando e questo la induceva a credergli.

«Temo che lo sia, avrete pur visto che tipo di persone sono state ospiti a Sethgrave Park» disse ancora lui con decisione. «Mi dispiace che Davies abbia potuto avvicinarvi e spaventarvi, avrei dovuto evitarlo, ma non credevo che fosse già riuscito a trovarvi. Per fortuna da quando ho scoperto dove vivete e dove lavorate, ho incaricato due uomini di seguirvi per proteggervi e vostro zio non ha avuto modo di farvi del male.»

«Proteggermi…» ripeté Emily.

«Come avete potuto constatare ce n’era bisogno.»

Lei rimase in silenzio, cercando di assimilare quanto aveva appena udito. Per un attimo si sentì come un’eroina dei suoi romanzi preferiti, con Wood nei panni dell’eroe che l’aveva salvata… proprio lui che fino a quel momento aveva considerato l’orco da cui fuggire… possibile che invece fosse davvero dalla sua parte? Si rese conto all’improvviso che era attraente e si chiese perché non se ne fosse accorta prima.

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Published on September 08, 2021 02:43
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