Claire * Capitolo 8 – seconda parte
In quel momento entrò il maggiordomo per annunciare una visita e qualche istante dopo Arabella venne introdotta nel salotto. → per aggancio
«Sono stata a casa tua, Claire e ho saputo che eri qui. Allora mi sono permessa di venire anch’io» spiegò dopo aver salutato le amiche.
«Hai fatto benissimo a tornare a trovarmi» disse Martha. «Parlatemi dei vostri successi, adesso.»
«I successi di Claire, vorrai dire. È la più corteggiata e invidiata.»
«I gentiluomini sono galanti un po’ con tutte» protestò Claire.
«Non proprio. Il duca di Bercaster non riserva a nessuna le attenzioni che ha per te e lo stesso il conte di Longdor, lo dice anche lord Cliffhorn che lo conosce bene; e, come loro, la maggior parte dei migliori partiti fa di tutto per passare del tempo con te.»
«Un duca addirittura» commentò Martha sorridendo. «E non me ne hai mai parlato.»
«Perché non ce n’è motivo. Lui e il conte sono i soli che riescono a non annoiarmi troppo. Anche il barone Somershen aveva una conversazione abbastanza interessante ma si è offeso per un ballo che non gli ho concesso e mi saluta a malapena.»
«Perché non hai voluto ballare con lui?» chiese Martha.
«Avevamo già danzato una volta, sarebbe stato il solo con cui avrei fatto due danze e ho preferito evitare.»
Claire tralasciò di raccontare che l’idea era stata di Carlton e che proprio lui aveva sostituito il barone.
«Sei stata prudente» approvò Arabella. «È sempre meglio non dare troppa confidenza a un gentiluomo.»
Claire colse l’occasione per spostare il discorso su un tema più generale e si affrettò a dichiararsi d’accordo: «Infatti non vorrei che qualcuno si immaginasse un interesse da parte mia, quando non è così.»
Si interruppero perché entrò la cameriera a portare dei rinfreschi; quando rimasero di nuovo sole Martha chiese ad Arabella: «Quando sarà la festa per il tuo fidanzamento?»
«Fra circa un mese; presto mia madre spedirà gli inviti, i vostri li ho già scritti.»
«Non potrò partecipare ma ti faccio fino da adesso i miei auguri più sinceri» disse Martha.
«Ti ringrazio.»
Claire, che aveva percepito un’incertezza nella voce dell’amica e notato che la sua espressione non mostrava alcun entusiasmo ma lasciava trapelare una sorta di triste rassegnazione, non seppe trattenersi: «Ma tu vuoi davvero sposare lord Cliffhorn? Se non lo desideri dovresti dirlo a tuo padre.»
Arabella impallidì: «Ma certo che voglio. Mio padre ha dato la sua parola e io la rispetterò.»
«Sei tu che devi sposarti non lui» replicò Claire.
L’amica sorrise appena: «È che l’idea del matrimonio un poco mi spaventa. Passerà dopo le nozze, sono sicura.»
Martha intervenne: «Ma certo, andrà tutto bene. È comprensibile che tu sia emozionata e provi timore.»
Mentre Martha rassicurava Arabella, Claire pensò che non si sarebbe mai legata a qualcuno simile al barone Cliffhorn il quale, già prima che il fidanzamento fosse ufficiale, si era premurato di elencare all’amica quelli che riteneva i suoi obblighi, le persone che non desiderava frequentasse, le attività a cui non doveva dedicarsi e quelle che avrebbe fatto bene a coltivare. Mentre rifletteva su questo le sovvenne all’improvviso di aver colto alcuni sguardi furtivi che Arabella aveva scambiato con lord Granthwood nelle poche occasioni in cui si erano incontrati. Stava forse nascendo qualcosa fra loro? Non seppe se esserne contenta o dispiaciuta. Purtroppo l’amica negava di avere bisogno di aiuto e lei stavolta si sarebbe guardata bene dall’intervenire in qualunque modo a meno che non le venisse chiesto di farlo.
Quando rimase sola con Martha, Claire tornò a parlare della situazione di Arabella: «Quell’uomo la renderà infelice.»
«Speriamo di no. È comprensibile lei che abbia qualche incertezza, ma quando si conosceranno meglio…»
L’amica la interruppe: «Non hai idea di che tipo sia, altrimenti non diresti così. Dopo il matrimonio sarà anche peggio. È troppo vecchio per lei e terribilmente bigotto. Arabella è esageratamente rispettosa di tutte le convenzioni, ciò nonostante lui trova sempre un motivo per criticarla e rimproverarla. E lo fa in un modo così sgarbato e autoritario… quando succede mi sento male per lei.»
«Mi dispiace davvero. Ma non so come potremo aiutarla se non assicurandole la nostra amicizia.»
«Infatti. Stai tranquilla che non farò niente anche se questa cosa non mi piace.»
«È comunque una sua scelta e noi dobbiamo accettarla anche se non ci sembra giusta per lei.»
Claire annuì sospirando, poi le due amiche parlarono soprattutto dei progetti di Martha per il bambino che sarebbe nato – o una bambina, chissà – e Claire fece in modo che la conversazione non toccasse più gentiluomini e feste. Se Martha fosse stata più simile a lei, le avrebbe raccontato della sua intenzione di conquistare Carlton per vendicarsi del modo in cui l’aveva trattata e la trattava dopo aver acconsentito alla richiesta del conte di controllare i suoi corteggiatori ma Martha l’avrebbe criticata e le avrebbe chiesto di lasciar perdere perciò preferiva tacere.
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