Tornando dalla Di Donato







 


La letteratura e la poesia riescono a farmi sentire umano, a eliminare quel senso di solitudine, a mettermi in comunicazione profonda e significativa con un’altra coscienza, in un modo in cui non riescono altre forme d’arte


E’ una frase del grande romanziere e saggista americano che uso come risposta a chi mi interroga sul perché dedichi molto del mio tempo a leggere e scrivere. A essere onesti, però, il buon David è stato assai pro domo sua, d’altra parte, bisogna pure capirlo, lui campava di letteratura.In verità, ogni forma d’Arte, dalla Musica alla Pittura, rendendoci consapevoli dei nostri limiti e della nostra transitorietà, ci spinge a ribellarci alla solitudine a cui ci condanniamo e a provare empatia nei confronti dell’Altro.



L’Arte e la Cultura sono le basi del dialogo, potrebbe essere il motto de Le Danze di Piazza Vittorio e dell’Associazione e dell’Associazione Genitori della Scuola Di Donato, che ci ha ospitato oggi nella sua festa di inizio anno.


Associazione Genitori, ricordiamocelo, che non è nata nell’iperuranio, da ragionamenti e teorie astratte, ma da un’esigenza concreta, quasi banale: è nata infatti nel 2003 da un gruppo di genitori che, stimolati dall’allora preside Bruno Cacco, si sono fatti carico di ripristinare dei vecchi seminterrati della scuola, da anni in disuso e sommersi dalle immondizie.E il recupero di tali spazi ha innescato un circolo virtuoso che ha visto progressivamente convergere le energie delle numerose componenti della scuola e le varie istituzioni, in nome di una comune valorizzazione del bene pubblico, dando

origine a un’esperienza di partecipazione e integrazione dal basso, che con i suoi momenti belli, le sue difficoltà e i suoi scazzi, si realizza nel quotidiano.



Perché nonostante i seminatori d’odio, che stanno costruendo le loro immeritate fortune avvelenando le coscienze con la paura, ha ragione il saggio Robertone


Nun c’è un cazzo da fa potete mettere tutti i muri e pregiudizi de sto mondo……. oggi ho visto na marea de regazzini bianchi neri gialli regazzine cor velo e senza ed erano tutti a rincorrere sta palla con lo stesso identico sguardo……che magari aveccelo ancora….


E aggiungerei, visto il successo delle danze popolari, anche ballando…



Così, da oggi, possiamo dire che ricomincia l’attività invernale de Le Danze; dato che, in maniera immeritata, svolgo il ruolo di vicepresidente, vi tocca subire, oltre alle mie solite chiacchiere, anche i miei avvisi. Il 3 Ottobre, inizieranno le attività a Primavalle, presso la sede dell’associazione Diritti al Cuore, a via Federico Borromeo 75; terremo con Filippo e Ilaria i tradizionali laboratori di danze popolari italiane e francesi a cui si affiancherà quello sui tamburi a cornice arabi del buon Sherif, che prima o poi mi spiegherà vita, morte e miracoli di strumenti musicali tanto affascinanti, ne apprezzo le ricche e

splendide sonorità, che sanno d’infinito e storia, ogni estate, nelle sonate di Piazza Vittorio, quanto poco conosciuti dal sottoscritto.



Il 5 ottobre, invece, nella scuola Di Donato, riprendiamo le attività tradizionali: dalle 19.00, i corsi di organetto diatonico del buon Madana, che questo pomeriggio, per una trentina di secondi, ha temuto di dovermi avere come allievo e dalle 20.00 in poi di tamburello, con il tutta la sua vitalità, del nostro Mario, di danze, con Filippo e Ilaria e di canto e coralità popolari, quest’anno tenuti da Sara Marchesi e Stefania Placidi



Il 13 ottobre, nuova mission folk, con destinazione Viterbo, in cui dalle 22.00 in poi, a Piazza San Lorenzo, si balleranno danze francesi alla luce della luna e delle stelle, in occasione della mazurka clandestina locale, la Mazurka Termika.


Chi avrà modo di arrivare nella giornata di sabato potrà scegliere tra una visita al centro storico di Viterbo, una passeggiata nella fiabesca faggeta di Soriano del Cimino o la Sagra delle Castagne, sempre a Soriano. Dopo avere ballato sino a tarda notte, si andrà tutti a fare un salto alle terme delle Piscine Carletti, per attendere insieme le prime luci dell’ alba e ristorare il corpo



 


Il 5 novembre, infine, riprenderemo le nostre attività letterarie, con la presentazione, nella Sala Giuseppina, del libro La ragazza di Homs di Susan Dabbous, per non chiudere gli occhi sulla tragedia siriana… E magari sarà l’occasione di realizzare il vecchio sogno di esporre all’Esquilino l‘Umana Pietà, la Madonna di Aleppo, del nostro amico artista Beetroot..

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Published on September 30, 2018 13:12
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Alessio Brugnoli
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