Come aggirare l'inadeguatezza di un linguaggio inattuale.


Elio Vittorini

È già la seconda volta che mi trovo a cospetto di una situazione inattesa: il linguaggio. La mancanza di un linguaggio adeguato per descrivere il passato.
Una prima volta è stato quando avevo in mente di scrivere un romanzo sull'unità dell'Italia. Ora di nuovo che ho in mente di scrivere un romanzo dall'8 settembre ai nostri giorni, avverto questa difficoltà ancora una volta.
È ovvio che se vuoi scrivere qualcosa sugli anni della guerra e quelli immediatamente dopo devi leggerti quegli autori che hanno (de)scritto (su) quel periodo, ma tutte le volte che provi a leggerli cade negli stereotipi linguistici e culturali che hanno formato l'Italia dal dopoguerra in poi. Avverti la distanza incolmabile fra il linguaggio odierno e quello del dopoguerra.
Sfidante, aggressivo, moderno, sperimentante quello che usi per descrivere temi attuali, monotono, vecchio, ingombrante, stereotipico, noioso.
Potrei dire le stesse cose per i contenuti. Morti, ineffettivi, invalidi quasi, quelli messi in luce da scrittori come Cassola, Fenoglio, Vittorini (ma comunque, ad onor del vero, più forti di quelli espressi dalla letteratura-meme contemporanea -  che può sembrare una contraddizione ma non lo è, in quanto i neorealisti hanno comunque un maggior impatto di contenuti dei ne-post-realisti annacquati dal globalismo imperante) - eccitanti, dilanianti per l'attualità quelli di chi sa produrre oggi temi contrastanti il globalismo generato dal capitalismo predatorio e il burocratismo finanziario di Bruxelles e le loro consequenti menzogne di parte.
La soluzione che ho adottato è allora di tenere nel libro una voce narrativa che descrive dal presente il passato, partendo dal presente versus il passato. Capace di gettare un cono di luce, in grado di illuminare le realtà trascorse, direttamente dal presente sul passato, da un universo presente in cui prende luogo la revisione, verso gli universi passati su cui si attua la revisione.
In questo modo potrò filtrare il passato con un linguaggio attuale, con un impianto moderno, senza dipendere dai modelli passati.
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Published on September 14, 2018 02:44
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