San Pietro in Cryptis a Ofena
Appena fuori dall’abitato di Ofena, sulla discesa verso la Valle del Tirino, vi è il borgo di San Pietro, ai cui limiti, sulla via che conduce al Convento dei Cappuccini, incontriamo la Chiesa di San Pietro in Cryptis o ad Cryptas (alle grotte), un gioiello medievale che sino a pochi anni era abbandonato a se stesso, tanto da avere per parecchio tempo il tetto crollato
Di matrice benedettina, la chiesa si presenta ad un’unica navata con abside semicircolare, e presenta una particolare distribuzione su due livelli: infatti, la stessa è detta anche Chiesa delle Grotte appunto per la presenza, a livello sottostante, di “grotte”, ossia ambienti ipogei di origine paleocristiana, ancora oggetti di studio.
La chiesa è preceduta da una specie di pronao con due bifore romaniche otturate del XIII secolo e da un pavimento in mosaico bianco e nero a forme geometriche. Il portale è opera di Silvestro da Ofena, come ricorda l’iscrizione che riporta appunto l’anno di esecuzione, il 1196. Da questo anno in poi non abbiamo più notizie della chiesa fino al 1470 quando Sante di Rocca di Mezzo fu nominato, oltre che capitano di Ofena, anche preposto della chiesa. Si sa poi che la prepositura nel 1525 fu affidata dal Papa Clemente VII a Girolamo del Pozzo, parente di Alfonzo Piccolomini, conte di Celano. La prepositura
fu fornita di una rendita di 40 ducati d’oro perciò, da questo momento, il beneficio viene conteso tra varie famiglie. Nel 1547 il priorato fu dato dall’abate di S. Pietro ad Oratorium, a Pompeo Piccolomini e nel 1629 a Federico Capponi, fiorentino, che era anche abate di Capestrano. La rendita era salita a 80 ducati. Nel 1733 il beneficio passò a Francesco Maria Corsi di Capestrano.
All’interno sono conservati, in condizioni precarie, affreschi del Quattrocento: sull’altare maggiore sono raffigurati Cristo, Angeli e Santi; su un altare a destra, sotto un arco gotico vi sono affreschi raffiguranti un’Annunciazione e una Madonna con Santi e Angeli.
Alessio Brugnoli's Blog

