Emily * Capitolo quattro – seconda parte

Poco tempo dopo la visita di Wood a Sethgrave Park, Emily tornò dalla sua passeggiata, delusa per non aver incontrato William. Anche se aveva immaginato che fosse troppo occupato con il lavoro come le aveva preannunciato, aveva infatti sperato che trovasse almeno qualche minuto per affacciarsi alla loro radura. Dopo aver lasciato Luna alle cure di Timothy si affrettò verso il portone della villa. Il cielo minacciava pioggia e si era levato un vento sgradevole.

Appena varcata la soglia si scontrò quasi con lo zio: «Dove sei stata?»

Per fortuna quel giorno non aveva indossato i pantaloni ma un vecchio abito modificato in tenuta da amazzone: «Ho fatto una passeggiata.»

«Devi tenere sempre un comportamento appropriato, in modo da non scontentare il tuo fidanzato» l’ammonì lui con un sorriso soddisfatto e mellifluo, consapevole di sorprenderla.

«Fidanzato?» Emily ebbe un tuffo al cuore e la gioia la pervase: William l’aveva chiesta in moglie? Subito dopo si sentì gelare perché di certo non avrebbe fatto una cosa del genere senza prima avvertirla. E allora a chi si riferiva lo zio? Ebbe paura di sapere.

«Seguimi» le ordinò Mr Davies.

Confusa, obbedì ed entrò con passo incerto nello studio, una stanza che detestava perché la metteva a disagio, buia e polverosa com’era; evitò la poltrona e sedette su una delle due scomode sedie. Lo zio si accomodò dietro alla scrivania ricoperta di carte e registri e, dopo averla fissata per qualche istante, le spiegò: «Mr Wood ha chiesto la tua mano e io gliel’ho accordata. È una fortuna che un uomo tanto ricco abbia scelto proprio te.»

Una fortuna? Mr Wood? Non poteva sposarlo, era innamorata di William.

Mr Davies disse ancora: «Devi essere contenta. Molto contenta. Tu non hai una dote e io non posso procurartela ma per Mr Wood è un problema.»

«Non lo conosco nemmeno, ci siamo appena scambiati un saluto» balbettò Emily, che in quel momento non aveva nemmeno la forza di replicare.

L’altro alzò le spalle con noncuranza: «Avrai tutto il tempo che ti serve dopo il matrimonio. Non posso permettermi di provvedere ancora a te. Oltre tutto, nel tentativo di poterti offrire qualcosa di più ho tentato degli investimenti che purtroppo non sono andati bene e adesso sono completamente rovinato. Il matrimonio con Mr Wood consentirà a te di vivere nel lusso e a me di pagare i miei debiti. Me lo devi, dopo aver ricevuto la mia ospitalità.»

Emily lo guardò con aria interrogativa e lui sorrise: «Nessuno permetterebbe di far finire lo zio della moglie in prigione, non ti pare? Sarebbe molto sconveniente. Il tuo futuro marito estinguerà quanto prima tutte le mie pendenze.»

Emily comprese allora che l’altro aveva disposto della sua vita per sistemare la propria e che perciò niente lo avrebbe indotto a cambiare idea. Tentò lo stesso di obiettare: «Potrei trovare un lavoro e aiutarvi a saldare i vostri debiti.»

Lui l’interruppe con il tono di chi non ammette repliche: «Sposerai Mr Wood, ho deciso così.»

Poi le fece cenno che il colloquio era terminato ma, mentre lei si alzava, le lanciò un ultimo avvertimento: «Non pensare che quel giovanotto che lavora per Buntbury possa aiutarti. Non lo farà.»

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Published on May 10, 2021 22:56
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