Danza, Chitarra e García Lorca










Tra qualche giorno sarà l’anniversario dell’assassinio franchista del grande poeta Federico García Lorca, fucilato Il 16 agosto 1936 nei pressi di Viznar… Poco prima di morire, in un’intervista al Sol di Madrid, disse le seguenti parole


“Io sono uno Spagnolo integrale e mi sarebbe impossibile vivere fuori dai miei limiti geografici; però odio chi è Spagnolo per essere Spagnolo e nient’altro, io sono fratello di tutti e trovo esecrando l’uomo che si sacrifica per una idea nazionalista, astratta, per il solo fatto di amare la propria Patria con la benda sugli occhi. Il Cinese buono lo sento più prossimo dello spagnolo malvagio. Canto la Spagna e la sento fino al midollo, ma prima viene che sono uomo del Mondo e fratello di tutti. Per questo non credo alla frontiera politica”


Con gli opportuno aggiustamenti, siamo fortunati a vivere in tempi assai più civili e meno sanguinosi, le sue parole valgono anche per l’Italia dei nostri giorni. Anche noi abbiamo un governo fondato sull’ignoranza e sulla paura, che odia il Bello, il Razionale e il Buono.


Di certo, non uccide nella notte i poeti e gli artisti, ma fa di tutto per rendere loro la vita più difficile, perché non vuole confrontarsi con uomini liberi, pronti alla critica e alla riflessione, ma con dei ruffiani, abili nelle lusinghe e nelle finte lodi.


Per combatterlo, non dobbiamo dimenticare di essere Uomini, cittadini del Mondo e fratelli di tutti… Noi de Le danze di Piazza Vittorio lo ricordiamo con la musica e con il ballo.



Perchè, per parafrasare un altro grande spagnolo, Miguel de Unamuno, potranno vincere, ma non convincere.


Perché per convincere bisogna persuadere. E per persuadere avete bisogno di ciò che vi manca: la ragione e il diritto nella lotta.


Cose che mancano anche a chi da noi provvisoriamente occupa gli scranni del potere… E la mancanza, per dirla alla latina, di Ratio, Fides, Pietas, Maiestas, Virtus, Gravitas, prima o poi li condannerà alla sconfitta. Non sarà oggi, neppure domani: ci saranno giorni in cui saranno ubriachi della credulità degli ingenui e dell’applauso dei vili. Ma prima o poi trionferà la Realtà, facendo cadere le bugie come un castello di carte e mostrando il loro Nulla.


Per la Bellezza si occultare, ma mai distruggere



Per questo, con il ballo ricordiamo la poesia di Lorca


Nell’orto della Petenera


Nella notte dell’orto

sei gitane

vestite di bianco

danzano.


Nella notte dell’orto

incoronate

di rose di carta

e di busnaghe.


Nella notte dell’orto

i loro denti di madreperla

incidono l’ombra

bruciata.


Nella notte dell’orto,

le loro ombre si allungano,

e toccano il cielo

viola.


con cui recuperiamo frammento di un tempo estraneo ed eterno, che ci ricorda come, nonostante tutte le differenze con cui ci riempiamo la bocca, noi Uomini, dinanzi all’Universo, al Destino e al Sogno, siamo tutti uguali.



E con la musica, il suono della chitarra battente, della lira calabrese, del tamburello e dell’organetto, ci ricorda il dovere di non tacere, nonostante il rischio e il dolore a cui ci esponiamo


Incomincia il pianto

della chitarra.

Si rompono le coppe

dell’alba.

Incomincia il pianto

della chitarra.

È inutile

farla tacere.

È impossibile

farla tacere.

Piange monotona

come piange l’acqua,

come piange il vento

sulla neve.

È impossibile

farla tacere.

Piange per cose

lontane.

Arena del caldo Meridione

che chiede camelie bianche.

Piange freccia senza bersaglio

la sera senza domani

e il primo uccello morto

sul ramo.

Oh, chitarra,

cuore trafitto

da cinque spade.


Perché come dice un mio amico


A volte rimanere in silenzio significa mentire ed essere complici


Sempre citando le sue parole


Rimaniamo in silenzio troppo spesso per indifferenza, altre volte perché è più comodo, perché è senza dubbio più comodo e confortevole coltivare il proprio giardino rispetto a scrutare l’orizzonte della Storia e l’animo del prossimo. Ci si preoccupa di meno e ci si illude di vivere meglio. Eppure, se tutti facessimo così, il Mondo sarebbe costituito solo da Ingiustizia e Prevaricazione…


Noi de Le danze non vogliamo questo, per cui gridiamo, con la musica, la danza e il canto


 

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Published on August 08, 2018 10:35
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Alessio Brugnoli
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