Clive Barker – Cabal [Recensione]

Boone, uno psicotico in via di recupero, è abilmente manipolato dal suo psichiatra, Decker, nel credere di aver commesso una serie di omicidi parecchio efferati. Decker, ovviamente, è il cattivo, ma Boone non se ne rende conto e, considerando se stesso inadatto alla società umana, fugge. Si imbatte così in Midian, una grande cripta abitata da strane creature, anime morte in corpi che cambiano la forma, né buoni né cattivi, che trasformano Boone in uno di loro.
Il romanzo, ambientato in Canada, ripropone in grande stile alcuni dei temi perenni di Barker: il legame erotico che sopravvive anche alla morte, un mondo magico appena fuori dalla vista, l’abisso del male umano. È una storia di umanità contro mostri – narrata con la capacità unica di Barker di dipingere orrore e sangue in modo così artistico – in cui diventa evidente che gli uomini possono diventare più crudeli delle creature della notte.

Gli abitanti di Midian non sono innocui o pacifici. Molti di loro hanno fattezze orribili e mangiano carne umana quando riescono a ottenerla, ma il Dr. Decker si dimostra molto più distruttivo, spietato e malvagio di qualsiasi mostro. Il lato terrificante dell’umanità non è limitato al medico psicopatico: Eigerman, il capo della polizia di Shere Neck, la città vicina di Midian, è un altro vergognoso esemplare di uomo, interessato solo alla fama e al successo. Se il perseguimento dei suoi obiettivi comprendono il genocidio di una strana città sotterranea, non si fa nessuno scrupolo.

Il romanzo è pieno di personaggi colorati, strani e vivaci, descritti con maestria da Barker. Molto violenta e grafica, l’opera dello scrittore inglese ha un finale che è tragico ma speranzoso.

[image error]Clive Barker, autore di Cabal


Gran parte di questo libro è detto tra le righe, nella lingua in cui i personaggi parlano segretamente di se stessi e degli altri. La prosa è stretta, impressionante come sempre, nel modo in cui solo Barker può essere diretto e rozzo mentre riesce ancora a essere poetico.

La mia unica nota negativa su Cabal è che mi sarebbe piaciuto avere un retroscena più ampio su Midian: se ne ha solo un assaggio e non so cosa abbia trattenuto Barker dall’espandere questo romanzo breve in un’opera compiuta a tutti gli effetti. Volevo imparare di più sulle origini, la storia e le capacità delle creature, ma immagino che, quando viene voglia di sapere di più, ci si trovi davvero davanti a una buona storia.

Nonostante la breve durata, il mondo di Cabal avrebbe avuto quindi un sacco di potenziale per ulteriori storie. Sfortunatamente il film Nightbreed (1990, diretto dall’autore stesso) non ha riscosso un grande successo commerciale, nonostante sia diventato di culto tra gli appassionati di horror, e Barker non è mai ritornato a espandere l’universo e la mitologia iniziate con il libro.
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Published on October 11, 2018 07:52
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