Forma Urbis (Parte IV)

[image error]


La mappa non è il territorio e il nome non è la cosa designata è una frase di Alfred Korzybski, su cui Batheson ha costruito una profonda riflessione sul fatto che sia il nostro cervello, con le sue euristiche e il suo background di esperienze personali e di cultura condivisa nel contesto sociale in cui si vive, a costruire le immagini che noi crediamo di “percepire”.


Frase che può essere anche letta in un contesto assai più ristretto: la cartografia non è una rappresentazione approssimata, per motivi geometrici, del territorio,
evidenziare la giusta direzione della bussola, inconsciamente, con il fatto di porre l’Europa al centro del mondo, distorcendo al contempo l’apparente distribuzione delle masse terrestri, così che i due terzi della superficie del globo sembrano trovarsi alle alte latitudini, ha creato una gerarchia simbolica e visiva, ponendo noi al di sopra degli altri.


Questa non neutralità, oltre a fornirci indizi sull’evoluzione culturale, ci è utile anche interpretare e comprendere indizi, all’apparenza poco chiari: per esempio, parlando della Forma Urbis, ci da indicazioni ben precise sull’esistenza di una precedente versione augustea, di cui abbiamo perso le tracce, ma il cui substrato ideologico appare chiaro nella mappa del III sec. fatta realizzare da Settimio Severo.


Se ci facciamo caso, l’orientamento della Forma Urbis si discosta dai punti cardinali di circa 45 gradi, con l’asse verticale puntato in alto a Sud-Est. Da una parte, questo orientamento con la collocazione, nella parte bassa dell’asse, della zona del Tarentum (santuario delle divinità infere Ditis et Proserpina) e della porta Caelimontana all’ estremità superiore (con il lemma iniziale Caeliche ricorda la dimora degli dei superi), del campus scaeleratus di porta Collina all’estremità sinistra dell’asse trasversale (sinistro = infausto) e del nemus Caesarum, i successori cooptati di Augusto, Gaio e Lucio, all’estremità destra (destro = fausto) dello stesso, è compatibile con la determinazione del templum, ovvero lo spazio sacro su cui si proiettava la suddivisione della volta celeste, su cui si basava l’aruspicina etrusca.


La quale, secondo la tradizione annalistica, aveva supportato Romolo in tutta la ritualità connessa alla fondazione di Roma: per cui, il committente della mappa, in qualche modo voleva connettersi a tale universo simbolico, riproponendosi come nuovo fondatore dell’Urbe.


Se poi prolunghiamo idealmente verso l’alto l’asse verticale del disegno, in direzione Sud-Est, si notano alcune interessanti coincidenze: in primo luogo, appena fuori dalla città, a circa 1.5 km, il vettore si allinea esattamente con il rettifilo della via Latina, fino ai piedi dei monti Albani, per una distanza di quasi 13 km; in secondo luogo, poco oltre, il vettore raggiunge esattamente la cima del Monte Cavo, su cui si ergeva il venerabile santuario della lega latina, dedicato a Iuppiter Latiaris. Infine, prendendo come unità di misura la lunghezza dell’asse verticale della mappa, la sua proiezione nella campagna

raggiunge sette moduli, per un totale di 22.400 m: una misura assai prossima alla reale distanza del santuario di Giove Laziale (22.500 m)


Secondo la tradizione, fu Tarquinio Prisco che proclamo’ questo antico tempio come unico per i popoli Latini , Ernici e Volsci. Inoltre Giove Laziale conferiva il potere a chi veniva eletto a capo della Confederazione Latina , cioè’ il Dictator Latinus . Sul Mons Albanus , tra la fine dell’ anno in corso e l’inizio di quello nuovo , forse tra Gennaio e Marzo , anno che in antico iniziava il 1 di Marzo con l’ inizio della Primavera, non il 1 di Gennaio come oggi , si svolgevano le Feriae latinae, per celebrare il foedus, il patto sacro tra i popoli latini.


Per cui la Forma Urbis, come l’Ara Pacis e l’Eneide, presupponeva un interesse antiquario e la volontà di valorizzare e recuperare in chiave ideologica le antiche radici dell’Urbe: idee e principi che poco hanno a che vedere con Settimio Severo, sempre occupato tra guerre, rivolte e cospirazioni, ma molto rispecchiano la propaganda augustea…

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 20, 2018 09:22
No comments have been added yet.


Alessio Brugnoli's Blog

Alessio Brugnoli
Alessio Brugnoli isn't a Goodreads Author (yet), but they do have a blog, so here are some recent posts imported from their feed.
Follow Alessio Brugnoli's blog with rss.