Il quadrato magico del SATOR (Parte 1)

[image error]


Il palindromo (dal greco antico πάλιν “di nuovo” e δρóμος “percorso”, col significato “che può essere percorso in entrambi i sensi”), per chi non se lo ricordasse è una sequenza di caratteri che, letta al contrario, rimane invariata. Per esempio, in italiano: “i topi non avevano nipoti”. Il concetto è principalmente riferito a parole, frasi e numeri. Secondo una leggenda l’inventore e il primo virtuoso del genere sarebbe stato il poeta greco Sotade, vissuto ad Alessandria d’Egitto nel III secolo.


Tra i palindromi più famosi, vi è il quadrato magico del SATOR, una frase latina


S A T O R

A R E P O

T E N E T

O P E R A

R O T A S


che, oltre ad essere leggibile dal dritto al rovescio e viceversa, può essere rappresentata in un quadrato di 5 x 5 caselle all’interno del quale si può leggere nelle quattro direzioni possibili: da sinistra verso destra, e viceversa, oppure dall’alto verso il basso, e viceversa.


Inizialmente si credette che il Quadrato fosse un’invenzione medievale, perché tutti i ritrovamenti fino ad allora effettuati non erano databili prima del IX secolo. Ma nel 1868 uno scavo archeologico tra le rovine dell’antica città romana di Corinium (oggi Cirencester, nel Gloucestershire, in Inghilterra) rivelò la curiosa iscrizione sull’intonaco di una casa databile al III sec. d.C.. In tale frammento, oggi conservato al museo archeologico della stessa città, il Quadrato appare nella sua versione speculare, che inizia con la parola ROTAS


Si cominciò allora a diffondere la convinzione che esso rappresentava un modo adottato dai primi Cristiani, la cui fede religiosa era ancora contrastata e vietata dai Romani, per adorare la croce in forma dissimulata: le due parole TENET, infatti, disegnano al centro del quadrato un croce perfetta, centrata sull’unica lettera N. L’ipotesi si rafforzò allorché Felix Grossner, pastore evangelista di Chemnitz, scoprì dopo numerose prove che le 25 lettere del quadrato potevano essere disposte in modo da formare le parole PATERNOSTER incrociate e poste tra le lettere A ed O, corrispondenti, in questa interpretazione, alle lettere Alfa ed Omega dell’alfabeto greco, il principio e la fine di tutte le cose.


A rinforzare ulteriormente la tesi cristiana contribuì un’ulteriore scoperta, avvenuta nella città siriana di Dura-Europos, sull’Eufrate, antica colonia romana (300-256 a.C.). In essa furono ritrovato quattro esemplari del Quadrato Magico, tutti nella versione speculare, databili attorno al 200-220 dell’era Cristiana.


Ipotesi che fu messa in crisi però nel 1925 quando gli scavi archeologici che interessarono i resti dell’antica città di Pompei, sepolta dalle ceneri dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., rivelarono sull’intonaco della casa di Quinto Paquio Proculo l’iscrizione (sebbene mutila) del quadrato magico. Undici anni più tardi, nel 1936, ne fu rinvenuta un’altra, stavolta completa, sulla scanalatura di una colonna mediana nel portico occidentale della Grande Palestra.


Ora è possibile che prima dell’eruzione del Vesuvio vi fossero cristiani a Pompei: la questione però è che l’interpretazione cristiana, con la presenza dell’Alfa e dell’Omega, presupponeva la conoscenza del versetto dell’Apocalisse


Io sono l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine, colui che è, che è stato e che sarà


libro che, nelle ipotesi più ottimistiche, che prendono per fondata la testimonianza di Ireneo di Lione, è stato scritto almeno nel 96 d.C.


Così come sono infondate le ipotesi che fanno riferimento alla cabala e alla numerologia: facendo un poco di calcoli, il sistema di equazioni che lo rappresenta non ha soluzione univoca, ma N soluzioni con ben quattro gradi di libertà.


Dato che, durante gli scavi archeologici di Pompei, venne alla luce anche un altro quadrato palindromo (sulla parete di una casa nel Vicolo Meridionale della Regio I, che divide l’insula VI, dove si trovano la Casa del Criptoportico e la Casa di Lucio Celio Secondo, dall’insula X, dove si trova la Casa del Menandro), di ordine più piccolo rispetto al SATOR, ma con caratteristiche analoghe


R O M A

O L I M

M I L O

A M O R


E’ possibile ipotizzare come questa tipologia di quadrati magici fossero una sorta di gioco enigmistico dell’epoca, una sorta di anagrammi anfibologi, contenente volutamente più chiavi di lettura che si rivelavano differentemente a seconda del livello di conoscenza e profondità del lettore.


Ad esempio, nel caso del SATOR, il lettore meno colto si sarebbe fermato alla lettura letterale e forse avrebbe afferrato i significati simbolici abbastanza comuni nel mondo antico, come i quattro elementi pitagorici, traendo la lettura, riga per riga: “Il seminatore, tiene, la falce, le opere agricole, le ruote”. Una persona più acuta avrebbe compreso l’anfibologia e le avrebbe trasferite dalla sfera terrestre a quella celeste, cogliendo il legame tra seminatore agricolo e Seminatore celeste, scorgendo la lettura, riga per riga,: “Il Creatore, tiene, il Grande Carro, le costellazioni, le stelle”. Chi fosse dotato poi di cultura, sia letteraria che filosofica, avrebbe intuito la chiave di interpretazione bustrofedica ricca di metafore, traendo lettura, riga per riga: “Dio, si prende cura, del Creato, come l’uomo si prende cura, dei suoi campi.


Nella Tarda Antichità, in cui c’è una vera passione per i giochi di parole e gli acrostici, qualche intellettuale, giocando con il Sator, si accorse di come si potesse leggere anche in chiave cristiana: da quel momento in poi, fu adottato come elemento decorativo in ambito ecclesiastico, specie se benedettino.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 17, 2018 05:48
No comments have been added yet.


Alessio Brugnoli's Blog

Alessio Brugnoli
Alessio Brugnoli isn't a Goodreads Author (yet), but they do have a blog, so here are some recent posts imported from their feed.
Follow Alessio Brugnoli's blog with rss.