Tutti a Poli
Oggi si festeggia Sant’Eustachio, la cui leggenda, affascinante e assai nota, è di fatto un mix di tre componenti differenti: un martirio, in cui si è assai romanzata una probabile base storica, una complessa vicenda di ielle familiari, derivata da una novella indiana, di ispirazione buddista, cristianizzata alla male e peggio e la vicenda della conversione, che drammatizzava un elemento comune dell’iconografia cristiana dei primi secoli, ossia il cervo, visto come simbolo del Cristo che combatte il demonio, a seguito della credenza, alimentata da molti scrittori dell’antichità, che il cervo fosse un avversario implacabile del serpente, metafora del Tentatore. cui darebbe la caccia stanandolo ed uccidendolo.
A testimonianza che le Storie sono più longeve e forti dei Fatti, da questa leggenda ne sono nate altre, tra cui quella che vuole Matera, che venera Eustachio come protettore, liberata dall’assedio saraceno grazie all’intervento miracoloso di Eustachio e dei suoi famigliari in veste di cavalieri.
Leggenda che questo fine settimana si celebra a Poli, luogo dei miei romanzi, con la festa dell’Ospitalità, quando ogni vicolo fa a gara per offrire ai visitatori ogni genere di cibo: festa che nasce dall’antica istituzione della Fiera di Sant’Eustachio, chiesta alla Camera Apostolica dal Duca di Poli Lotario II Conti e da suo figlio Torquato II Conti, il condottiero amico di Wallenstein, noto come il Diavolo della Pomerania, per la sua passione nel mettere a ferro e fuoco i villaggi di quella regione, Duca di Guadagnolo e concessa con diploma del cardinale Ippolito Aldobrandini, datato 20 maggio 1633.
La Fiera (che si svolse fino alla prima metà del 1800, poi sospesa sotto gli Sforza-Cesarini e i Torlonia,fu ripristinata nel 1894) era allietata da gare di lotta e di corsa e da corse di cavalli ed i premi consistevano in tessuti di damasco di vari colori, guarniti d’oro e d’argento. I Duchi di Poli usavano nominare il Cancelliere ed i l Governatore della Fiera, i quali dovevano farne osservare gli Statuti, composti di 32 articoli.
Di seguito il programma di quest’anno
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Ovviamente, Le danze di Piazza Vittorio non perderanno l’occasione di fare una bella gita, la prima delle tante mission folk, per scoprire e valorizzare la cultura e la musica popolare, di quest’anno
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