Ceneri Quaresimali

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Oggi avrei voluto parlare del CarnevalEsquilino 3.0 che anche quest’anno, nonostante i tempi ristretti, gli imprevisti e qualche equivoco, ha avuto un esito positivo. Ma purtroppo, in questi giorni nel nostro Rione c’è stata una pessima vicenda, su cui troppi aprono la bocca a sproposito


Per non aggiungermi a tale coro, lascio la parola a Emiliano Monteverde, che è da anni in prima fila al fianco degli ultimi


La donna di 75 anni che ha subito un terribile stupro la scorsa notte ha purtroppo subito molte violenze. La prima è che non doveva trovarsi a vivere per strada, la seconda è che appena reso noto il fatto è diventata oggetto di un diffuso dibattito/scontro sull’immigrazione e sui senza dimora (come se anche lei non fosse immigrata e senza dimora e quindi potenziale vittima degli attacchi nei post della rete). So che probabilmente aveva rifiutato i ricoveri notturni offerti e che su questo si deve aprire un dibattito su come gestire questi casi, so che c’è un legittimo tema di sicurezza che riguarda tutti i cittadini a prescindere dal paese di provenienza, so e ho detto da tempo, infine, che questa città necessità di un diverso modello qualitativo e quantitativo di servizi per i senza dimora perché questo non funziona. Ma oggi possiamo almeno esprimere vicinanza e solidarietà a questa donna, a questa vittima, a questa persona ? Oppure il solo fatto di vivere ai margini della società la rende automaticamente solo un oggetto di dibattito per altri argomenti e, in definitiva, un oggetto di campagna elettorale ?


Avrei ben poco da aggiungere, però, prima di concludere, un piccolo sassolino, me lo vorrei togliere. Caro Polito, potrai essere anche uno stimato e noto giornalista, ma come tutti, prima di digitare qualcosa sulla tastiera, dovresti fare la fatica, come tutti noi, di documentarti e pensare.


L’Esquilino è qualcosa di più di un buen retiro per radical chic, ma è un rione popolare, il cuore pulsante di Roma, di cui rispecchia la grandezza, le miserie e le contraddizioni. Ha tanti problemi, molti sono addirittura secolari, ma certo non è un esperimento fallito: dal 1880 è stata la porta dell’Urbe, dove chiunque, quale fosse stata la sua storia, la sua origine e la sua cultura, è stato accolto, integrato e ha dato il suo contributo nel costruire la nostra identità condivisa.


Sì, senza ombra di dubbio, l’Esquilino è la grande Ellis Island di questa città: senza burocrazia, senza discriminazione e senza pregiudizi. Dimenticarsi di questo, è tradire la verità. Poi se hai tempo o voglia, tra una lenzuolata e una paternale, ti consiglio di leggerti qualche pagina dei giornali di inizio Novecento, dei suoi anni Venti, Quaranta e Settanta: ti accorgerai come il degrado e la criminalità era ben peggiore e tanti tuoi colleghi benpensanti accusavano, nell’ordine i ciociari, i molisani i calabresi di esserne la causa.


Come l’Esquilino è sopravvissuto ai loro piagnistei, sopravviverà anche ai tuoi. Detto questo, un doveroso e meritato grazie a tutti coloro che hanno collaborato a CarnevalEsquilino: al maestro Giuseppe Puopolo e al Coro di Piazza Vittorio, al Palazzo del Freddo di Giovanni Fassi, a Paola Morano, a Filippo D’Ascola e a le Danze di Piazza Vittorio e a Francesco Ciamei… Speriamo di ripetere l’esperienza anche il prossimo anno..

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Published on February 14, 2018 13:51
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Alessio Brugnoli
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