Recensione: Azael - Le origini di Antonio Venezia [Rating 7] - recensione a cura di Dada Montarolo
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Titolo: Azael – Le origini
Autore: Antonio Venezia
Editore: Il Seme Bianco
Collana: Ranuncolo
Genere: fantasy
Formato: cartaceo
Prezzo: € 15,10
Sinossi:
Azael è un demone mezzosangue che si guadagna da vivere uccidendo mostri e creature infide per conto di vari signorotti e re. Durante le sue missioni si imbatte in pittoreschi personaggi che esaltano il suo ego e fanno affiorare in lui ricordi di tempi passati. Si ritroverà, suo malgrado, a dover combattere contro la sua stirpe per salvare i regni settentrionali dai temibili demoni reali.
Recensione:
Di solito siamo abituati a considerare i demoni come creature perfide, crudeli e mosse da istinti distruttivi. Li troviamo antipatici fin dalla loro prima apparizione in un romanzo o in un racconto e da lì, salvo rari casi eccezionali, non ci schiodiamo più fino all’ultima parola. Questo non succede con Azael, il protagonista del romanzo omonimo – primo di un serie, mi è sembrato di capire dal sottotitolo “Le Origini” – di Antonio Venezia.
Fin dalle prime pagine intuiamo che non è un demone qualunque e che a sua volta porta dentro di sé altri demoni, se mi passate il gioco di parole, che lo tormentano dilaniando ciò che, se fosse umano, chiameremmo coscienza. In verità Azael è un mezzosangue, mezzo demone e mezzo uomo e di entrambi ha preso la parte non peggiore o migliore ma quella più vulnerabile. Da sempre oscilla fra il desiderio istintivo di aiutare i deboli e i sopraffatti e quello di nutrirsi dell’essenza stessa dell’umanità, intrappolando e poi consumando le anime delle sue vittime in una sorta di cannibalismo che lui stesso si illude sia purificatore. Si aggira in un mondo barbaro dove rivalità, guerre e contrasti sono le costanti, mettendo la sua abilità di combattente al servizio mercenario di chi vuole qualcosa e allo stesso tempo si tiene il diritto di decidere se l’impresa per cui viene ingaggiato è giusta e merita di essere accettata o meno. Di contro, non esita a infilarsi in situazioni, talvolta disperate, di salvataggio senza chiedere nulla in cambio.
Bellissimo e tormentato ama, inganna e a sua volta viene ingannato: tutto gli sfugge e lo fugge e a poco valgono gli aiuti, i consigli dell’amico e alchimista Zakath nella cerca di una pace che non è nel suo destino. Perché proprio nella nascita di Azael si nasconde un segreto e come gli ricorda la maga Meralia “Il destino è un segreto che ognuno di noi si porta dentro, consapevole che prima o poi dovrà farci i conti”.
L’autore melfitano ha creato un personaggio complesso, dai tratti caratteriali contorti che sarebbero piaciuti a Egon Schiele per uno dei suoi ritratti. Crudele eppure generoso, Azael è in perenne conflitto con se stesso e imprigionato nella dualità quasi amletiana, in una non-identità che lo rende smarrito e gli impedisce di scegliere la propria via. Cosa che probabilmente avverrà nel sequel del lavoro. Per ora è un eroe incompiuto che si aggira in un labirinto di specchi deformanti, un diamante grezzo in attesa di essere sfaccettato.
Lo stile è abbastanza sciolto e vivace, penalizzato purtroppo da una manciatina di refusi, un po’ di confusione nella punteggiatura, qualche incongruenza nella narrazione (magari voluta, come la partita a poker, decisamente fuori contesto e comunque ardita nella collocazione, anche perché non supportata da altre situazioni atipiche per l’ambientazione) ma nel complesso un buon lavoro, retto soprattutto da una trama che acchiappa e fa desiderare di conoscere come andrà a finire.
Rating:7.
InfinitiMondi
Semplice, scovare testi di qualità. Letteratura d'evasione con la L maiuscola insomma.
Siamo lettori esigenti e Di cosa si occupa scrittorindipendenti.com? Qual è la sua ragion d'essere, la sua mission?
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Siamo lettori esigenti e non ci accontentiamo di quanto ci vogliono propinare la grandi case editrici. Non siamo interessati alle mode passeggere.
Amiamo sperimentare e non abbiamo pregiudizi di sorta. Cerchiamo testi di valore, siano essi frutto del lavoro di autori che hanno scelto la via dell'autopubblicazione, sia che siano editi da piccole, così come dalle più rinomate case editrici.
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