Torre Righetti

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Quando lavoravo a Parco de Medici e rimanevo bloccato nel traffico della Roma Fiumicino, mentre i miei colleghi smadonnavano in nesiano, lingua che, secondo uno di loro che si sta laureando in archeologia egeo anatolica, era particolarmente indicata per maledire gli automobilisti capitolini, mi capitava spesso di osservare su una collina una sorte di torre mozza.


La cosa più strana, a dire il vero, era l’impressione che quell’edificio non mi fosse così sconosciuto: dopo anni dedicati a farmi la punta al cervello, per raccapezzarmici, per caso, qualche giorno fa, ho avuto finalmente l’illuminazione: si trattava della cosiddetta Torre Righetti, che proprio torre non è…


E’ infatti un casino di caccia del 1825, in stile neoclassico, costruita sulla collina di Montecucco, al Trullo da cui si gode una vista straordinaria: l’Eur, San Paolo fuori le mura, San Giovanni, Santa Maria Maggiore, oltre a tutta la cinta di montagne che fa da sfondo alla Città Eterna.


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In origine, aveva in origine la forma di tempietto circolare, di cui rimangono il corpo centrale in laterizio e il basamento circolare in pietra. Sul tamburo centrale si innalzava una cupola, e intorno correva un giro di colonne. I quattro finestroni allineati coi punti cardinali davano luce agli ambienti sotterranei, destinati alla convivialità dopo le battute venatorie e alla cottura della selvaggina in un ampio camino. La porta ovest aveva una doppia rampa; quella est un timpano. Una lastra in marmo oggi scomparsa recitava, in pessimi versi


“Ogni molesta cura, ogni timor qui tace. Qui fero arte e natura, tranquillo asil di pace”.


Una seconda iscrizione ancora in loco invece racconta:


“Fui luogo ignoto e inospito. E s’or rallegro e incanto ha di Righetti il vanto, l’arte, l’ingegno e l’or”


Il basamento aveva precedentemente funzione di cisterna, per la vicina casa signorile del 1607. La presenza di ambienti ipogei lascia supporre una frequentazione in epoca più antica.


Come suggerisce la seconda iscrizione, il tempietto fu eretto dal mitico Cavalier Righetti, uno di quei personaggi, degno dei miei romanzi, che, venendo dal basso, è riuscito a farsi strada nel mondo della finanza dello Stato Pontificio. E’ brutto come la fame e ignorante come una capra, ma compensa il tutto con un sfrenato culto della propria personalità e una smodata ricchezza, il che gli procura una fama di grande seduttore e una consorte assai affascinante.


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Ma come diavolo potevo conoscerla ? La colpa è di Totò…. La Torre Righetti nel 1966 fu scelta da Pier Paolo Pasolini come set per la pellicola “Uccellacci e Uccellini” con il grande comico e Ninetto Davoli… Avendo amato il film…

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Published on September 26, 2018 08:54
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Alessio Brugnoli
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